Ho perso il filo 🗓 🗺

 

“Ho voluto fare uno spettacolo storico per dimostrare ai miei figli che sono una brava attrice e riesco ad uscire dal mio personaggio.”

Angela Finocchiaro, ha esordito con questa affermazione venerdi sera al Teatro Orazio Bobbio di Trieste, dove si trovava per lo spettacolo fuori abbonamento alla Contrada, Ho perso il filo. Fortunatamente la sua potenza comica non l’ha abbandonata e le aspettative del pubblico sono state rispettate ed esaudite.

Il teatro era pieno di persone che l’hanno applaudita ripetutamente e che si sono godute le due ore di spettacolo. Insieme a lei sul palcoscenico c’erano degli straordinari danzatori guidati dal coreografo Herve Koubi che si sono esibiti in danze miste, comprensive di effetti breakdance.

Il mostro Minotauro è stato implementato da effetti visivi e sonori di grande impatto e le musiche erano adeguate ma la verve e la simpatia della protagonista ha, come sempre, riempito la scena, formata da inconsistenti muri, sui quali si proiettavano domande e paure. Simbolicamente di grande effetto e significato, seppure svolto in chiave comica.

Bravissima Angela, che con la sua particolare ironia, ha saputo raccontare un mito in maniera così semplice da esser compreso da tutti.

Un mito che non è di così facile comprensione neppure ai nostri tempi nei quali pensiamo di avere la soluzione a molti enigmi ma in realtà sappiamo davvero molto poco. L’ironia a questo punto, è un ancora di salvezza per ridere di noi, salvandoci dal buio del labirinto.

Laura Poretti Rizman

 

 

Angela Finocchiaro_Ho perso il Filo_©Paolo Galletta_fotnita da La Contrada

Una commedia, una danza, un gioco, una festa, questo è “Ho perso il filo”, lo spettacolo Fuori Abbonamento in arrivo al Teatro Orazio Bobbio di Trieste venerdì 21 febbraio alle 20.30. In scena un’Angela Finocchiaro inedita, che si mette alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontare con la sua stralunata comicità e ironia un’avventura straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso: quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro. Angela si presenta in scena come un’attrice stufa dei soliti ruoli: sarà Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro. Affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita e parte. Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto. Viene assalita da strane Creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un frappè, e soprattutto tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno. Disorientata, isolata, impaurita, Angela scopre di essere finita in un luogo magico ed eccentrico, un Labirinto, che si esprime con scritte e disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare. Passo dopo passo, una tappa dopo l’altra, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono sue come del mondo di oggi e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo. Alla sua maniera naturalmente, come quando – di fronte ai ragazzi ateniesi che la implorano di salvarli dal Mostro che li sta già sgranocchiando – promette firme e impegno sui social; o come quando è sottoposta a una sfida paradossale dal vero Teseo, sceso di corsa dalle vette del mito, indignato perché la sua interprete difetta delle necessarie qualità eroiche. 

Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature del Labirinto che agiscono, danzano, lottano con Angela provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti.Il Labirinto è un simbolo antico di nascita – morte – rinascita. Anche Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria.

Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori  – Alis Bianca, Giacomo Buffoni, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni e Alessio Spirito – guidati dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e allo stesso tempo vicino al cuore di molti.

Scheduled Arte e spettacolo
Teatro Orazio Bobbio, 12/A, Via del Ghirlandaio, Barriera Vecchia-San Giacomo, Trieste, UTI Giuliana, Friuli Venezia Giulia, 34138, Italia Map

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