Tradimenti

Credo di sapere che tipo di uomo sono stato, il difficile era sapere che tipo di uomo avrei dovuto essere.

Harol Pinter

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E’ davvero affascinante l’opera letteraria teatrale di Harold Pinter, premio Nobel 2005 per la Letteratura, drammaturgo e sceneggiatore cinematografico e attore in alcune delle sue stesse opere teatrali.

Tradimenti: siamo nel 1977, anni della riscoperta della libertà sessuale, e la scena si apre in un pub londinese. Dalle finestre scorrono immagini dell’epoca a localizzare il racconto mentre una coppia discorre davanti ad un tavolino sorseggiando qualcosa da bere.

Sono due amanti, vestono abiti del tempo e tra i capelli della donna appaiono dei lacci che ricordano i figli dei fiori ed i loro abbigliamenti, ma il tutto è molto sobrio e potrebbe benissimo essere collocato ai nostri giorni. Gonne al ginocchio per lei, capelli vaporosi e ricciuti con abiti con colori sgargianti  per lui.

Non si vedono da anni e nel raccontare la loro storia appaiono immancabili, comportamenti comuni e usuali: lei che chiede a lui se la pensa mentre lui ricorda poco e male. Tutto sembra così lontano, tutto distaccato come se non ci fosse mai stato amore. Ma era Amore? La passione è Amore? O l’Amore è la dimostrazione della vicinanza e del non abbandono, soprattutto quando il nostro Ego non viene ricambiato?

Una carriera prorompente e in continua ascesa, quella di Ambra Angiolini, nota al grande pubblico per il suo esordio da giovanissima in Non è la Rai, per la regia di Gianni Boncompagni. A seguire la soubrette ha condotto programmi televisivi, approdando al cinema, alla radio, al canto, per poi calcare i palcoscenici teatrali, ed è qui che la ritroviamo, interprete di un racconto che potrebbe vestire i panni di molte persone che per loro scelta o per loro fortuna restano esenti dal gossip nazionale.

Al fianco di Francesco Scianna, calato perfettamente nel ruolo dell’amante dalla voce suadente e dai modi molto affascinanti e Francesco Biscione, che calza perfettamente i panni del suo personaggio ovvero il marito così diverso dall’amante, sia nei modi che nell’abbigliamento, si snoda un’articolato racconto di tradimenti, nel retrocedere di un’orologio che sembra quasi arrancare affannosamente nel tempo per ritrovare la passione e la bellezza poetica dell’inizio di ogni storia d’amore.

Paradossalmente è proprio la purezza dell’amore il sentimento che rimane nel setaccio del racconto, perchè in fondo quando si ama davvero, non esistono gelosie. Un’amore complesso quello raccontato, in un gioco a tre, dove l’amicizia lascia il posto alla passione, e dove come raramente accade nella realtà, la comprensione si scioglie in un’abbraccio fortissimo.

L’autore del racconto in realtà parla di sè, della sua esperienza di vita, in un testo dove si narra anche di altri autori che parlano di se stessi, di un’esperienza di vita comune e dove, forse non a caso, Ambra,  protagonista assoluta di un gossip nazionale, porta in scena i tradimenti della vita, che nascono per amore, ma feriscono allo stesso modo, se non maggiormente, quando ad esser tradita è l’amicizia. A volte il perdono riesce ad essere l’arma migliore per difendersi e punire, in un gioco che altro non fa che rendere tutti maggiormente soli.

In scena a Trieste al Teatro  Bobbio fino a lunedì 11 gennaio.

©Laura Poretti Rizman

 

La Contrada presenta “Tradimenti” di Harold Pinter.

Un inizio d’anno d’autore per la Contrada che ospiterà da venerdì 8 gennaio alle 20.30, al Teatro Bobbio, “Tradimenti” di Harold Pinter con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione per la regia di Michele Placido. Uno spettacolo in esclusiva per il nordest nonché uno dei titoli più famosi di Pinter, che parte, in questo caso da uno spunto autobiografico. L’autore, sposato con l’attrice Vivien Marchant, visse una relazione di sette anni con la presentatrice televisiva Joan Bakewell.

“Tradimenti”  viene narrato a ritroso, dal 1977 al 1968. Emma, manager in una galleria d’arte, e Jerry, uno scrittore e agente letterario, si incontrano due anni dopo la fine della loro relazione. Per cinque anni i due sono stati amanti, distraendosi dai loro rispettivi matrimoni in un appartamento preso in affitto, finche Robert, marito di Emma nonché testimone di nozze di Jerry, costringe la moglie ad ammettere il tradimento. Un tradimento che lui da tempo sospettava. L’apparente banalità del menage tra marito, moglie e amante si dissolve nel protrarsi della narrazione all’indietro che porta al delinearsi del carattere della condizione di tradito e traditore. L’inganno che copre la stanchezza di matrimoni, ormai asfittici, diventa il lasciapassare per un’apparente libertà che, tuttavia, non va al di là della distrazione pura e semplice. I rapporti falliti restano, assieme ad una profonda stanchezza e all’impossibilità di fidarsi di chi si ha vicino.

Michele Placido, nelle note di regia, spiega come abbia proceduto all’allestimento dello spettacolo partendo proprio dal periodo storico. “La riflessione che ho raccontato ai miei attor, scrive Placido, è che il Sessantotto cambiò e rivoluzionò il comportamento di un’intera generazione di giovani, come giovani sono appunto i tre protagonisti della festicciola che segna l’inizio di un tacito ménage a trois. Ora, essendo stato personalmente coinvolto in quegli anni sessantottini (avevo 22-23 anni) sia da un punto di vista politico che sentimentale, mi sono confessato e rivelato agli attori della compagnia, raccontando il mio Sessantotto e come la commedia di Pinter mi abbia toccato anche da un punto di vista autobiografico. Ho raccontato di una personale parabola sentimentale e politica e di come quegli amori di gruppo, la libertà sessuale, le prime trasgressioni i furori rivoluzionari siano stati poi, negli anni a venire, traditi e a volte falliti miseramente. La storia di quegli anni parla, e non solo per me, di amori finiti, ma soprattutto di tradimenti politici, ideologici e sociali. Ecco, sì, forse questo testo si può leggere non solo come la fine di una storia d’amore più o meno grande, ma anche come un totale fallimento di un’utopia rivoluzionaria che voleva migliorare e cambiare il pensiero occidentale. E, proprio come nel testo di Pinter, anch’io, che facevo parte di quella generazione, mi ritrovo oggi di nuovo punto e acapo.”

Il testo di Pinter, Premio Nobel per la letteratura nel 2005, in questo allestimento conta sulla traduzione di Alessandra Serra. In scena, Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione con le musiche originali firmate da  Luca D’Alberto, i costumi di Mariano Tufano, le scene di Gianluca Amodio e il disegno luci di Giuseppe Filipponio.

“Tradimenti” è il secondo spettacolo “Blu” in abbonamento della Stagione 2015/2016.

Lo spettacolo debutta venerdì 8 gennaio alle 20.30 e rimane in scena fino a lunedì 11 gennaio, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, festivi 16.30.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 – orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 – orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it.Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.

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