On Off al Miela

Giovedì  19 gennaio alle 21.00 al Teatro Miela

ON OFF
I giovedì di prosa curiosa

NINA’S DRAG QUEENS-NINA’S RADIO NIGHT

di e con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro,  Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò
luci e suono Pietro Paroletti
costumi Federica Ponissi e Giada Masi

Intervista a Lorenzo Piccolo, membro della compagnia Nina’s Drag Queen

LPR: Buonasera Lorenzo Piccolo, membro della compagnia Nina’s Drag Queen  ringraziandola per questa intervista le chiedo di presentarsi al nostro pubblico.

Lorenzo Piccolo: Noi siamo la Compagnia Nina’s Drag Queen di Milano,  da un po’ d’anni conduciamo una ricerca teatrale basata sul personaggio della Drag Queen che di volta in volta viene calata in temi diversi per tastare delle problematiche insolite e toccare i “classici” del teatro.

LPR: Il palcoscenico permette agli attori di travestirsi ed agli spettatori di immedesimarsi. Cosa significa per lei il termine travestimento?

Lorenzo Piccolo: Travestirsi per noi è cercare di portare una verità attraverso una maschera che è alla base di ogni tipo di teatro. Il nostro travestimento è solo un po’ più visibile e permette a noi una  più vasta gamma espressiva, la nostra ricerca si sta facendo negli anni sempre più ampia . Per lo spettatore invece è un canale molto diretto perché attraverso l’ironia , il divertimento e la leggerezza , nel senso migliore del termine, si toccano tutte le emozioni.

LPR: Qual’è il suo giardino dei ciliegi?

Lorenzo Piccolo: “Il giardino delle ciliegie” per la regia di Francesco Micheli è il primo dei nostri spettacoli che rilegge i grandi classici del teatro. Nello spettacolo è omaggiato il lavoro di Streler e di Valentina Cortese, l’indimenticabile Ljuba degli anni ‘70

LPR: La convivenza passa attraverso l’accettazione dell’altro, diverso da noi. In questo mondo però è fin troppa la violenza nel nome della selezione di appartenenza alla classe definita migliore. Come pensa sia un mondo perfetto?

Lorenzo Piccolo: E’ quello in cui sono tutelate tutte le libertà di genere e di espressione e le differenze sono come dovrebbero essere, una ricchezza.

LPR: In questo spettacolo l’usuale esaltazione del singolo viene condivisa con dei compagni, a formare un gruppo. Come è nata questa compagnia e come sono stati scelti i compagni di viaggio?

Lorenzo Piccolo: La poetica della Compagnia è fortemente basata sulla coralità e sull’inusuale presenza sul palco di Drag in gruppo. E’ nata nel 2007 al Teatro Ringhiera di Milano, da un’idea di Fabio Chiesa . L’idea che ha fatto riunire queste persone era il desiderio di creare una zona franca di gioco e possibilità espressive. Originariamente la Compagnia  era costituita da un gruppo misto di professionisti teatrali e amatori  uniti dallo  spirito di divertimento, di condivisione  e scoperta di un personaggio , la Drag Queen , che con il clown scatena la fantasia e tocca corde profonde.

LPR: Pensa davvero che nel futuro non esisteranno più le stazioni radio?

Lorenzo Piccolo: Sì, tutto è possibile .

LPR: Riuscire a far ridere gli altri trasmettendo una malinconia che induce a pensare è quanto di meglio si possa fare, non trova?

Lorenzo Piccolo: Sì, il personaggio della Drag Queen porta con se oltre alla sua natura scanzonata e irriverente un essenza struggente che non è mai ciò che dice di essere , tende a un ordine irraggiungibile.

LPR: Ringraziandola le chiedo quali sono i suoi progetti per il futuro

Lorenzo Piccolo: Abbiamo appena debuttato con un progetto solista che si intitola Vedi alla Voce Alma , primo esperimento di monologo che trae spunto dalla voce umana di Cocteau e nel nostro futuro c’è uno Shakespeare

