Falstaff e il suo servo

Assistere alla rappresentazione di “Falstaff e il suo servo” con Franco Branciaroli e Massimo De Francovich diretti da Antonio Calenda, al Politeama Rossetti di Trieste è un percorso storico e culturale sia per i temi trattati che possono far rispecchiare le fragilità umane sotto diversi punti di vista e in questo caso soprattutto maschili, sia per il legame che il pubblico triestino deve al past direttore del Teatro Politeama Antonio Calenda.

Franco Branciaroli, dal suo lato invece, ha saputo interpretare al meglio la figura dell’irrequieto e burlone Falstaff che con il suo dedicarsi alle passioni più sfrenate, riesce a portare sulla brutta strada persino il principe del regno britannico.

Splendidi i costumi e scarngli elementi sul palcoscenico, non fosse per lo splendido esemplare di Cavallo di Legno che riempie la scena e rimane impresso nel ricorso, come fosse un inganno storico.

Come non provare simpatia per questa figura shakespiriana? Come non apprezzarne il voler abbozzarne un canto quasi lirico nella messinscena? Soprattutto come non innamorarsi della figura così britannica del professor Peter Brown che l’ha narrata così bene durante il suo incontro in lingua italiana prima e successivamente in lingua originale, collocandola nel periodo storico corretto, riportando in maniera onesta il confronto della similitudine tra il narrare la morte di Socrate da parte di Platone con quella di Shakespeare nella morte di Falstaff? L’ironia che pervade il narrare del britannico direttore del Direttore Regionale delle British School FVG nel spiegare il legame con la regina madre del tempo nella similitudine del nome e dei fatti porta il pubblico presente alla conferenza ad avvicinarsi maggiormente a quest’opera che per Shakespeare è l’unica a rimanere prima di uno stuolo di morti sul palcoscenico.

Lo spettacolo – in scena al Politeama Rossetti dal 22 gennaio – attraversa il canone shakespeariano e confronta Falstaff e altre affascinanti figure dell’opera del grande elisabettiano. “Falstaff e il suo servo” è ospite del cartellone di Prosa dello Stabile del Friuli Venezia Giulia fino a domenica 26 gennaio 2020.

Laura Poretti Rizman

Falstaff e il suo servo, foto di Tommaso Le Pera fornita da Teatro Stabile del FVG

Franco Branciaroli da mercoledì 22 gennaio ritorna sul palcoscenico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nel ruolo di Falstaff: una nuova importante prova d’attore (dopo essere stato applaudito l’ultima volta a Trieste nel ruolo di Jean Valjean nella produzione dello Stabile, “I Miserabili”) che affronta dividendo la scena con un altro grande e raffinato maestro della scena italiana, Massimo De Francovich. La regia è di Antonio Calenda, anche coautore del testo assieme a Nicola Fano.

“Falstaff e il suo servo” questo il titolo dello spettacolo che permetterà – fino a domenica 26 gennaio – di assistere a questo prezioso “duetto”.

«Falstaff è un personaggio unico nel canone shakespeariano: è un uomo disperatamente innamorato della quantità della vita» scrivono gli autori nelle loro note. «Il mondo e il teatro di Shakespeare sono pieni di geniali ragionatori (foss’anche amanti profittatori o torbidi politici o paladini incerti della solitudine) o di virtuosi pensatori (e soprattutto virtuose pensatrici): Falstaff no. Falstaff non è nulla di tutto questo: è un uomo che antepone la vita da vivere a qualunque ragione; e tutto in lui diventa funzionale alla prossima avventura. Che è come dire la prossima vita. In lui, infatti, Shakespeare ha messo il germe di quegli uomini che non si fermano mai a pensare e che mentre – poniamo – corteggiano una donna, già pensano al bottino di carni o di denari da sgraffignare domani. Un personaggio unico, dunque. E attualissimo: come non pensare, seguendo le sue smanie, alla frenesia dell’uomo iperconnesso che vive contemporaneamente mille vite (vere o virtuali) pur di dimostrare a se stesso che esiste?»

In “Falstaff e il suo servo”, dunque, il ruolo del titolo è concepito come una sorta di antieroe di tutti i più grandi personaggi di Shakespeare. E in un testo che sgorga dalla colta passione degli autori per il grande elisabettiano, e che è proprio costruito attraverso le sue stesse parole, da un collage di battute e di fascinazioni drammaturgiche tutte riconducibili al mondo shakespeariano, ecco che diviene possibile confrontare Falstaff ad altri importanti protagonisti. Si parte naturalmente dalle quattro opere – due parti di “Enrico IV”, poi “Enrico V” e “Le allegre comari di Windsor” – che coinvolgono Falstaff ma si attraversa molto altro della produzione di Shakespeare.

«(…) Solo mettendo a confronto Iago e Falstaff, Amleto e Falstaff, Jacques e Falstaff si può arrivare, oggi, a cogliere la contemporaneità di quella maschera di pancione che si occupa solamente di riempire il mondo di se stesso» spiegano infatti ancora Fano e Calenda.

Al centro di questa creazione drammaturgica, Antonio Calenda – che con questa regia ritorna sul palcoscenico dello Stabile regionale, da lui a lungo diretto – ha immaginato due monumentali interpreti.
Franco Branciaroli con capacità virtuosistiche e di grande umanità veste i panni di Falstaff (e fra poco riprenderà per il terzo anno “I Miserabili” di Hugo). Il raffinato Massimo De Francovich interpreta il suo contraltare, il suo servo, in un modo che la critica ha definito perfetto nel registro «intermedio, comico drammatico, quasi sobrio nella sua luciferina volontà e capacità di dominare lo sventato e avventato padrone».

Accanto a loro un assieme di attori interessanti portano in scena uno spettacolo ricco di suggestioni: Valentina Violo, Valentina D’Andrea, Alessio Esposito, Matteo Baronchelli. La produzione è del Teatro de Gli Incamminati assieme al Centro Teatrale Bresciano e allo Stabile D’Abruzzo.

“Falstaff e il suo servo” va in scena nell’ambito del cartellone di Prosa alla Sala Assicurazioni Generali dal 22 al 26 gennaio. Lo spettacolo inizia alle ore 20.30 tutti i giorni tranne la domenica in cui la replica è pomeridiana, alle ore 16.

Giovedì 23 gennaio alle ore 18 al Café Rossetti il porfessor Peter Brown parlerà diFalstaff in un incontro a ingresso libero. La conversazione sarà ripetuta in linguainglese il giorno successivo, sempre alle 18 al Café Rossetti.

Si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

FALSTAFF E IL SUO SERVO
di Nicola Fano e Antonio Calenda
da William Shakespeare
con Franco Branciaroli e Massimo De Francovich
e con Valentina Violo, Valentina D’Andrea, Alessio Esposito, Matteo Baronchelli

regia Antonio Calenda
scene e costumi Laura Giannisi
musiche Germano Mazzocchetti
luci Cesare Agoni
produzione Teatro de Gli Incamminati, Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile D’Abruzzo

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