Sergio Altieri, Il colore appassionato 🗓 🗺

AL VIA GLI EVENTI COLLATERALI DELLA MOSTRA “SERGIO ALTIERI. IL COLORE APPASSIONATO” 

Dal 13 luglio al 3 agosto “Come una musica distante”: concerti, letture e video ospitati nel Giardino all’Italiana di Palazzo Attems Petzenstein, a Gorizia

Altieri_Il castello di Fratta_1995_tempera su tela_Collezione Bruno Mainardis, immagine fornita da Daniela Sartogo

Quattro concerti, una lettura e un video ispirati alle opere e al mondo creativo di Sergio Altieri. S’intitola “Come una musica distante” il calendario di eventi collaterali messi a punto in occasione della mostra “Sergio Altieri. Il colore appassionato. Opere 1949 – 2018”, ospitata nel Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia e organizzata dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale (ERPaC) – Servizio Musei e Archivi storici, in collaborazione con la Cassa Rurale Fvg.

Filo conduttore degli appuntamenti a ingresso libero, che si svolgeranno nello splendido scenario del Giardino all’italiana e saranno accompagnati da degustazioni grazie alla collaborazione di Movimento Turismo del Vino e Livio Felluga, saranno proprio le due più grandi passioni del pittore: la musica e la letteratura, che da sempre ne hanno ispirato l’opera. Per questo motivo ciascun appuntamento prende il nome da un celebre quadro del maestro del Novecento friulano. Si partirà venerdì 13 luglio alle 20.30 con “Una canzone sulla collina”, concerto del coro femminile Multifariam, diretto da Gianna Visintin dalla sua fondazione, nel 1982, e che ha all’attivo molte tournée in Italia e all’estero. Il coro proporrà una selezione di 14 brani di diverso genere e provenienza, da “Cantate Domino” di Claudio Monteverdi a “Tumbalalaika”, canzone popolare della tradizione Yiddish, senza trascurare il repertorio tradizionale friulano.

Seguirà, venerdì 20 luglio alle 20.30, “Come una musica distante”, concerto della Nuova Orchestra Ferruccio Busoni, diretta da Massimo Belli e con Lucio Degani al violino e Francesco Ferrarini al violoncello. Complesso storico fondato nel 1965 da Aldo Belli, l’Orchestra Ferruccio Busoni è una delle prime orchestre da camera sorte in Italia nel dopoguerra e la più antica della regione Friuli Venezia Giulia. “L’orchestra Busoni è molto buona dal punto di vista della qualità sonora, e anche tecnicamente è molto ben preparata. Massimo Belli ha dentro di sé un’emozione che trasmette, un’emozione positiva, un’energia, ed è molto importante”, dice della formazione il maestro Salvatore Accardo. Il repertorio proposto spazierà da Vasily Kalinnikov a Piotr Ilich Ciaikowski e da Edvard Grieg a Marco Sofianopulo, per concludere con le danze popolari rumene di Bela Bartok.

Dai musicisti d’esperienza si passerà ai giovani talenti (omaggio alle “Fanciulle concertanti” di Altieri) con il concerto di venerdì 27 luglio: alle 20.30 nel Giardino all’Italiana di Palazzo Attems Petzenstein si esibiranno la violinista Giada Visentin, che a soli 19 anni ha già alle spalle un’attività concertistica di livello e ha concluso a pieni voti, lode e menzione d’onore il Triennio Superiore di violino al Conservatorio “G. Tartini”, e la pianista Paola Possamai, nata nel 1998 e già pluripremiata, che attualmente studia pianoforte al Tartini nella classe del maestro Massimo Gon. Le due giovani musiciste proporranno un repertorio classico, con pezzi di Wolfgang Amadeus Mozart, Johann Sebastian Bach, Charles Auguste de Bériot, Johannes Brahms. Venerdì 3 agosto alle 20.30 il testimone ripasserà alla Nuova Orchestra Ferruccio Busoni, per il concerto “Un piccolo Mozart”, con composizioni del geniale musicista austriaco, di Antonio Vivaldi e di Antonio Bazzini.

Mercoledì 25 luglio alle 18 si potrà invece scoprire di più sulle opere dell’artista dal “colore appassionato” attraverso il mezzo cinematografico: nella sala conferenze di Borgo Castello 13 sarà proposto in proiezione il video realizzato in occasione della mostra dal regista Luigi Vitale. A chiudere il cerchio sarà l’appuntamento letterario di mercoledì primo agosto: alle 20.30 il poeta e attore Eddi Bortolussi leggerà una selezione di testi di Ippolito Nievo e Pierpaolo Pasolini, essenziali nel percorso creativo di Altieri. In omaggio al filone altieriano delle “Letture nel parco” l’evento si terrà nel Giardino all’italiana di Palazzo Attems.

In caso di maltempo, tutti gli eventi si terranno all’interno del palazzo.