Laura Poretti Rizman

foto fornita da Il Miela
foto fornita da Il Miela

Uno spettacolo fantasmagorico pieno di musica e allegria.
Siamo nel 2222. Sono ormai secoli che le radio non esistono più.  In un futuro super digitalizzato la comunicazione passa attraverso altri canali e la dittatura dell’immagine ha ridotto le frequenze delle radio al silenzio. Un gruppo di irriducibili deejay drag queen, però, sfida i tempi e la terribile minaccia di una orwelliana “polizia anti-radio”, dedicandosi a captare e ritrasmettere tracce sonore del passato che ancora navigano, perse, nell’etere. Le drag queen daranno voce e corpo alle divine del passato, sapienti narratrici di mondi perduti e interpreti di capolavori dimenticati, in un susseguirsi di colpi di scena e colpi di sole, battiti del cuore e battiti di ciglia.
La compagnia delle Nina’s Drag Queen è composta da attori e danzatori che hanno trovato nel personaggio Drag Queen la chiave espressiva per portare avanti la loro idea di teatro. Nascono nel 2007 a Milano, presso il Teatro Ringhiera, da un’idea di Fabio Chiesa, sotto la direzione artistica di Francesco Micheli. Partendo dal genere della rivista e dell’happening performativo, sono approdati sempre più a uno specifico teatrale, spostando parte della loro ricerca sulla rivisitazione di grandi classici: il primo esperimento in questo senso è “Il Giardino delle Ciliegie” rilettura en travesti del capolavoro di Cechov.
Il loro universo è un mix dei musical con Ester Willliams, i programmi del sabato sera, le feste barocche alla corte dei Medici, i video di Madonna, il Living Theatre, i film di David Lynch e i capelli di Moira Orfei … Un luogo dove il teatro è contaminato con il cinema, il pop, l’opera lirica, dove coesistono la soubrette e la grande diva, le canzoni di Raffaella Carrà e le arie di Giuseppe Verdi- Un universo di immagini che dialogano con altre immagini, di voci strappate a un contesto e fatte rifiorire, in playback, in un altro. Dicono del loro progetto di teatro ‘travestito’: “Le drag queen abitualmente si esibiscono come soliste con numeri in playback, o come presentatrici e animatrici in serate di cabaret e varietà. Noi abbiamo sempre lavorato invece su un’idea di gruppo, di coro, e su una specificità teatrale. Il nostro lavoro assomiglia a quello del clown: indossiamo un costume, una maschera di trucco, andiamo a toccare la comicità, spesso rischiamo il ridicolo. Ma, come accade per la vera clownerie, non si tratta solo di questo: una Drag Queen, per come la intendiamo noi, deve poter far ridere, sì, ma anche emozionare, turbare, e perché no, commuovere”.
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it
organizzazione: Bonawentura


Giovedì 12 gennaio 2017, ore 21.00 al Teatro Miela

NOT I / ROCKABY

Teatro ON/OFF la prosa curiosa del giovedì.

Riprende giovedì 12 gennaio la prosa curiosa del giovedì al teatro Miela con lo spettacolo NOT I / ROCKABY , Dramaticules di Samuel Beckett. Con la traduzione di John Francis Lane, Carlo Fruttero e Franco Lucentini.
Uno spettacolo di Carlo Orlando con Eva Cambiale e Elisabetta Mazzullo.
produzione Narramondo Teatro / Altrove Altrove – Teatro della Maddalena (Genova) Ph. Sara Ciommei.

Not I e Rockaby rientrano in quella produzione drammaturgica che Samuel Beckett ha definito con un neologismo dramaticules. ‘Drammuncoli’, se volessimo trovare una traduzione in italiano. Si tratta di testi scritti nell’ultima parte della sua vita e sono un distillato della sua poetica e della sua ricerca, in cui i temi da lui affrontati e sviscerati per tutta la sua attività di romanziere, letterato e drammaturgo diventano un unico corpo con la creazione di un’immagine. Il movimento è ridotto al minimo se non annullato e il testo è ‘scarnificato’, è ridotto alla sua essenziale necessità.

Uno spettacolo con sprazzi di vita e grande ironia.

Vi aspettiamo !!!!!

Ingresso € 10,00. Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it

Not I 2, foto fornita da Il Miela
Not I e Rokaby 1, foto fornita da Il Miela

Giovedì  22 dicembre dalle 19.30 in poi

Teatro Miela

ON/OFF
UN NATALE DADA

Serata multimediale

The Art Critic 1919-20 Raoul Hausmann 1886-1971 Purchased 1974 http://www.tate.org.uk/art/work/T01918, foto fornita dall'Ufficio stampa Miela\Bonawentura
The Art Critic 1919-20 Raoul Hausmann 1886-1971 Purchased 1974 http://www.tate.org.uk/art/work/T01918, foto fornita dall’Ufficio stampa Miela\Bonawentura

Una giornata di festa dedicata al movimento artistico più incendiario e nichilista del secolo scorso nel centenario della nascita del Cabaret Voltaire di Zurigo e celebrata nel periodo più consumista dell’anno. Si può comprare l’avanguardia? Che fine ha fatto l’arte? Certo, serve a riempire i muri delle case, come diceva Warhol. Ma dove si aggira oggi lo spettro terribile di Dada? In politica? Nei grandi magazzini in periodo natalizio? Nei palinsesti televisivi del pomeriggio? Nascosto dentro di noi?

Giovedì  15 dicembre ore 21.00 Teatro Miela
ON/OFF

HOW DOES IT FEEL? SOMETHING ABOUT BOB DYLAN
testo di Emiliano Poddi
regia di Carlo Roncaglia
musiche e arrangiamenti di Enrico De Lotto,

con Carlo Roncaglia, Enrico De Lotto

contrabbasso, Paolo Demontis armonica, Vincenzo Novelli chitarre, Giò Dimasi percussioni
produzione Accademia dei folli

