Oblivion: Othello, la h è muta

Incredibilmente briosi, intelligenti, capaci e esilaranti, questi sono gli Oblivion. Sinceri anche, quando a fine spettacolo raccontano che non sono riusciti a preparare neppure il bis, ma che invitano tutto il pubblico al loro prossimo Show che si terra al Politeama Rossetti e che promettono essere veramente eccezionale.

Si presentano vestiti da centurioni romani e si accingono a raccontare la storia di Otello, che dovrebbe essere la storia raccontata da Giuseppe Verdi, per questo senza la H, al contrario di quella raccontata da Shakespeare.

Ci provano perlomeno, e come ogni volta riescono ad esaudire  le aspettative del pubblico, perdendosi spesso in divagazioni assurde che saltano i tempi e lo spazio e modificando canzoni e parole continuamente, e rendendo tutto molto esilarante.

Molti i ragazzi delle scuole in sala che attraverso la loro esibizione si avvicinano molto volentieri alla storia, perchè si sa, per ridere sulle cose bisogna conoscerle. Un risultato ottimale quello ottenuto quindi da questa compagnia: per loro la dichiarazione di una grande consapevolezza del loro mestiere e per il pubblico la soddisfazione di saper cogliere tutti i loro messaggi.

Giocano con le parole e con i doppi sensi, a volte alludendo anche a piccole volgarità che immancabilmente scatenano ilarità generale. Saltano da canzoni di osteria a romanze e opere liriche attraverso la musica più o meno moderna di questi nostri ultimi anni. Ripropongono inni tra montagna e politica fino a riproporre passi importanti con varie inflessioni di imitazione di vari personaggi del mondo dello spettacolo.

Inseriscono Walt Disney, Fracchia, Elio, Jannacci, Ligabue ed una dissacrante Radio Maria e una forse troppo atea Ave Maria di Schubert, ipoteticamente scritta per una donna dissoluta. Parlano di Bach, Mozart, Beethoven e naturalmente Verdi.

Il loro Otello è simile al bello impossibile della Nannini, ma è anche matto, matto da legare, come il cuore di Little Tony mentre la Desdemona gli canta: Nessuno mi può soffocare, nemmeno TU!!

Mentre sul palco gli chiedono: perchè perchè.. la Desdemona l’hai presa per la gola? , noi del pubblico non possiamo far altro che applaudirli con il sorriso sulla labbra e nel cuore, aspettando il loro prossimo Show.

 

 

 

.
©Laura Poretti Rizman

.

“Arriva a Trieste il nuovo spettacolo degli Oblivion Othello, la h è muta, esilarante compendio della loro fantasia, del loro grande talento musicale e interpretativo e dell’irresistibile umorismo che da sempre li connota. Appuntamento da non perdere il 4 e 5 febbraio al Politeama Rossetti”.

foto fornita da Il Rossetti
foto fornita da Il Rossetti

Anno domini 2013: cosa avrà ispirato agli Oblivion l’anno della doppia celebrazione per gli anniversari di Verdi e Wagner, unita – non dimentichiamolo – a quella per il loro stesso decennale?

I cinque pare si siano concentrati sull’Otello: la prima opera di Verdi in cui si avverte chiaramente l’influsso di Wagner. Ed ecco la rivoluzionaria e comica scoperta che “profana” il doppio bicentenario Verdi-Wagner… La differenza tra l’Otello verdiano e quello shakespeariano, sta tutta nella “h”.

Su queste danno vita ad un evento eccezionale: Othello, la h è muta, il loro nuovo, esilarante e coinvolgente spettacolo coprodotto con lo Stabile regionale che – dopo esser stato già applaudito in molte città italiane – arriva finalmente al Politeama Rossetti, il 4 e il 5 febbraio.
Come da tradizione con questi formidabili artisti, molto legati allo Stabile regionale e al pubblico triestino che li ha assurti a loro beniamini, la disponibilità di biglietti è “agli sgoccioli”: chi non se li volesse perdere si dovrà affrettare al botteghino!

Non era da dubitare che la classica vicenda shakespeariana – in mano agli Oblivion – prendesse pieghe del tutto inattese.
«Da Otello a BalOtello in tutti i Mori, in tutti i Iaghi… » si anticipa dal copione. Potrà dunque  capitare che i personaggi verdiani si dimentichino i testi di Arrigo Boito per usare quelli di Mogol o di Zucchero. Un progetto speciale per i cinque eclettici attori e cantanti, diventati in poche stagioni amatissimi dal pubblico teatrale.

Dopo aver coprodotto e ospitato nel 2010 e nel 2011 il loro primo spettacolo teatrale Oblivion Show e poi anche la loro seconda opera Oblivion show 2.0 Il sussidiario, entrambi per la regia di Gioele Dix, lo Stabile del Friuli Venezia Giulia ha coprodotto anche questa nuova messinscena con la Malguion srl.
La scorsa stagione invece solo due quinti del gruppo (Davide Calabrese e Lorenzo Scuda) hanno calcato il palco del Politeama Rossetti, portando in scena Far finta di essere G…, un progetto nato con il patrocinio della Fondazione Gaber. 10 anni sono passati da quel 2003 in cui Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli si sono incontrati per la prima volta e hanno iniziato a “frequentare” maestri eccellenti come il Quartetto Cetra e Giorgio Gaber, fino a creare un loro stile originale che mescola modernità e tradizione.
Sette anni di gavetta nei teatri di rivista e nei musical, poi nel 2009 la svolta: I promessi sposi in 10 minuti su YouTube, un geniale e divertente micro-musical che ad oggi vanta oltre 2,7 milioni di visualizzazioni. Nasce così Oblivion show che conta oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane in due stagioni di tour. Arriva anche il debutto in tv nel 2011 a Parla con me di Serena Dandini e poi a Zelig.
Migliaia di studenti impazziscono per le loro parodie culturali e nascono così le “lectio dementialis” nelle scuole italiane (con la pubblicazione anche di un libro e un dvd).
Anche il loro secondo, esilarante lavoro teatrale Oblivion show 2.0 Il sussidiario, ha già raggiunto le 110 date nei teatri italiani nella sola stagione 2012-2013 e chiuderà il tour il 23 e 24 maggio al Politeama Rossetti… Intanto gli Oblivion continuano a inventare, sorprendere e ad essere richiesti: fra le loro più recenti avventure, quella di essere stati protagonisti di un fumetto su Topolino.

Othello, la h è muta si avvale dei testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda, che ha firmato anche gli arrangiamenti musicali.
Giorgio Gallione è stato coinvolto nella creazione dello spettacolo per una consulenza registica.

Gli Oblivion sono Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Malguion srl e Bags Entertainment.
Othello, la h è muta va in scena martedì 4 e mercoledì 5 febbraio al Politeama Rossetti alle ore 20.30.

I biglietti ancora disponibili si acquistano presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, alla Biglietteria del Politeama Rossetti e sul sito del Teatro www.ilrossetti.it. Informazioni anche allo 040-3593511.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.