Chicago Boys

Una grande vasca e due enormi schermi alle spalle illustrano quella che dovrebbe sembrare la scena di un lussuoso bagno, ma in realtà è il luogo dove un uomo si rifugia cercando di sopravvivere alla fine del mondo. Un rifugio antiatomico, è l’epilogo di un racconto tragico, di una storia fin troppo reale che noi tutti conosciamo bene.
Si parla del percorso economico mondiale, in questo racconto di Sarti, con una fredda razionalità che analizza l’operato di interessi di capitali al di sopra di quelli umani.
Il premio Nobel per l’economia, Milton Friedman, porta al suo seguito negli anni settanta un gruppo di seguaci, economisti di alte capacità, che prendono il nome di Chicago Boys.
Renati Sarti veste i panni del personaggio principale del suo racconto, portandolo sul palcoscenico e dirigendo se stesso e Elena Novoselova, in un racconto con il pubblico, quasi fosse la sua coscienza.
Interagisce con l’acqua, sporca della vasca, con spruzzi e squazzi, e invita la sua collaboratrice schiava a servirne di pura agli spettatori.
Viaggia nel tempo raccontando quegli eventi, politici e naturali, che hanno sconvolto e spazzato via milioni di abitanti dalla faccia della terra, liberando parte del pianeta per possibili costruzioni e manipolazioni economiche.
Sconvolge la rabbia che esprime anche con un linguaggio troppo spesso volgare, ma che classifica l’indole del protagonista.
Uno spettacolo da vedere per capire quello troppo spesso non vogliamo comprendere.
©Laura Poretti Rizman
chiacago boys foto scena emiliano boga - fornita da Il Rossetti
chiacago boys foto scena emiliano boga – fornita da Il Rossetti
“Dal liberismo di Milton Friedman alla crisi di oggi, Renato Sarti indaga attraverso il teatro l’economia. L’artista triestino, dalla eccellente carriera nazionale, è autore – assieme a Bebo Storti – regista e, con Elena Novoselova, interprete di Chicago Boys, in scena dal 3 al 5 marzo al Teatro Miela, per il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale”.
«Ad un miracolo economico corrispondono schiavitù e miseria per la popolazione? Sì!»
Con questa frase comincia Chicago boys, lo spettacolo scritto e diretto da Renato Sarti, che ne è anche protagonista assieme a Elena Novoselova, in scena per il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale al Teatro Miela dal 3 al 5 marzo.
Si tratta di una specie di conferenza “strampalata, senza lieto fine” che si svolge in un rifugio antiatomico. Un’esaltazione surreale del capitalismo, del consumismo e della liberalizzazione più sfrenata… uno spettacolo che ha ottenuto un convinto successo sia da parte della critica, che degli spettatori.
Fra loro, un osservatore d’eccezione come Moni Ovadia, si è espresso con entusiasmo: «Renato Sarti – ha scritto – con il suo formidabile spettacolo è riuscito a raccontare con mezzi scarni ma poderosi l’intera epopea economica del nostro tempo, con il linguaggio delle emozioni, della denuncia e della passione civile. […] Sarti vince la sfida di mettere in scena con urgenza e necessità l’immane tragedia economica che attraverso la tirannia del profitto di pochi mira all’asservimento degli uomini, alla espropriazione della loro dignità servendosi con cinismo di ogni mezzo, dalla guerra, alla catastrofe naturale, dalla menzogna mediatica al ricatto della sicurezza. Il protagonista è il capitalismo finanziarizzato e gangeristico, il cui scopo è uno sviluppo ipertrofico virtualizzato in favore del privilegio affermato come unico diritto legittimo. Il teatro epico e grottesco di Sarti, che ricorda quello politico di Erwin Piscator, ribadisce con forza che il teatro è in grado di confrontarsi con ogni aspetto della commedia umana, ieri come oggi, oggi come domani. Oltre al contenuto e alla denuncia sociale questo spettacolo è meraviglioso; ha una crescita drammaturgica e spettacolare che ti spiazza e che non ti aspetti: partendo infatti in una direzione molto forte ci si aspetterebbe che il tono rimanga quello per tutta la durata: invece no, cresce lasciandoti senza parole».
I Chicago boys sono stati un gruppo di economisti formatosi negli anni Settanta presso l’Università di Chicago, sotto l’egida del grande guru del liberismo Milton Friedman, cui fu tributato il Premio Nobel per l’economia nel 1976.
«Milton Friedman e i suoi seguaci esercitarono una profonda influenza sulle politiche economiche di molti Stati – spiega Renato Sarti – primi fra tutti gli Stati Uniti del presidente Ronald Reagan e l’Inghilterra del primo ministro Margaret Thatcher e poi dal Cile all’Argentina, dal Brasile alla Polonia, dalla Cina alla Russia, ecc.
Le grandi multinazionali hanno avuto un ruolo di primissimo piano in questo processo che ha portato allo smantellamento dello stato sociale, visto e combattuto come un virus infettivo, come un arto in cancrena da amputare.
Ma una stampella può camminar da sola? No. L’imposizione di questo tipo di economia è sempre stata preceduta e accompagnata da golpe, da spietate dittature, da sanguinose repressioni di piazza, dai desaparecidos, dalla tortura. Che negli ultimi decenni le grandi multinazionali abbiano puntato l’attenzione pure su materie prime, come l’acqua, i cui titoli in borsa crescono mediamente del 30%, non è un dato meramente economico o finanziario: un rapporto delle Nazioni Unite sulla povertà mondiale rivela che ogni giorno muoiono 4.900 bambini per mancanza di acqua potabile. Chicago boys vuole contrapporre al motto liberista di “libera volpe in libero pollaio”, un proverbio greco. Recita così: “se vedi che non ti sazi, fermati!”»
Chicago Boys scritto da Renato Sarti con la collaborazione di Bebo Storti, diretto da Renato Sarti che ne è interprete assieme a Elena Novoselova ha le scene di Carlo Sala, ed i video realizzati in collaborazione con Fabio Bettonica e N.A.B.A. Lo spettacolo è una produzione Teatro della Cooperativa con il sostegno di Regione Lombardia- Progetto Next, in collaborazione con La Corte Ospitale.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Miela – nell’ambito della sinergia con il Teatro Stabile del Friuli  Venezia Giulia – da martedì 3 a giovedì 5 marzo alle ore 21.
I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it all’acquisto on line. La biglietteria del Teatro Miela è a disposizione del pubblico a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

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