Fotografia Zero Pixel, quarta edizione

FOTOGRAFIA ZERO PIXEL 2017
PLASTICA
Trieste, 6 novembre / 31 dicembre 2017
Massimo Stefanutti _ La vita segreta di Ken e Barbie, foto fornita da Giulia Basso


Acquamarina, Silver Age e Officina Istantanea, associazioni fotografiche senza scopo di lucro della città di Trieste, propongono la quarta edizione di FOTOGRAFIA ZERO PIXEL, un festival dedicato interamente alla fotografia tradizionale, sperimentale e creativa che ha visto negli anni la partecipazione di Maurizio Galimberti, Mario Magajna, Ugo Borsatti, Tullio Stravisi, Vito Vecellio e che quest’anno conterà la presenza di 18 fotografi, tra i quali l’artista americano Grant Hamilton e il bresciano Gian Butturini. 

 
Il festival si sviluppa tra una mostra collettiva, una personale e degli eventi collaterali quali presentazioni di libri, workshop e conferenze sulla storia della fotografia tradizionale e istantanea, con proiezioni di filmati storici che si terranno tra la Biblioteca Statale Stelio Crise, l’Antico Caffè San Marco e le sedi delle Associazioni che promuovono l’evento. 
 
Dai primi mesi del 2018 il Festival sarà ospitato nel Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, nella sala espositiva dell’Associazione Culturale Prologo di Gorizia e presso la GR.IN. Gallery di Umago in Croazia.
 
L’inaugurazione della mostra collettiva che quest’anno ha come tema la “Plastica” è prevista per lunedì 6 novembre 2017 alle 17 presso le sale espositive del primo piano della Biblioteca Statale Stelio Crise.
Alla collettiva partecipano 17 fotografi con opere analogiche, pezzi unici irriproducibili, appositamente creati per il festival con tecniche quali fotografia tradizionale, fotografia istantanea e off-camera. In questa occasione Ennio Demarin, direttore artistico della manifestazione, Annamaria Castellan, Giacomo Frullani, Massimiliano Muner e Michela Scagnetti, curatori del Festival, presenteranno il calendario e il catalogo della manifestazione.
 
Il percorso espositivo della mostra si snoda tra le sale del piano nobile di Palazzo Morpurgo Brambilla  con le immagini di Annamaria Castellan, Ennio Demarin, Giacomo Frullani, Marcus Gabriel, Grant Hamilton, Alma Lanoire, Massimiliano Muner, Maurizio Pighizzini, Daniele Peluso, Fabio Rinaldi, Michela Scagnetti, Robert Sironi, Franco Spanò, Massimo Stefanutti, Luigi Tolotti, Paolo Toniati, Ezio Turus.
 
Il lavoro di Robert Sironi segue i singoli destini e la loro dipendenza umana dalla plastica denunciando il massivo utilizzo dei sacchetti di plastica quale simbolo dell’inquinamento. 
Nell’attualità di un contesto sovra stimolato sessualmente l’opera di Massimo Stefanutti suggerisce, con profonda ironia ed in modo esplicito come l’atto sessuale sia tuttavia verità sterile, inorganica come il materiale di cui sono fabbricati i più famosi miti della bellezza contemporanea come Barbie e Ken. 
La stampa di grande formato di Ennio Demarin esplora l’erotismo dell’immaginario maschile attraverso le forme di una femme fatale di lattice.
Le immagini di Alma Lanoir significano, attraverso il mito della metamorfosi della falena, il cambiamento radicale che l’elemento plastica ha attuato sull’umanità, trasformandola.
L’accorta simbologia di Luigi Tolotti denuncia il degrado morale, se non addirittura vitale, di una società ossessionata dalla monetizzazione del corpo femminile.  
Maurizio Pighizzini, nella sua instantanea, indaga i desideri indotti nell’uomo dai canoni di una bellezza plastica femminile.
Il lavoro di Paolo Toniati è un’interpretazione del più classico topos “amore e morte”. Alla luce del contesto contemporaneo il materiale plastico viene esaltato al punto da offuscarne la liricità.
L’armoniosa duttilità del materiale plastico delle opere di Fabio Rinaldi ci riporta all’eleganza della sua struttura chimica, rifacendosi alla cellulosa di cui anche la pellicola fotografica è composta.
Le polaroid di Daniele Peluso raccontano due vite parallele, quella organica destinata inevitabilmente al decadimento e la splendida finzione senza profumo né anima di una rosa di plastica. 
I lavori di Grant Hamilton sono astratti, minimalisti e geometrici, dai colori pieni e decisi, caratteristiche queste tipiche dei materiali plastici rappresentati dal noto autore americano.
Annamaria Castellan propone la disarmante radiografia del consumo inconsapevole, dello spreco moderno, una discarica di rifiuti plastici a cui ancora oggi l’umanità non ha trovato soluzione.
L’austriaco Marcus Gabriel, con sottile leggerezza, inserisce in un paesaggio urbano un microscopico oggetto di plastica, un mondo apparentemente pulito eppure inquinato. 
L’immagine di Giacomo Frullani è essenziale, un delicato haiku sospeso che parla di un’umanità in equilibrio precario rispetto ad un problema che è anche il suo stesso stile di vita.
Franco Spanò afferma un’umanità che contrariamente alla plastica, prodotta e controllata da terzi nella forma e nello scopo, può ancora scegliere di essere libera.
Il lavoro di Ezio Turus analizza il “nonsense” del consumo plastico, uno scorrere dei giorni che lascia dietro di sé lo scorrere dei nostri rifiuti.
I fiori di plastica che invadono i cimiteri diventano, attraverso lo sguardo di Michela Scagnetti, fiori delicati che, ripresi in un contesto naturale, confondono sulla loro essenza al punto di non poter più distinguere il falso dal vero. 
Le polaroid di Massimiliano Muner descrivono un’iconografia sacra plastificata e perciò vittima anch’essa di riproduzione seriale e mercificazione. 
 
