Linguaggi umani, Il clacson di Dante

“LINGUAGGI UMANI” ONLINE IN STREAMING IL 16 GENNAIO ALLE 18  SUI CANALI SOCIAL DELLA CONTRADA “IL CLACSON DI DANTE”   CON CORRADO PREMUDA, FRANCESCO FACCA, VALERIA GADALETA, MATILDE SOLIANI E FRANCESCO AMERISE

Clacson in Sala Polacco, foto fornita da La Contrada

 

Secondo appuntamento in streaming con “Linguaggi Umani”, il bando indetto dal Teatro Stabile di Trieste La Contrada incentrato su Dante che ha raccolto tre progetti da ideare negli spazi della struttura. 

Il 16 gennaio alle 18 andrà online sui suoi canali social, Facebook e Youtube, “Il clacson di Dante” ideato da Corrado Premuda insieme a Francesco Facca, Valeria Gadaleta, Matilde Soliani e Francesco Amerise. Online la dimostrazione del loro lavoro negli spazi del Teatro dei Fabbri e in Sala Polacco, sanificati e praticabili con l’impegno del rispetto di tutte le norme igieniche anti Covid,  che si è svolto nelle settimane di dicembre 2020 e gennaio 2021.

Partendo dalla tradizione di suonare il clacson nella galleria naturale sulla strada costiera che porta a Trieste, sotto al profilo di roccia di Dante, gli artisti hanno indagato sulla figura “scomoda” dell’artista, e non solo, mescolando i linguaggi: la drammaturgia, il teatro-danza, la musica e il video.

«Il politicamente scomodo – spiega lo scrittore Corrado Premuda  – è il fil rouge dell’iniziativa, partendo proprio da Dante, figura scomoda per eccellenza a partire dalla sua Divina Commedia in cui giudica e punisce diverse figure storiche. Ma è politicamente scomodo anche suonare il clacson, almeno oggi, e lo stesso profilo nella roccia in costiera è controverso: alcuni ritengono sia il volto di Mussolini e non di Dante, dal momento che quella strada fu costruita nel 1928».

A creare un sottofondo musicale, una sorta di tappeto sonoro, ci pensa Francesco Amerise attraverso la sua voce e alcuni strumenti insoliti come la sansula, il cajon, il flauto armonico e il tank drum, improvvisando e accompagnando i movimenti e le coreografie degli interpreti che con mascherine e guanti trasformano il distanziamento sociale in elemento scenico ed evocano il viaggio nell’aldilà con cui si è voluto giocare.

«Abbiamo coinvolto chi a teatro non può venire e abbiamo raccolto  – spiega Corrado Premuda – testimonianze di automobilisti di varie età e diverse generazioni sull’uso di suonare il clacson sotto la galleria per capire cosa ne pensa la gente.» E “Il clacson di Dante” inscena proprio un viaggio in auto, un viaggio fantastico e metaforico che al momento è solo virtuale.

Prossimo appuntamento il 24 gennaio con “Peregrinationes”, la proposta di Giulia Cosolo, Radu Murarasu e Sara Setti, attori e performer diplomati presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, volto a suggerire la volontà di esplorare il carattere transitorio della montagna del Purgatorio di Dante e la dimensione del viaggio, anche quello interiore.

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