Eracle l’invisibile 🗓

“Quando un uomo buono viene ferito, tutti quelli che si considerano buoni devono soffrire con lui.”

Euripide

 

Eracle l’invisibile è alla Sala Bartoli.

Ispirandosi ad Euripide racconta la storia di un uomo finito sulla strada e di quanto sia semplice perdere tutto quello che si pensa possedere, dalla famiglia al lavoro, dall’opinione pubblica a quella personale.

Con un simbolico cambio di magliette, si desnuda di ogni cosa pensava fosse sua e proprio mentre rimane semplicemente con il minimo, è proprio in quel momento che divide quello che ha con gli altri in un gesto eucaristico che ci riporta all’essenza umana.

I più poveri in fondo sono proprio quelli più umani e nella vita questo fatto lo abbiamo scoperto un pò tutti per esperienza personale.

La storia di quest’uomo è semplice: viene condannato per una denuncia che lui nega, perde il lavoro e con esso il matrimonio. Per sostenerne le spese finisce sul lastrico.

Una storia comune purtroppo, come troppo comuni purtroppo sono le molestie di genere e come altrettanto comuni sono i mantenimenti non onorati alle mogli che sostengono i figli. In questo caso la visione avviene dall’altro punto di vista: quello di un uomo che paga il suo debito fino in fondo, fino a non possedere più nulla.

Una storia che impietosisce perchè include uno specchio dove chiunque, per errore di valutazione, potrebbe finire. In questo caso però il protagonista tra le righe alla fine ammette la molestia che è stata la miccia della sua rovina e anche se la sua condanna è esemplare, in fondo lui non ne ha davvero compreso il significato ( Ed anche se l’avessi fatto? Cos’è in fondo una palpatina? ).

Lo spettacolo racconta la storia degli ultimi, quelli che vivono sulla strada, strada che purtroppo si sta riempiendo sempre di più.

Eracle viene contestualizzato con allacciamenti ad incontri con la Comunità di San Martino al Campo e don Mario Vatta.

“Eracle l’invisibile” è un monologo di Christian Di Domenico che ne firma – assieme a Fabrizio Sinisi – anche la drammaturgia, tratta dalla tragedia di Euripide. Lo spettacolo è di grande intuizione nel coinvolgimento del pubblico, sia nel dialogo che fisicamente, ma anche una grandissima dimostrazione di bravura attoriale da parte del protagonista che riesce ad entrare ed a uscire dal testo con grande maestria. Forse perchè il testo è attuale e coinvolge il pubblico sotto molti aspetti sensoriali, o forse semplicemente perchè lo spettacolo, diretto da Gianpiero Alighiero Borgia, è uno dei tre monologhi che compongono il progetto “Città dei Miti” del Teatro dei Borgia, prodotto assieme al Teatro Stabile e messo in scena lo scorso settembre e allestito in alcuni luoghi critici e significativi di Trieste.

Da non perdere: va in scena fino al 14 maggio alla Sala Bartoli, nell’ambito della stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Laura Poretti Rizman

 

 

Eracle l’invisibile, foto fornita dall’ufficio stampa

 

 

“ERACLE, L’INVISIBILE”
da Euripide
con Christian Di Domenico
parole di Fabrizio Sinisi e Christian Di Domenico
consulenza sociologica Domenico Bizzarro
progetto e regia Gianpiero Alighiero Borgia
produzione Teatro dei Borgia

 

 

 

 

 

“Eracle, l’invisibile” è stata forse la parte che più ha toccato il numero limitato di spettatori che hanno potuto seguire quell’esperienza e per questo si sceglie ora di riproporlo in un contesto più teatrale – quello della Sala Bartoli – ma che comunque sarà vissuto in maniera insolita, puntando sul coinvolgimento emotivo del pubblico.

Ispirandosi ad Euripide affronta nodi attuali: l’eroismo e la solitudine degli invisibili, e tocca in particolare il tema dei genitori separati con le vicissitudini economiche, sociali, psicologiche cui vanno incontro.

Liberamente ispirato al mito greco di Eracle, il lavoro si muove nel solco del ribaltamento critico che propone Euripide nella sua tragedia. In Euripide Eracle non è l’eroe che va messo alla prova, ma colui che è “provato”. La scena, come noto, si apre mentre la sua famiglia è in imminente pericolo, lui è sepolto nell’Ade e nessuno crede che più che possa risorgere per salvarla. Invece al tramonto, nell’ora in cui non restano che le preghiere, riappare e lotterà fino in fondo.
Se da un lato, Eracle è un eroe, dall’altro, è un uomo che soffre, segnato dalle continue prove, commette errori, fino al punto di perdere sè stesso quando, per volontà di Era, diventa preda di Lissa, demone della Rabbia, e precipita così nella follia omicida.
Nel progetto del Teatro dei Borgia l’Economia diventa il corrispettivo della Natura, il territorio principale del cimento dell’Uomo contemporaneo.
“Eracle, l’invisibile” racconta allora il percorso parossistico dell’Essere Umano Economico, conti- nuamente e ossessivamente sottoposto a un’infinita trafila di prove, portato a ignorare ogni altra sfera esistenziale, ridotto esclusivamente alla sua funzione economica: un Uomo Bilancio, spo- gliato di tutto ciò che è costitutivo della sua umanità.

Il pubblico conoscerà allora un Eracle padre di famiglia, marito felice, la cui vita inciampa in un evento imprevisto e si sgretola. Racconta, attraverso una vicenda piccola e intima, il confuso sentimento di paura e rabbia che pervade la nostra società, che in tanti casi deflagra in violenza.
La linea artistica scelta dal Teatro dei Borgia non vuole che il Mito debba interpretare la realtà, o che vada rinnovato. Tuttavia la realtà pone degli interrogativi ai quali, se non è possibile dare un senso, si può provare a dare un sentimento, attraverso la riattivazione del Mito.

Christian Di Domenico si è confrontato con un percorso di ricerca sul campo con le Caritas, il Bistrot Popolare di Brescia, I Gatti Spiazzati, operatori che lavorano nel contrasto alle povertà con esodati, disoccupati, senzatetto. Accompagnati dalla riscrittura di Fabrizio Sinisi, gli artisti di Teatro dei Borgia si sono interrogati sulla vicenda dell’eroe classico, creando un parallelismo con una figura iconica della società contemporanea: il forgotten man, il marginalizzato, il senzatetto.
In particolare nella folla degli invisibili, dei dimenticati, è stato approfondito il tema dei genitori separati con le vicissitudini economiche, sociali, psicologiche cui vanno incontro.
L’immersione in questo progetto, la “difficoltà” emotiva di tirarsene fuori, la volontà di restituire al pubblico un’esperienza unica ha fatto emergere la necessità di progettare una performance immersiva con tutte le possibili analogie con il vissuto degli artisti nella ricerca sul campo.

Lo spettacolo è in scena alla Sala Bartoli dal 9 al 14 maggio alle 19.30 il martedì e venerdì, alle ore 21 gli altri giorni e di domenica alle ore 17. In abbonamento sostituisce la produzione “Le cure di bellezza dell’Imperatrice Sissi” che è stata rimandata di qualche mese. I biglietti si acquistano alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it.

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