GORIZIA CELEBRA SERGIO ALTIERI CON LA MOSTRA “IL COLORE APPASSIONATO”

INAUGURA VENERDÌ 20 APRILE ALLA PINACOTECA DI PALAZZO ATTEMS PETZENSTEIN LA PIÙ AMPIA MOSTRA ANTOLOGICA MAI DEDICATA A QUESTO MAESTRO DEL NOVECENTO FRIULANO

E’ uno dei maestri del Novecento friulano. Gorizia celebra per la prima volta Sergio Altieri, pittore della generazione di mezzo degli anni ’40 nato e cresciuto a Capriva del Friuli, con la più ampia mostra antologica che gli sia mai stata dedicata. L’esposizione, che inaugurerà venerdì 20 aprile alle 18 a Palazzo Attems Petzenstein, s’intitola “Il colore appassionato” e raccoglie una settantina di opere dell’artista che coprono l’intero arco temporale della sua produzione, dal 1949 al 2018. E’ organizzata dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale (ERPaC) – Musei Provinciali di Gorizia, in collaborazione con la Cassa Rurale FVG nell’ambito del “Progetto Arte”, e curata dal critico Giancarlo Pauletto. Oltre a rivedere opere molto lontane nel tempo la mostra consentirà di avvicinarsi per la prima volta, grazie ai prestiti dalle collezioni private di tanti appassionati collezionisti, a un gruppo di lavori inediti e altri che l’artista ha realizzato in questi ultimi tempi. La sua vicenda artistica, che sfiora ormai i settant’anni di durata, sarà testimoniata anche da un nutrito catalogo, con contributi del curatore e dei critici Licio Damiani, Josko Vetrih, Raffaella Sgubin, Francesca Agostinelli, che oltre alle riproduzioni delle sue opere raccoglie anche molte immagini di carattere biografico. “Chi conosce l’arte di Sergio Altieri, i suoi temi ritornanti, il suo andamento in essenza lirico-elegiaco, sa che essa si fonda su passione e cultura, e su una “pietas” storica che sa riconoscere nel passato i semi migliori del presente – spiega Giancarlo Pauletto -. Le sue “Famiglie” le sue “Case sulla collina”, le sue “Ville venete”, i suoi “Castelli di Fratta”, le sue “Venezie”, le bambine musicanti, gli amanti nell’erba, i tramonti, le “musiche distanti” esprimono, nel costante amore per la sua terra e pur nella malinconia memoriale di cui talora sono intrise, una visione positiva della vita, elaborata in un colore forte ma raffinato, ricco di vibrazioni e risonanze che si riconoscono da un lato nell’intensità espressionista, dall’altro in tutta la ricchissima sapienza della tradizione tonale veneta”. L’esposizione consentirà di ripercorrere tutti i passaggi della pittura di Altieri, dagli inizi caratterizzati da un espressionismo ruvido, ma ricco di concentrata tensione lirica, al momento realistico degli anni cinquanta, contrassegnato dai modi narrativi di un’epica popolare, fino alle influenze dell’arte informale degli anni sessanta, che su di lui si riflettono attraverso la liberazione nel segno e nel colore, che trasforma liricamente la realtà con un tono in definitiva antinaturalistico, quello di un mondo immaginato e fantasticato.
Nato nel 1930 a Capriva del Friuli, dove tuttora ha il suo studio, Altieri è attratto dalla pittura fin da ragazzo. Ne impara i fondamenti alla scuola di Gigi Castellani a Cormons, presso il quale avrà occasione di conoscere il coetaneo Ignazio Doliach e i meno giovani Mocchiutti, Gianandrea, Cenisi, oltre a parecchi altri artisti e intellettuali. Nei primi anni cinquanta fa parte del gruppo dei pittori neorealisti friulani, assieme a Zigaina, Anzil, De Rocco, Tavagnacco, Canci Magnano, Dora Bassi, Pizzinato che da tempo lavora a Venezia, e altri. Nel corso degli stessi anni, e dopo, espone, in personali o in mostre di gruppo a Milano, alle Biennali internazionali dei giovani di Gorizia, a Berlino, a Varsavia, a Bologna, a Udine, ancora a Milano preso il Centro d’Arte San Babila e in altre importanti manifestazioni interregionali e nazionali, quali sono le Biennali Trivenete di Padova e le Quadriennali di Roma, dove è presente prima nel 1959 e poi nel 1965. Fonda, assieme ad artisti italiani e iugoslavi, il Gruppo internazionale 2XGO con cui, nel corso dei primi anni settanta, sarà presente in molte rassegne a Gorizia, Nova Gorica, Udine, Venezia, Genova, Lubiana, Klagenfurt, Graz e successivamente in Australia, a Sydney, Canberra, Melbourne. Nel frattempo la sua pittura viene esposta anche a Londra, presso la Rotunda Gallery, in occasione del Bertrand Russel Centenary Art Exhibition (1972) e a Vienna, presso l’Istituto Italiano di Cultura, nel contesto di una mostra della pittura friulana (1976). In Regione è necessario ricordare almeno le personali del 1979 presso la Galleria Spazzapan di Gradisca, quella del 1990 alla Sagittaria di Pordenone, quella del novembre 2008/gennaio 2009 presso Villa Manin di Passariano. La mostra sarà visitabile fino al 22 luglio dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.

INFORMAZIONI GENERALI MOSTRA
“SERGIO ALTIERI, IL COLORE APPASSIONATO OPERE 1949/2018”

ORARI: Martedì – Domenica 10.00 – 18.00 – Ultimo ingresso alle 17.30 – LUNEDI’ CHIUSO
INGRESSO: Intero 6,00 € / Ridotto 3,00 € (18/25 anni; gruppi di almeno 10 persone; nuclei familiari con minorenni) Scolaresche 1,00 €
GRATUITO: minorenni; insegnanti con scolaresche; accompagnatori turistici o guide; giornalisti; disabili e accompagnatori, tutti la prima domenica del mese.

Informazioni: Tel. +39 0481 547499 / 348 1304726
didatticamusei.erpac@regione.fvg.it / Piazzale Edmondo De Amicis, 2 – Gorizia

from to
Scheduled Arte e spettacolo
Map

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.