Via degli Uccelli,78 – Il ghetto di Varsavia attraverso gli occhi di un bambino 🗓

Giovedì 19 gennaio ore 19.30 – Teatro Miela

PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Via degli Uccelli,78
IL GHETTO DI VARSAVIA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI UN BAMBINO

di Massimo Navone, con Antonio Rota, disegno luci Francesco Collinelli
regia di Massimo Navone. Produzione Teatro del Sole, Centro Ricerca e Creazione Linguaggi Teatrali

Tds Via degli uccelli,78- Il ghetto di varsavia attraverso gli occhi di un bambino, foto fornita da Il Miela /Bonawentura

Nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria, giovedì 19 gennaio alle19.30 (e in replica straordinaria per le scuole venerdì 20 alle ore 10) al Teatro Miela sarà presentato lo spettacolo “Via degli Uccelli,78 – Il ghetto di Varsavia attraverso gli occhi di un bambino”.
La toccante e suggestiva pièce, liberamente ispirata al libro best seller di Uri Orlev “L’isola in via degli Uccelli”, vede come interprete Antonio Rota e si avvale della riduzione teatrale e della regia di Massimo Navone.
Lo spettacolo narra la storia di Alex, un bambino ebreo di 11 anni che vive abbarbicato all’ultimo piano di un edificio bombardato in via degli Uccelli. La seconda guerra mondiale infuria per l’Europa e in Polonia. La madre di Alex è scomparsa nel nulla e suo padre è stato prelevato dalle SS e fatto partire per una destinazione ignota, ma ha fatto a Alex la promessa di tornare. Alex, nell’attesa del padre, costruisce così per sé e per il suo topolino Neve, un mondo sicuro, un’isola, accessibile solo mediante una scala di corda. Un nido tra i tetti del ghetto abbandonato, non diverso dall’isola deserta di Robinson Crusoe, libro da cui il piccolo Alex trae spunto nella sua lotta quotidiana per la sopravvivenza. Nell’attesa del ritorno del papà, il bambino sopravvive da solo per mesi racimolando ciò che gli serve dalle altre case, proprio come Robinson Crusoe prendeva ciò che gli serviva dai relitti di altre navi. Pur rimanendo sempre all’erta per timore di essere catturato, Alex inizia ad esplorare il suo nuovo mondo e vive la sua avventura nel continuo tentativo di ristabilire una normalità: un rifugio-stanza, i viveri, i libri, i giocattoli, le conversazioni con Neve… Ma Alex può anche vedere attraverso uno spioncino il resto del mondo, la vita fuori dai muri del ghetto, una vita normale. Per Alex è una rivelazione, un richiamo irresistibile che lo porterà a sfidare la paura oltre quel muro. Lo spettacolo dipinge tutto il coraggio, la forza della volontà e della fantasia di Alex. La tenacia, la voglia di vivere ed amare ad ogni costo di un bambino che resiste e combatte. Lo spettacolo, presentato con il patrocinio della Comunità Ebraica di Trieste, traduce fedelmente per il palcoscenico il potente apologo, parzialmente autobiografico, del romanzo di Uri Orlev. Il quale, quasi a descrivere una orribile e tragica fiaba, scriveva: “Pensa alla città in cui vivi o a quella più vicina al posto in cui vivi. Immagina la città completamente occupata da un esercito straniero che ha separato una parte degli abitanti dal resto: per dire, tutti quelli con la pelle nera o gialla, o tutti quelli con gli occhi verdi. E immagina che essi siano pure imprigionati in un quartiere della città intorno al quale sia stato costruito un muro…”

*Lo spettacolo replica venerdì mattina alle ore 10 per le scuole.

Organizzazione Bonawentura con il patrocinio della Comunità Ebraica di Trieste.
Prevendita: c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00. www.vivaticket.it

Scheduled Trieste

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