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LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO STABILE SLOVENO

Voli visionari, liberatori, artistici sono il tema alla base della nuova stagione del Teatro Stabile Sloveno di Trieste. La stagione passata, prolungata a causa della situazione emergenziale e della chiusura nazionale dei teatri, si concluderà nei prossimi giorni, mentre nuove esperienze teatrali attendono gli spettatori da dicembre in poi, esclusivamente nella Sala principale, con obbligo di mascherina per gli spettatori, ma senza distanziamenti (in accordo con le nuove normative).

Proprio il salto (e la speranza) in una nuova “normalità” ha portato il direttore e direttore artistico del TSS Danijel Malalan a immaginare un programma all’insegna del volo simbolico, un tema che il grafico Andrej Pisani ha interpretato con le ali colorate che contraddistinguono l’immagine della nuova stagione 2021/2022.

Malalan nel suo benvenuto al pubblico ha sintetizzato all’interno della metafora del volo i contenuti delle nuove produzioni e coproduzioni TSS con le parole: »Volate insieme allo TSS e unitevi agli eroi e alle eroine che, nonostante le difficili esperienze di vita, hanno spiccato il volo confidando in un mondo migliore: dalle celebri Marlene Dietrich e Edith Piaf fino ai personaggi di Marko Sosič nel volo radente di Quota neve, al vicino sconosciuto (ma pur sempre vicino!) di Quaia e fino al volo finale con gli Uccelli di Aristofane, nella versione di Jera Ivanc

La stagione comprenderà sia a Trieste che a Gorizia quattro produzioni e coproduzioni e due spettacoli ospiti. Si inizierà il 2 dicembre con l’anteprima del progetto d’autore MarlenEdith, che le cantanti Stefania Seculin e Graziana Borciani dedicano alle vicende umane e artistiche di due donne celebri e di grande temperamento come Marlene Dietrich e Edith Piaf.

A questa esperienza teatrale e musicale al tempo stesso seguirà nel mese di gennaio un ricordo dello scrittore triestino (per diverse stagioni anche direttore artistico del TSS) Marko Sosič con lo spettacolo Quota neve.  Il suo testo, che parla di relazioni familiari e rapporti interpersonali in un’epoca di sempre maggiore estraniazione e solitudine, verrà messo in scena in coproduzione con il teatro Prešernovo gledališče di Kranj e la regia di Goran Vojnović, molto noto in Slovenia sia come scrittore e drammaturgo che come regista cinematografico.

La collaborazione con il Teatro di Capodistria porterà in aprile al tempo stesso la comicità, un testo classico e una riflessione attuale con lo spettacolo La φattopia degli uccelli (La fattoria degli uccelli) della filologa classica e drammaturga Jera Ivanc. La farsa tratta da Aristofane nella regia di Jaka Ivanc si interroga sulla possibilità di un mondo ideale e più giusto sopra le nuvole,  un’utopia che però attira ogni sorta di opportunisti.

Nei mesi di maggio e giugno andrà in scena ancora l’ultima coproduzione, stavolta in collaborazione con il teatro Stabile di Trieste La Contrada. Così vicino di Luca Quaia è un monologo ironico sull’accettazione del diverso nella storia di una giovane donna alle prese con il trasloco e soprattutto con l’irrazionale paura della famiglia del vicino di casa. Questo spettacolo prevede una doppia versione linguistica: debutterà infatti nella versione italiana alla Contrada, in quella slovena a Gorizia, con ulteriori repliche sotto le stelle nell’ambito del festival estivo dei teatri triestini Let’s Play Sartorio nel parco del museo Sartorio.

Il primo spettacolo ospite sarà la coproduzione dei teatri di Capodistria, Prijedor e della Fondazione Friedrich Ebert Jugoslavia, il mio paese, che ha conquistato diversi premi, tra i quali il Tantadruj come migliore spettacolo della scorsa stagione tra i teatri del litorale. Il testo, messo in scena dal regista Marko Misirača, parla del viaggio attraverso i Balcani di Vladan Borojević alla ricerca di suo padre, ex ufficiale dell’Esercito popolare jugoslavo e criminale di guerra.

Sarà invece il tradimento nei rapporti di coppia a caratterizzare il secondo spettacolo ospite in programma, la produzione del teatro di Celje La bugia di Florian Zeller, nella regia di Jernej Kobal. Si tratta in questo caso di una serata che due coppie di amici trascorrono insieme e di verità nascoste che potrebbero minare i loro rapporti.

Tutti gli spettacoli saranno corredati da sovratitoli in italiano e per le repliche della domenica pomeriggio è confermato il servizio di autobus navetta.

Agli abbonati è destinata anche una proposta speciale, ovvero una gita »teatrale« al teatro HNK Ivan Zajc a Fiume, dove il 18 dicembre andrà in scena il musical Kiss me, Kate di Cole Porter. La grande produzione che coinvolge tutte le compagini artistiche del teatro croato si ispira alla Bisbetica domata di William Shakespeare. Il numero di biglietti a disposizione, incluso il trasferimento organizzato in autobus, è limitato: gli interessati potranno prenotarli con l’acquisto dell’abbonamento dal 4 novembre e fino a esaurimento del contingente.

La nuova stagione del TSS prevede anche un ulteriore spettacolo ospite fuori abbonamento e nell’ambito del progetto S/paesati, ovvero la produzione Maska/ SMG Gejm. Il testo del collettivo Nova pošta trae ispirazione dal termine utilizzato dai migranti per indicare gli ultimi cento chilometri che li separano dall’ingresso in Europa.

Fuori abbonamento proseguiranno le serate letterarie del ciclo Ars Teatralis, realizzate in collaborazione con il programma Ars di Radio Slovenija e con la sezione di programmazione in lingua slovena della RAI FVG, le Matinées musicali della Glasbena matica e altri eventi che celebreranno anche i 120 anni dalla fondazione della Società filodrammatica a Trieste, nucleo fondatore dell’odierno Teatro Stabile Sloveno.

Anche i bambini avranno la propria stagione, ovvero l’Abbonamento per famiglie che da gennaio ad aprile offrirà quattro spettacoli per bambini di grande successo, dai racconti dei fratelli Grimm in versioni rivisitate fino agli autori di letteratura per l’infanzia più popolari del nostro secolo.

La campagna abbonamenti proseguirà fino al 6 dicembre presso le biglietterie del Teatro Stabile Sloveno a Trieste e del Kulturni dom di Gorizia.

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