L’arte delle marionette: una tradizione da riscoprire

“Il tirocinio “L’arte delle marionette: una tradizione da riscoprire” incentrato sulla formazione della figura del marionettista, promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale Lavoro e organizzato da ENAIP e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, si conclude il 28 marzo con una prova aperta”.

“L’arte delle marionette: una tradizione da riscoprire” i, foto fornita da Teatro Stabile del FVG

Il tirocinio “L’arte delle marionette: una tradizione da riscoprire” incentrato sulla formazione della figura del marionettista, promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale Lavoro e organizzato da ENAIP e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dopo intensi mesi di lezioni teoriche e pratiche che si sono succedute da dicembre 2021 fino a marzo 2022, è giunto a conclusione.

Il progetto didattico – diretto dal regista e scenografo Antonio Panzuto – è stato realizzato grazie al contributo di numerosi insegnanti: accanto allo stesso Panzuto figurano Giampiero Lapilli, Barbara Della Polla, Ennio Guerrato, Roberto Piaggio, Roberto Canziani, Piermario Vescovo, Cristina Grazioli cui va un sentito ringraziamento.
I risultati sono molto soddisfacenti e lo Stabile regionale li “condensa” in una prova aperta che lunedì 28 marzo alla Sala Bartoli vede per la prima volta lavorare davanti al pubblico i giovani tirocinanti – Giada Bigot, Nicola Ciaffoni, Roberta Colacino, Guido D’Ascenzo, Sara Flego, Gaia Mencagli, Marisol Mongiovì, Luigi Orsini, Silvia Ponton, Paola Saitta, Pamela Venuti – in alcuni numeri del “Varietà” e non solo.

Antonio Panzuto ha illustrato gli obiettivi che si è posto attraverso questo progetto didattico e cioè di dare agli studenti temi, materiali di ricerca, esempi e possibilità di lavoro, arrivando ad un metodo creativo, basato sulle capacità personali e specifiche e non alla semplice elaborazione di tecniche.

Prossimamente verranno annunciati nuovi eventi con protagonisti i Piccoli di Podrecca, che saranno realizzati nel corso dell’estate.

«L’Amministrazione regionale è da sempre attenta ai settori della cultura e dello spettacolo, nello specifico nel consolidamento dei percorsi professionali e nello sviluppo o trasferimento di competenze in un settore strategicamente rilevante per il nostro territorio, anche nell’ambito della programmazione dei fondi europei» commenta Alessia Rosolen, Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia. «Ringrazio il teatro Rossetti che con la co-progettazione di questo corso insieme alla Regione ha contribuito a raggiungere due importanti obiettivi: da una parte salvaguardare una tradizione secolare come quella dell’arte delle marionette, dall’altra valorizzare le eccellenze del territorio ampliando l’offerta culturale e le opportunità di occupazione in uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia».

«È entusiasmante vedere dal vivo dopo tanto tempo le straordinarie opere d’arte di Vittorio Podrecca» commenta il Direttore del Teatro Stabile regionale Paolo Valerio. «E siamo particolarmente felici che ritornino sul palcoscenico al Politeama Rossetti per emozionare e divertire il pubblico di tutte le età. Queste marionette incantano e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia è orgoglioso di vederle rinascere attraverso la passione e il talento di questi giovani marionettisti».

«L’arte di Vittorio Podrecca, così legata alle nostre terre e al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ha fatto conoscere la nostra regione in tutto il mondo» commenta il Presidente del Teatro Stabile Francesco Granbassi. «Uno degli obiettivi che come CdA ci siamo dati era proprio di dare nuova vita ad un patrimonio culturale inestimabile – quello dei “Piccoli” di Podrecca – rimasto dormiente per molto tempo. Un mestiere antico ma ancora attualissimo, quello del marionettista; una professionalità alla quale il Rossetti – grazie alla sensibilità e all’attenzione dimostrata dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall’assessore Alessia Rosolen e alla eccellente collaborazione con l’Enaip – ha dato nuovo impulso creando una figura professionale che in queste zone stava scomparendo. Il teatro di figura è un genere che riscuote grandissimi consensi, in molte parti del mondo e in maniera anagraficamente trasversale. Il lavoro dei marionettisti è artistico, artigianale, molto completo e affascinante: lavorano con il proprio corpo, con la voce che viene prestata alle marionette in scena, dunque devono padroneggiare la recitazione, la drammaturgia e tutti gli aspetti che sono propri di questo particolarissimo tipo di messinscena. Al Rossetti siamo convinti che grazie alla valorizzazione di questo patrimonio si possano creare occasioni e nuove opportunità di lavoro. E per questo voglio ringraziare la Fondazione Casali e il suo presidente Francesco Slocovich per aver creduto nel progetto fornendo linfa vitale per poter mettere in scena tutta una serie di rappresentazioni dedicate alle scuole ma anche a famiglie e turisti. E un grazie va naturalmente ai ragazzi che hanno partecipato al corso, dimostrando talento, passione e sensibilità e al gruppo di insegnanti e tutor d’eccezione che li ha guidati. Un gruppo formato da artisti di altro livello che sono stati parte del magico mondo di Podrecca».

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Il teatro dei Piccoli di Podrecca fu fondato nel 1914 a Roma da Vittorio Podrecca, originario di Cividale del Friuli. La Compagnia, ha riscosso successi e trionfi in tutto il mondo, dagli Stati Uniti, all’Egitto, all’Unione Sovietica, da Londra a Parigi da New York a Buenos Aires, raggiungendo la fama internazionale nel periodo tra le due guerre.
La collezione arrivò a contare più di mille marionette, per un repertorio in continuo rinnovamento, incentrato principalmente sulle forme del cabaret e del varietà, così come di brevi opere liriche, fiabe, fino all’elaborazione di opere Shakespeariane. Vittorio Podrecca si avvalse della collaborazione di molti grandi artisti, musicisti e scenografi dell’epoca, quali Ottorino Respighi, Enrico Prampolini, Maria Signorelli, Orio Vergani, Fortunato Depero e raccolse gli applausi di spettatori illustri quali Winston Churchill, George Bernard Shaw, Eleonora Duse, Charlie Chaplin, Arturo Toscanini.

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