foto fornita da Il Miela \Bonawentura
foto fornita da Il Miela \Bonawentura

foto fornita da Il Miela \Bonawentura

Questa è la storia di Dylan quando non era ancora Dylan e si chiamava Robert Zimmermann. Non aveva scritto nemmeno una filastrocca ma, a sentire lui, da qualche parte le sue canzoni c’erano già ed erano canzoni folk. Doveva solo trovarle. Cambiò nome – Robert Allen – e si trasferì a Minneapolis. Poi diventò Robert Allyn ma di canzoni ancora nemmeno l’ombra. Finché un giorno, col nuovo nome di Robert Thomas non incontrò qualcuno che gli cambiò la vita. E allora sì che Robert Dillon – sempre lui – si mise a scrivere canzoni e a cantarle. Poi Bob Dillon si trovò sotto il naso il contratto della Columbia. Doveva solo firmare. Prese la penna e senza neanche pensarci, ci scrisse sopra il suo nome: Bob Dylan.
organizzazione: Bonawentura
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it

giovedì 8 dicembre 2016 ore 21.00 Teatro Miela
ON/OFF i giovedì di prosa Curiosa

IL SOGNO DELL’ARROSTITO
con Alberto Astorri e Paola Tintinelli
testi di Alberto Astorri, Paola Tintinelli, Rita Frongia, produzione Astorritintinelli Teatro, in coproduzione con Armunia
Festival Inequilibrio e Officina Teatro

arrostito-astorritintinelli-690x460Il sogno dell’arrostito è (vuole essere) “una sintesi di questo Paese”. In una situazione surreale un uomo e una donna, due militanti politici, si trovano a dar vita ad un comizio. Tentano disperatamente di animare una festa dell’umanità nel vuoto d’amore di questo tempo. Entrambi credono nell’utopia e nel riscatto per un mondo diverso ma, come affermava Focault, il potere mette in atto una mutazione antropologica e l’arrostito nel nostro immaginario è una persona che cuoce lentamente sulla graticola e che i roghi del potere carbonizzano. Il sogno del cambiamento si trasforma in repressione e restaurazione. La compagnia Astorritintinelli segue un percorso sulla scrittura di scena e sulla figura dell’attore- autore, figlia delle esperienze dei due attori e delle collaborazioni con Leo De Berardinis e Guido Ceronetti.

http://www.ilpickwick.it/index.php/teatro/item/2921-il-sogno-dellarrostito-una-lettura-politica

Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it

Organizzazione: Buonaventura

il-matto-copertinaGiovedì  1 dicembre alle 21.00 al Teatro Miela

ON OFF
I giovedì di prosa curiosa

IL MATTO 2 – OVVERO IO NON SONO STATO
Dopo il successo di pubblico e critica ottenutonella scorsa stagione con lo spettacolo sul processo Pinelli, Massimiliano Loizzi con il suo teatro, si occupa di un’altra morte di stato, quella di Carlo Giuliani al G8 di Genova del 2001. Dopo 15 anni, quei giorni e quei fatti continuano a essere scolpiti nella memoria di chi li ha vissuti.  Una tragica farsa sul processo Giuliani e sulle morti di Stato.
Lo spettacolo è scritto e interpretato da Massimiliano Loizzi, ed è prodotto Mercanti di Storie in collaborazione con il Teatro della Cooperativa di Milano.
Loizzi, uno degli attori più interessanti della nuova scena teatrale milanese, riporta in scena il suo folle personaggio, dissacrante, ironico e drammatico, in un’incredibile girandola di ingressi, dando vita a personaggi agli antipodi fra loro (giudice, avvocati, testimoni, giornalisti, carabinieri, poliziotti, onorevoli, manifestanti, black bloc e persino Giuliani stesso). Nel solco della migliore tradizione della satira e del teatro civile, lo spettacolo punta il dito sul silenzio dello Stato, in tutto condito dall’ironia surreale di dell’attore/autore capace di rendere comici anche i momenti più drammatici.

Massimiliano Loizzi è tra gli attori protagonisti dei video satirici del collettivo del Terzo Segreto di Satira che hanno spopolato nel web in questi ultimi anni, e dirige con Patrizia Gandini la compagnia Mercanti di Storie, consorzio di artisti e musicisti indipendenti che lavora nell’ambito della ricerca per un Teatro Popolare d’Arte per Tutti.

LICENZA DI TORTURA aperitivo fotografico
Una mostra fotografica collaterale allo spettacolo On Off dalle 19.30

Claudia Guido inaugura e presenta la sua ultima mostra. L’intenzione è quella di farci conoscere, attraverso una serie di fotografie di ritratto, i familiari delle Vittime di abusi dei detentori dell’ordine. Si ha la speranza che in questo modo le persone possano riconoscersi nella assoluta normalità di, ad esempio: Patrizia Moretti e Ilaria Cucchi. Si vuole, avvalendosi del linguaggio fotografico, umanizzare queste vicende senza alcuna drammatizzazione, senza alcuna forzatura del tutto non necessaria.
Licenza di Tortura è anche una richiesta al governo italiano: nonostante la convenzione Onu firmata 25 anni fa, l’Italia non ha ancora introdotto nel proprio ordinamento il reato di tortura. (Visitabile fino 11.12.2016)

Prossimo appuntamento ON OFF la prosa curiosa, giovedì 8 dicembre con lo spettacolo “Il Sogno dell’Arrostito” della compagnia Astorri/Tintinelli
Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it

organizzazione: Bonawentura

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