Lucia di Lammermoor raccontata allo Schmidl

the-bride-of-lammermoor-sir-john-everett-millais, immagine fornita da Patrizia Ferialdi per Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”

RACCONTA L’OPERA : ‘LUCIA DI LAMMERMOOR’

Lunedì 19 marzo 2018 ore 17.30

Quarto appuntamento con ‘RACCONTA L’OPERA’

Ciclo di conversazioni con ascolti a cura dell’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”

Lunedì 19 marzo 2018, alle ore 17.30, per il cartellone dei “Lunedì dello Schmidl” è dedicato a “LUCIA DI LAMMERMOOR” di Gaetano Donizetti il quarto appuntamento con “RACCONTA L’OPERA”, il nuovo ciclo di guide all’ascolto delle opere in scena al Teatro Verdi di Trieste. L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.

L’opera, nella produzione firmata da Giulio Ciabatti (scene di Pier Paolo Bisleri) e nell’allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, sarà in scena dal 23 al 31marzo al “Verdi” di Trieste per la direzione musicale del Maestro Fabrizio Maria Carminati.

Allo “Schmidl” sarà la musicologa Rossana Paliaga a raccontare l’opera del compositore bergamasco, col supporto di esempi musicali e video.

Composta da Donizetti su commissione del Teatro San Carlo di Napoli, “Lucia di Lammermoor” è un’opera in tre atti su libretto di Salvatore Cammarano, tratto da ‘The Bride of Lammermoor’ di Walter Scott. La prima assoluta ebbe luogo con grande successo al Teatro San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835 e, da allora, è diventata la più famosa tra le opere serie di Donizetti. Dopo la prima napoletana, il compositore autorizzo’ numerose variazioni per le esecuzioni in altri teatri, allo scopo di venire incontro alle esigenze dei cantanti e particolarmente rilevante è pure l’edizione in lingua francese per l’Opéra di Parigi, che presenta numerose differenze rispetto alla versione italiana. La trama, di impronta squisitamente romantica, è ambientata in Scozia alla fine del XVI secolo e narra del contrastato amore tra Lucia ed Edgardo, entrambi di nobili natali ma appartenenti a famiglie rivali che faranno di tutto per dividerli, imprimendo alla storia un’accelerazione drammatica che condurrà i protagonisti a un tragico epilogo. Al riguardo, nella stesura del libretto Cammarano dimostro’ un notevole talento drammatico, riuscendo a sintetizzare in poche righe lo stato d’animo dei personaggi e i momenti salienti della storia. Vocalmente Lucia incarna pienamente il significato che la voce di soprano ha avuto nel melodramma romantico, essendo caratterizzata da una scrittura che prevede gli slanci drammatici di una vocalità spianata e sillabica impreziosita elementi virtuosistici ricorrenti laddove la vocalità di Edgardo, tipico prototipo dell’eroe romantico, si divide tra accenti intrepidi e lirici abbandoni mentre Enrico, come tutti i baritoni del melodramma romantico, è l’antagonista dell’amoroso e incarna la longa manus della malvagità insieme alle deformazioni che l’esperienza della vita apporta all’uomo ovvero scaltrezza, opportunismo e cinismo, elementi ben presenti nel suo canto. Di conseguenza. musicalmente la partitura è tutto un susseguirsi di arie duetti terzetti e scene corali di grande presa come il duetto ‘Verranno a te sull’aure’, il vibrante sestetto ‘Chi mi frena in tal momento’, la celeberrima scena della pazzia e la struggente cabaletta finale ’Tu che a Dio spiegasti l’ali’, considerata uno dei più bei brani tenorili di tutti i tempi.”

L’ingresso alla manifestazione è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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