La mostra “Plastica” rimarrà aperta fino al 16 dicembre 2017 e osserverà gli orari della Biblioteca Statale.
 
Nella stessa cornice sabato 11 novembre alle 10.30 Annamaria Castellan, presidente dell’Associazione Acquamarina, terrà un laboratorio di tecniche off-camera, in cui i partecipanti saranno invitati a cimentarsi con la tecnica fotografica dell’ossidazione.
 
Presso la sede dell’Associazione Acquamarina, in Via Rossetti n. 16, il 21 novembre alle 18  Giacomo Frullani e Annamaria Castellan presenteranno la proiezione con dibattito dal titolo “Una rivoluzione chiamata Kodak”. Si ripercorrerà così la storia personale di George Eastman e l’evoluzione della fotografia grazie all’invenzione della cellulosa, che l’ha resa alla portata di tutti. La proiezione è gratuita e con prenotazione obbligatoria.
 
Sabato 25 novembre alle 11 Adriano Perini, presidente di Photo-Imago presenterà il volume “Maurizio Frullani – Artisti e dintorni / Portraying the Arts”. A seguire verrà proiettato il filmato dedicato al fotografo a cura dall’associazione Prologo di Gorizia e sarà allestita una mostra estemporanea di stampe vintage dell’autore. 
 
Mercoledì 29 novembre alle 15.30 il professore e critico d’arte Guido Cecere terrà una visita guidata alla mostra Plastica. Nel pomeriggio, alle 18.45 all’Antico Caffè San Marco, Cecere terrà il dibattito sulla fotografia tradizionale ieri e oggi dal titolo “La grana al posto dei Pixel”.
 
Sabato 2 dicembre alle 10.30 alla Biblioteca Statale Stelio Crise Massimo Battista e Michela Scagnetti, fondatori dell’associazione Officina Istantanea, cureranno un workshop d’introduzione al mondo della fotografia istantanea: “Da Polaroid a Polaroid Originals, ibridazione digitale e purismi istantanei: uno sguardo sul mercato della fotografia vintage”. 
 
Giovedì 7 dicembre alle 18 al Caffè San Marco Massimiliano Muner, presidente dell’Associazione Silver Age, terrà la conferenza “Polaroid dalle origini – La fotografia istantanea dalle origini ai giorni nostri”. Proporrà un percorso storico ricco di immagini, testimonianze e curiosità, da Edwin Land ad Andy Warhol.
 

Chiuderà il festival un evento d’eccezione: al Caffè San Marco lunedì 18 dicembre alle 19 s’inaugurerà la mostra fotografica “London by Gian Butturini” e verrà presentato l’omonimo libro pubblicato dalla Damiani Editori, curato dal fotografo della Magnum Martin Parr. Nella mostra saranno esposte 22 immagini vintage del grande fotografo bresciano. La rassegna è allestita grazie all’interessamento di Tiziano e Marta Butturini e alla collaborazione con il gallerista Giuseppe Violetta della Heillandi Gallery fotografie di Lugano. Seguiranno le improvvisazioni del duo musicale Digital Brothers composto da Roberto Duse e Mauro Bon. La mostra “London by Gian Butturini” si chiuderà il 31 dicembre 2017 e osserverà gli orari del Caffè.

Tutti gli eventi del Festival sono ad entrata libera e gratuiti.

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