Le difettose

L’inizio della vita sembra una danza.

Una grande prova d’attrice, quella che Emanuela Grimalda ha presentato al teatro Miela di Trieste nello spettacolo Le Difettose, tratto dal romanzo  di Eleonora Mazzoni che ha collaborato per la realizzazione dello spettacolo con la regia di Serena Sinigaglia.

Molti i ruoli e i ritmi sostenuti dalla protagonista che interpretava i vari personaggi che si approcciano nel vivere il passo dell’inseminazione artificiale in età più che matura.

Un problema che affligge molte coppie occidentali, quello dell’impossibilità di poter procreare, e i momenti vissuti nell’attesa, nella ricerca, nell’introspezione personle e nel confronto con gli altri che non comprendono il dramma e ne amplificano il dolore con comportamenti distanti, è stato portato sul palcoscenico con una viva partecipazione. In sala molte le coppie che si stringevano le mani in un volersi aggrappare l’un l’altro per non soccombere ad un dolore che nel buio della sala ai più è passato inosservato.

Una scenografia importante, data da semplici sacche mediche appese che piangevano lacrime, ha contornato il racconto che Emanuela Grimalda pian piano, dipanava.

Io non sono difettosa: sono come le altre, sono come te … Mamma!

Il rapporto con la madre, usualmente inadatta, con le amiche, usualmente più fortunate, con il partner, usualmente inadatto, porta la protagonista a vivere una solitudine sempre più profonda che la grandezza dell’attrice ha saputo interpretare aggiungendoci anche una nota di amara ironia, portando il sorriso anche dove la tristezza avrebbe dovuto lasciare solo una ferita aperta.

Laura Poretti Rizman

LAURA PORETTI RIZMAN INTERVISTA  EMANUELA GRIMALDA

LPR: Buongiorno a Emanuela Grimalda, nota attrice televisiva e teatrale, alla quale chiedo: come mai Difettose?

Emanuela Grimalda: Le Difettose del mio spettacolo sono le donne che non riescono ad avere figli. Ho letto il romanzo omonimo di Eleonora Mazzoni nel 2012. Mi è piaciuta la storia. Carla, la protagonista ha scelto di diventare madre dopo aver studiato, trovato un lavoro, una casa, l’uomo giusto e quando ha tutto ha anche 40 anni e il figlio agognato non arriva. Lo spettacolo è la storia delle sue peripezie per avere un figlio. E’ un monologo in cui interpreto 7 personaggi. Uno spettacolo emozionante dove c’è spazio per l’ironia. E’ un progetto mio. Ho prodotto io lo spettacolo per avere la libertà di scegliermi le collaborazioni, tra cui la regista Serena Sinigaglia che stimo molto.

LPR: Trieste è  nel suo cuore. Ci racconti il suo rapporto con la nostra città.

Emanuela Grimalda: Il mio rapporto con Trieste è diventato anche professionale negli ultimi anni, per fortuna. Trieste è nella mia mente. Impressa nel mio Dna. La sua lingua, i suoi colori e i suoi silenzi sono dentro di me.


LPR:
Chi è Alessandro Fullin per lei?

Emanuela Grimalda: Alessandro Fullin è piu’ di una amico per me. Siamo cresciuti insieme. Ho condiviso con lui così tante cose della mia vita che anche se da anni viviamo in città diverse e ci vediamo poco lui è nel mio albero genealogico. Siamo stati partner teatrali e ogni tanto ancora cerchiamo di far capitare le occasioni. Sandro è una delle persone che mi fa piu’ ridere al mondo. Soprattutto quando deliriamo in triestino.


LPR:
Mamma e attrice: come combina questi due mestieri?

Emanuela Grimalda: Sono una mamma lavoratrice come tante. E pure di mezza età. Una gran fatica, ma mi dicono che sono ringiovanita da quando c’è Giaime. Puo’ essere. I figli ti rivoltano come un calzino e credo sia un bene. Sono una macchina del tempo e la cosa piu’ straordinaria che potevo fare.


LPR:
Cosa ci sta preparando per il futuro?

Emanuela Grimalda: Uscirà su Rai uno un film  Tv  dal titolo Wedding in Rome con Ricky Tognazzi e Stefania Rocca. Una famiglia nobile romana decaduta dal quale sono a servizio. Una commedia romantica coprodotta con la Germania. Intanto a Grado il 4 marzo  partecipo a un convegno sulle donne di successo.

foto fornita dal Miela Bonawentura

giovedì 2 marzo ore 21.00 Teatro Miela

ON/OFF
LE DIFETTOSE
con Emanuela Grimalda
un progetto di Emanuela Grimalda liberamente ispirato al romanzo “Le difettose” di Eleonora Mazzoni
drammaturgia Eleonora Mazzoni, Emanuela Grimalda, Serena Sinigaglia
impianto registico Serena Sinigaglia
produzione Emanuela Grimalda, La Corte Ospitale

Uno spettacolo, allegro, disperato, trasversale e vitalissimo esattamente come il microcosmo sotterraneo che racconta. Dice Emanuela Grimalda: “Ho letto il romanzo di Eleonora Mazzoni e ho pensato che la storia che raccontava mi riguardasse non solo come donna ma come cittadina e individuo. Del romanzo mi piaceva il parlare della fecondazione assistita nei termini di sentimenti e persone e non di leggi o ideologie. L’adattamento che ne abbiamo fatto mi permette di dare voce e corpo, lacrime e risate a sette personaggi diversi per raccontare  il desiderio di infinito di cui il desiderio di un figlio è parte ma che appartiene a tutti, donne e uomini.”
Un estratto del monologo di Emanuela Grimalda, tratto dallo spettacolo Le Difettose:
Io detesto i ritardi, a parte uno.
Io sono sempre stata in anticipo.
A nove anni mia madre mi insegna a cucinare. Le prime mestruazioni a dieci. A undici il mio vicino di casa mi dà il primo bacio con la lingua, di nascosto da mia madre. A dodici vinco le gare regionali di ginnastica artistica. A tredici e mezzo mia nonna Rina mi accompagna in discoteca a ballare, di nascosto da mia madre. A quattordici cado dal motorino, tibia rotta, due operazioni, sedia a rotelle e stampelle. Non ho ancora terminato la riabilitazione e finisco a letto con Carletto, di nascosto da mia madre. A 18 vado a fare l’università a 70 km da mia madre e a 24, dopo la laurea, mi trasferisco per il dottorato in letteratura latina a 50 km da mia madre…
E poi? Che cosa è successo poi? Perché non mi sono accorta che il tempo continuava a trascorrere? Perché a 39 anni e tre mesi sono ancora ricercatrice universitaria e non  ho un figlio? Saluto quella stronza della dottoressa Tini.
Oddio, non posso neppure immaginare di non riuscire ad avere un figlio!
Organizzazione: Bonawentura
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.

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