Lavoro e Dignità: Lettera aperta ai Ministri Maroni e Sacconi

Con questo appello le organizzazioni firmatarie chiedono al governo italiano e alle istituzioni competenti di intervenire sulla situazione di emergenza in cui vivono migliaia di migranti residenti nel nostro Paese. Richiamano all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica la condizione critica in cui vivono i cittadini migranti, tra i più colpiti dalle conseguenze della crisi economica, e sottolinea come la negazione dei diritti colpisce tutti e si estende man mano dai più deboli, quali i migranti, a tutti i lavoratori.

Chiediamo ai Ministri Maroni e Sacconi di aprire un tavolo di trattativa, che possa individuare soluzioni serie e strutturali contro il lavoro nero e per i diritti degli immigrati, con priorità a:
• il contrasto allo sfruttamento del lavoro nero, attraverso il recepimento della Direttiva Europea 52, l’applicazione e l’estensione dell’articolo 18 del Testo Unico anche a chi denuncia di essere stato costretto all’irregolarità del lavoro;
• un percorso di emersione strutturale che, oltre a riconoscere il permesso di soggiorno a chi è stato truffato nel corso dell’ultima sanatoria e a chi è rimasto vittima della circolare Manganelli, offra la possibilità di uscire dalla schiavitù e dallo sfruttamento a centinaia di migliaia di migranti, costretti all’irregolarità del soggiorno;
• una proroga del permesso di soggiorno per chi oggi ha perso il lavoro e fatica a reperirne uno nuovo, senza che incomba la minaccia di espulsione;
• un intervento sulla situazione di estrema difficoltà in cui versano gli sportelli unici per l’immigrazione che, per effetto della manovra finanziaria, sono costretti a licenziare 1300 operatori ovvero oltre il 50% del totale degli addetti.

Il 18 novembre prossimo saremo presenti con presidi e assemblee che si svolgeranno a Roma e in molte città capoluogo con la richiesta di essere ascoltati dal Governo e dai Prefetti.

Gli immigrati e tutti i lavoratori colpiti dalla crisi hanno bisogno di atti concreti e responsabili.
ACLI, ANTIGONE, ARCI, ASGI, CGIL, CIR, CNCA, EMMAUS ITALIA, FCEI, LIBERA, TERRA DEL FUOCO, PROGETTO DIRITTI ONLUS, SEI-UGL

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