Le Donne e la Politica

foto Laura Poretti Rizman
foto Laura Poretti Rizman

Sono stata invitata alla conferenza da Ester Pacor nel ruolo di fotografa ufficiale della manifestazione.

Appartengo ad una delle Associazioni entrate per ultime nella Consulta Femminile di Trieste, un’organizzazione che raggruppa diverse associazioni femminili per permettere a tutte un confronto su temi che ci riguardano personalmente.

Nel 150° dell’Unità d’Italia, nei saloni di Rappresentanza della Prefettura di Trieste in piazza dell’Unità d’Italia al civico numero 8, martedì 5 aprile alle ore 17.30, la sala era gremita di donne. Gli unici uomini intervenuti alla manifestazione erano il Prefetto, il suo economo, due rappresentanti della stampa, e un singolo uomo seduto tra le file del pubblico.

Il cameramen e il fotografo dopo le prime riprese al discorso del Prefetto ed alcuni scatti ai relatori, hanno lasciato la sala, senza neppure filmare il discorso della presidente della Consulta, organizzatrice della manifestazione, o almeno così mi è sembrato.

A turno di sono alternate le relatrici. Dopo le lodi da parte dei rappresentanti della Prefettura e della Provincia, la dott.ssa Rosolen, consigliere regionale, ha posto di nuovo in evidenza la difficoltà per le donne italiane ad affrontare il mondo della politica, in quanto non supportate da un sistema che le aiuti nella gestione degli impegni familiari, tema che è stato trattato anche dalla dott.ssa Bimbi nel suo analizzare la disparità nell’affrontare le incombenze domestiche. Sembra che in Italia ci sia un 80 contro 20, nel senso che su una base campione di 100 persone, 80 sono le donne che si occupano della gestione familiare, contro i 20 uomini. Nei paesi nordici, quali la Svezia e l’Olanda, la ripartizione dei lavori familiari è nel rapporto 60 a 40, sempre a sfavore delle donne, ma in maniera almeno più equilibrata. Da qui parte l’ovvietà nel dire che le donne non riescono ad assumere ruoli di maggior importanza nè nel lavoro, nè in politica proprio per questo motivo. La società dovrebbe intervenire con aiuti in questo campo, aiuti che non offrano solo la ricerca di badanti a  basso costo, le quali sono a loro volta costrette all’abbandono di figli in mani altrui e distanti, ma nell’offerta di servizi che oltre ad offrire posti di lavoro, permetterebbe un vivere in una società migliore in quanto paritaria. Un dire che condanna le Quote Rosa in quanto attivate solo per correggere e non per trasformare un sistema. Un dire che ci porta a confronto con quello che consideriamo un paese del terzo mondo, il Ruanda, dove le donne in politica sono la maggioranza.

La sociologa Bimbi ha anche ripercorso la storia dell’Unità d’Italia considerando l’involuzione dei diritti delle donne, involuzione che è ben evidente anche nella esposizione dei fatti di violenza sulle donne, che ad oggi riempiono i giornali. Notizie che cambiano tono nel definire lo stupro come un atto dovuto ad una nevrosi o ad una depressione se si tratta di uomini italiani, e di atti ignobili se si tratta di extracomunitari. Violenza che a ben ricordare, nasce proprio dal testo antico della storia italiana. Testo che fa nascere l’Impero romano proprio con uno stupro, il ratto delle sabine.

Ricominciamo noi, ricominciamo distinguendo i comportamenti dalle politiche e dalle retoriche.

Ricominciamo perchè il simbolico materno in uno stato di disparità non conta più nulla.

Donne che parlano di donne, e che per prime dovrebbero sostenere le donne in politica. Ci fossero queste donne… facciamo in modo che ci siano nel nostro futuro.

Laura Poretti Rizman


Seguono alcune immagini tratte dalla conferenza:
“Le Donne e La Politica”, organizzata dalla Consulta Femminile di Trieste il 5 aprile 2011, nei Saloni di Rappresentanza della Prefettura di Trieste.

foto Laura Poretti Rizman
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