Ossessione

LUNEDì 30 OTTOBRE ALLE 17.30 AL BOBBIO 

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ERICA BONANNI:

 “OSSESSIONE”.

Lunedì 30 ottobre alle 17.30 al Bobbio di Trieste Erica Bonanni presenterà insieme a Rita del Piero e alle letture di Addis Brizi della Torre di Vàlsassina, nell’ambito delle iniziative dell’Associazione Amici della Contrada, il suo libro “Ossessione” (AUGH! Edizioni).  Sullo sfondo della narrazione ci sono Lara e Mauro, i loro coniugi, i figli, gli animali domestici e un desiderio naturale di dare e ricevere amore. In primo piano, invece, c’è l’anatomia di un’ossessione. Quel desiderio naturale che affonda le radici nella parte più profonda e oscura di ciò che in apparenza è solo un bisogno fisiologico, si trasforma in qualcosa che sfugge alle regole della logica e della ragione.

C’è l’ossessione di Mauro, necessaria per dare un senso ad una vita consumata nella rassegnazione; c’è l’ossessione di Lara, necessaria per incanalare un’energia vitale esplosiva e c’è l’ossessione di Costanza, moglie di Mauro, necessaria per creare l’illusione di un classico triangolo amoroso. Ma questo non è un triangolo amoroso perché c’è anche l’ossessione di chi scrive, necessaria per raccontare questa storia. Una storia che finisce male, con un omicidio.

Vite spezzate. Quelle di chi muore e quelle di chi resta. E’ una storia di emozioni e di sentimenti che già sul nascere deragliano dai binari tradizionali di un’avventura extraconiugale, spesso banale e prevedibile. Fuori da ciò che è umanamente comprensibile o considerato solo accettabile c’è il terreno scivoloso e affascinante della follia. Lì ogni tentativo di placare ansie e colmare lacune esistenziali è vano. Non ci sono parametri oggettivi di riferimento. Bene e male, giusto e sbagliato, sogno e realtà sono solo percezioni soggettive.

Lara e Mauro: esseri umani sull’orlo dell’abisso, come tutti d’altronde. Di fronte all’abisso che custodisce il mistero dell’esistenza alcuni chiudono gli occhi; altri guardano altrove, ma c’è anche chi vuole vedere e si accosta pericolosamente al ciglio. Sta lì, in bilico sulle ali del dubbio: andare o restare, attratto e allo stesso tempo respinto da una forza più ipnotica e intensa di quella di gravità. Se resta, continua una vita normale fra regole e convenzioni sociali, se va, non fa più ritorno e solo un romanziere può raccontare ciò che accade.

L’ossessione è fatta di morbosità che si insinuano nei circuiti sinaptici alterandone i processi di formazione e rimodellamento. Pensieri ed azioni non hanno più autonomia. L’ossessione se ne fotte del ritmo circadiano. Lei è lì, sempre. Durante il giorno così come di notte. Lei è lì al mattino quando ti guardi allo specchio cercando qualcosa di familiare. E’ lì quando urini, quando ti vesti, quando mangi e quando fai l’amore. E’ lì quando piangi, quando vomiti, quando lavi i pavimenti, quando vai a letto la sera… e quando pensi di dormire dopo notti insonni passate a dialogare con lei. L’ossessione non conosce la stanchezza e non è indulgente. L’ossessione non ha limiti perché è qualcosa che i limiti li ha già superati.

 

 

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