No alla manovra bis, No ai tagli ai Comuni

Il Partito Umanista condivide ed aderisce alla manifestazione di lunedì 29 Agosto a Milano, di Sindaci ed Amministratori dei piccoli Comuni indetta dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). La manifestazione è indetta contro gli ulteriori tagli della manovra bis che colpiranno i piccoli Comuni e contro i tagli che colpiranno, in generale, tutti i Comuni italiani.

In realtà, sono proprio i piccoli comuni quelli più virtuosi. In effetti, se ci pensiamo, è dove le cose funzionano meglio. Il perché è presto detto: i costi sono minimi, mentre l’impegno è di tutto rispetto. Per esempio, nei piccoli comuni i consiglieri prendono 17 euro lordi a seduta del consiglio comunale (3/4 volte l’anno). Mentre gli assessori hanno l’indennizzo che è al massimo di 137 euro lordi mensili, quando previsto. Non ci sono poltrone nei piccoli Comuni, ci sono persone che servono la loro comunità. Questi sono i veri esempi di politici che si mettono al servizio della gente. Altro che gli stipendi da sogno e i favolosi privilegi della casta parlamentare!

Il punto è questo: i vari governi hanno assecondato interessi estranei ai cittadini. Per seguire gli appetiti delle Banche hanno contratto debiti a nome nostro, hanno svenduto le aziende produttive dello Stato e parte del patrimonio pubblico. Hanno reso lo Stato ancora più debole, indebitato, sempre più dipendente dalle Banche stesse.
Le Banche spingono perché lo Stato paghi i debiti contratti, i governi obbligano i cittadini a che si accollino i debiti contratti dai propri governi. La logica è sempre la stessa: quella del taglio dei costi. Per questo da tempo si stanno facendo tagli all’educazione, alla sanità e ai Comuni; sono considerate spese inutili. Ma quello che sarebbe innovativo, sarebbe tagliare altre voci, come la difesa o le grandi opere, che servono guarda caso a far arricchire il sistema bancario.  Prima, ci hanno vestito da riforma innovativa i meri tagli all’educazione; ora provano con i tagli ai Comuni. La vendono come un’azione per tagliare i costi delle poltrone e contenere il debito.
Ma è un tutto un bluff: infatti, molti servizi essenziali sono erogati proprio dai Comuni italiani. In questa logica perversa, per pagare i debiti, i cittadini vengono privati dei loro diritti fondamentali.

Il Partito Umanista denuncia lo strapotere delle Banche sulle popolazioni, sugli Stati, verso le imprese e verso tutti i settori delle attività umane. Denunciamo lo strapotere di questa élite di Banchieri che non è eletta da nessuno.  Ma che ha potere anche sopra gli Stati, compresa l’Italia. Sono i cittadini italiani che devono prendere le decisioni, attraverso i politici che hanno eletto. Non è tollerabile che sia il sistema finanziario a dettare l’agenda politica di una nazione. Per il Partito Umanista è inaccettabile che il sistema finanziario decida, oltretutto su argomenti inerenti i diritti fondamentali.

Il Partito Umanista propone di togliere questo smisurato potere alle banche e di dare molto più potere ai Comuni , il federalismo dovrebbe attuarsi decentrando il potere ai Comuni, dando loro più risorse ed autonomia. Con l’ articolo 13 di questa ennesima manovra-bis di fatto si cancelleranno i piccoli Comuni. Senza contare che si impoveriranno ulteriormente tutti i Comuni d’Italia. In sostanza, si cancellerà qualsiasi embrione di decentramento reale; altro che “federalismo” tanto sbandierato dal governo.

Il Partito Umanista dichiara illegale far pagare ai cittadini il debito contratto dai governi e la responsabilità della Banche, per cui denuncia l’illegalità dei tagli ai servizi all’educazione e ai Comuni.

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