Goodbye Berlin

In occasione delle Celebrazioni per il Ventennale dell’Associazione Internazionale dell’Operetta – FVG, tra il 16 e 21 novembre alla Sala Bartoli si alterneranno due spettacoli  prodotti dall’Associazione, “Goodbye Berlin” e “Un calicetto con Suppè”.

 Goodbye Berlin

Parlare di Kurt Weill a livello musicale è indicare non solo un musicista ma un vero artista e soprattutto un pensiero libero e illuminato che si discosta dal dispotismo del potere. Con quest’opera inizialmente  nata con l’intento di divenire un concerto per poi tramutarsi in un “musical da camera”, l’artista  si racconta nel suo percorso di vita, quasi fosse un’autobiografia.

L’Associazione Internazionale dell’Operetta ha scientemente proposto questa esibizione per festeggiare i suoi vent’anni di vita, ponendo l’accento su opere a volte sconosciute ma attuali e importanti. Questa in particolare racchiude in sè brani noti nel percorso dell’autore ed è stata rappresentata alla prima alla Sala Bartoli del teatro Politeama Rossetti con grande maestria da Marzia Postogna e Raffaele Prestinenzi, accompagnati al pianoforte dal talentuoso e simpatico maestro  Corrado Gulin.

Grazie a Dio tutto passa..così le lacrime, così le sofferenze… inizia così il racconto dove vediamo un giovane arrivare a Berlino, la città della luce, perchè per vedere tutta Berlino nella sua bellezza ci vuole una gran luce ad illuminare ogni cosa; in questo luogo incontra una donna che stanca della sua vita difficile si finge cantante e lo accompagna ad un’audizione. Entrambi vengono presi dal produttore ma ben presto scoprono che lo spettacolo non si farà più perchè il nuovo potere non permette certe libertà di espressione ed uccide la fantasia, e l’utopia della libertà.

Decidono allora di partire per cercare la fortuna, insieme, da amici, ma lungo il percorso si accorgono di amarsi.

L’amore si sa, non è sempre facile da riconoscere e così, la strada li allontana e riavvicina, attraverso la musica, una musica che parla di una luna splendente, laggiù in Alabama dove si ritrovano e si promettono un amore lento che duri fino in fondo.

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©Laura Poretti Rizman
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Parla piano Kurt Weill – Ogden Nash – (1943)

Parla piano quando parli, amore

Il nostro giorno d’estate appassisce troppo presto, troppo presto

Parla piano quando parli, amore

Il nostro momento è rapido, come navi alla deriva, siamo spazzati al largo, troppo presto
Parla piano quando parli, amore

L’amore è una scintilla, persa nel buio troppo presto, troppo presto

Sento, ovunque vada che quel domani è vicino, domani è qui, e sempre troppo presto
Il tempo è così vecchio e l’amore così breve

L’amore è puro oro e ora un ladro

Siamo in ritardo, cara, siamo in ritardo

Scende il sipario, tutto finisce troppo presto, troppo presto
Io attendo, cara, attendo tu parlarmi piano, parlami amore, e piano
Parla piano quando parli, amore

Il  nostro giorno d’estate appassisce troppo presto, troppo presto

Parla piano quando parli, amore Il nostro momento è rapido, come navi alla deriva, siamo spazzati al largo, troppo presto.

 

 

 

 

foto ILROSSETTI

 

 

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