L’uomo di servizio 🗓

L’UOMO DI SERVIZIO


il nuovo romanzo di Gianni Spizzo
Edizioni Gossmann 2019

Venerdì 22 novembre alle 18 alla sala Piccola Fenice di via San Francesco 5 a Trieste si terrà la presentazione del romanzo “L’uomo di servizio” di Gianni Spizzo. Edizioni Gossmann.
Introdurrà e dialogherà con l’autore: Simone Paliaga mentre le letture di alcuni passi scelti saranno curate da Pierluigi Pintar.

Gianni Spizzo, docente di Storia e Filosofia, ha collaborato a riviste locali e nazionali quali “La Cosa vista”, “Rivista di Psicologia”, “Il Territorio”, con articoli e saggi che vanno dalle arti visive alla psicologia della percezione, dalla storia sociale alla critica letteraria.
E’ stato membro del gruppo redazionale de “I quaderni della Luna”, rivista letteraria della Campanotto Editore, cui ha partecipato con svariati testi narrativi.
Per Cultura Viva ed. ha curato la raccolta “Provincia Pagana: storie dell’estremo Nord Est – un’antologia di fine millennio (1999), per i tipi della KappaVu ed. ha pubblicato “Passioni della cattività” (2009), i romanzi: “Tsunami” e “Attacco di panico”.
I suoi più recenti lavori sono “L’amore come crimine lieve” (2016) e il libro/CD “4×8: 1918-1938-1948-2018 Cent’anni di vittime dimenticate” (2018), un’opera collettiva multimediale della quale ha curato la prefazione e in cui è presente un suo contributo narrativo (Gossmann ed.).

“L’uomo di servizio” / Sinossi:

Ci si accorge di quanto può contare una donna nella propria vita quando ci abbandona, e non sappiamo sostituirla. Per quanto scontato, il meccanismo del rimpianto può condurci ad azioni estreme se ci scappa di mano. È uno stalker a spiegarcelo, in dettaglio, uno che l’ha pagata con anni di galera, per poi trovare la sua vittima che lo aspetta fuori il giorno del rilascio. Chi è veramente la donna in questione? Che vuole ancora da lui? Dovrà scoprirlo rigando dritto, poiché con i nuovi dispositivi di controllo non si scherza…

L’uomo di servizio è un noir che esplora il lato enigmatico e paradossale dei rapporti uomo/donna nel nostro presente, e altresì in un futuro prossimo prevedibilmente segnato da nuove pervasive tecnologie digitali, tali da insidiare integralmente le vite private, ciò che resta del nostro diritto al segreto. La narrazione approda così ai lidi della fantapolitica distopica, ma con un tocco ironico: per cui l’inquietante, messo in scena, ha modo di mescolarsi con un sottile provocatorio humor. Quasi che, nella iper-modernità, il dramma non possa distinguersi dalla commedia, per restare in una sorta di sospensione.

L’ambientazione, non casuale, è la Trieste di oggi e di domani che, alla fine degli anni Venti di questo secolo, diventa capolinea della Via della seta, riacquistando così la centralità di cui ha goduto nell’epoca d’oro del suo passato. L’ex stalker e la sua ex vittima avranno da far chiarezza sulla natura del loro rapporto nel quadro di una città emblematicamente global, segnata da un’ambigua quanto ineludibile sicurezza.

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