Voci e Nebbia, voci dal passato avvolte dalla nebbia per una foto di gruppo in apertura di spettacolo e si entra nel film, con passi di danza racchiusi in piccoli gruppi, a volte a coppie. I personaggi così si presentano con una sequenza di passi perfettamente eseguiti; ballerini acconciati in vari aspetti, come a Fellini sarebbe piaciuto, e le musiche di Nino Rota a coronare il sogno che tutto potrà tranne che perdersi nel ricordo di questo grande artista.
Molto capaci e bravi tutti gli appartenti alla compagnia, che a suon di marcette e musiche popolari sono riusciti a dare il meglio di se.
Ad aprire ogni quadro una voce illustra la nuova scena ambientandola per lasciare poi posto alla danza. Una danza che alterna con il ritmo appartenenze politiche diverse, ma soprattutto fa emergere una poesia che impregna tutta la storia felliniana.
Superba l’interpretazione e la scenografia per una messa in scena appassionante.
Una voce ci riporta al film ma ci scuote anche nel nostro presente: “E’ questo che ci addolora: questa ostinazione a non voler capire, ma perchè?” chiede un personaggio fuori campo.
Uno spettacolo incantevole che allo stesso Fellini sarebbe piaciuto moltissimo, dove tragedia, poesia e bellezza si alternano come fossero carrozzelle di una grande ruota di un Luna Park dove a tratti i personaggi circensi si muovono a suon di musica.
Catapultati in quegli anni osserviamo il fascino dei divi dei cinema sulle donne, delle biciclette sugli uomini e della bellezza che avvolge tutto, come fosse nebbia; e la nebbia è sempre l’amica fedele che nasconde le cose, le protegge, ovatta la realtà e ci permette di sognare.
In quel grande circo che è la vita, personaggi di varie forme appaiono, nella Chiesa del signore, ballando insieme. Sette i personaggi come sette le tentazioni, e sette le virtù, rimangono sempre evidenti nell’animo danzando anche davanti al Signore.
E anche i personaggi della storia non rimangono immuni al circo della vita. Devozione ed inganno, potere e diffamazione, passione ed abbandono; non rimane che ballare l’ultimo giro, struggente e appassionato come solo la malinconia della consapevolezza della fine può essere.
“Non si vede proprio niente..Oh!” La figura del cieco appare e scompare in un attimo, eppure lascia un segno enorme. Così ritorna la nebba con l’arrivo del cieco. Una nebbia che sfuma il racconto di una danza superba nella sua interpretazione diviene quasi l’ombra di un sogno e nel dolore assume i tratti di un incubo straziante di dolore come la morte per mano dell’uomo amato. Proprio nella settimana dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, una scena di così grande forza a ricordo di maltrattamenti di ieri che si protraggono fino ad oggi ci sottolineano l’importanza e l’inammissibilità di questo comportamento.
Per salvarci arriva alla fine la Nave, come un miraggio appare sullo sfondo, quasi fosse un’Arca della Salvezza per fuggire da questo mondo verso uno migliore, nel quale anche noi potremmo evolverci nei nostri comportamenti. Ma siamo “solamente” a teatro e dirigendoci verso una nuova Vita non ci aspettare che il ritmo di un sfrenato ed allegro Boogie Boogie.
Nell’ultima scena il suono delle campane ci riporta però al focolare domestico e ai suoi riti: un matrimonio che nella finta purezza di un abito bianco coglie l’occasione per salutare tutti e ricevere un meritato applauso nella frenetica corsa della vita, mentre la inizia a scendere la neve a coprire dolcemente ogni cosa.
“Sabrina Brazzo, prima ballerina del Teatro alla Scala, danza nel ruolo di Gradisca nel balletto di Luciano Cannito Amarcord in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia mercoledì 21 novembre alle ore 20.30. Fra le musiche quelle che Nino Rota compose per il capolavoro felliniano.”
L’immaginario che Federico Fellini riversava nei suoi film – un universo pieno di colori, movimento, umanità, contrasti – è destinato per sua natura a travalicare i confini della pellicola cinematografica. È ispirazione inesauribile per creazioni nuove. È quanto è avvento per Amarcord, balletto che il coreografo Luciano Cannito ha proposto – ispirandosi al celeberrimo film – per la prima volta nel 2005 e che ora rivisita in una versione coreografica elaborata per la Compagnia Danzitalia.
Un’edizione resa preziosa dalle interpretazioni di Sabrina Brazzo – che danza nel ruolo di Gradisca – e della giovane rivelazione della danza Nicolò Noto (che sarà Titta) e dedicata al grande Maestro del cinema italiano in occasione della ricorrenza del ventesimo anniversario dalla sua scomparsa e del quarantesimo dal debutto della pellicola.
Lo spettacolo va in scena a Trieste – ospite del cartellone Danza del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – mercoledì 21 novembre alle 20.30: unica replica.
Dopo un applaudito debutto al nel 1995 al Teatro San Carlo di Napoli, Amarcord coreografato da Luciano Cannito, sulle musiche di Nino Rota, è andato in scena al Teatro alla Scala, al Teatro Massimo di Palermo e – cosa nient’affatto scontata – negli Stati Uniti dove ha ottenuto ottimi esiti al Teatro Metropolitan di New York ed a Los Angeles.
In queste applaudite rappresentazioni nel ruolo di Gradisca danzava Sabrina Brazzo, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano che ammireremo anche nell’edizione triestina di Amarcord. La danzatrice ritorna a questa coreografia – da lei particolarmente amata – e sostituisce la inizialmente annunciata Rossella Brescia, che a seguito di un serio infortunio in sala prove, è stata costretta a rinunciare interamente a questo spettacolo.
«Tutto esaurito all’Orange County di Los Angeles dopo lo straordinario successo newyorkese del balletto Amarcord di Luciano Cannito rappresentato dalla Scala di Milano» scriveva al debutto il Los Angeles Times. In effetti il balletto ha tutti i numeri per divertire e conquistare il pubblico: è liberamente ispirato al film omonimo, in cui Fellini ricorda e reinventa la sua vita di ragazzo nella Rimini della prima metà degli anni Trenta. Diviene così un ironico e melanconico affresco dell’Italia fra le due guerre, dove il Fascismo e la Chiesa esercitavano il loro potere, influenzando la cultura ed il costume. Sul palcoscenico, percorso dalle musiche celebri di Nino Rota – ma anche da brani di Marco Schiavoni, Alfred Schnittke, Glenn Miller e da canzoni popolari – si sviluppa la storia di Titta, l’alter–ego del Fellini adolescente, e del piccolo, vitalissimo mondo che lo circonda: la famiglia, gli amici, i paesani… Un microcosmo di ritratti e di aneddoti legati ad un filo comune. A fare da fil rouge nella vicenda è l’amore giovanile di Titta per la bellissima Gradisca, la cui vicenda – come pure le altre, secondarie – lascia affiorare, attraverso le puntuali interpretazioni e l’accurato e vibrante linguaggio coreografico, un messaggio speranzoso e spensierato, che incarna la voglia di vivere dell’Italia di allora.
Luciano Cannito – coreografo e regista di Amarcord – è una delle personalità più interessanti nel mondo della danza italiana contemporanea. Artista di notevole versatilità (se il balletto rimane il suo principale campo d’azione, va evidenziato il suo successo nel campo della regia lirica, nonché come autore di musical e prosa), è un professionista le cui coreografie sono apprezzate e richieste ben oltre i confini nazionali. È stato infatti rappresentato da New York a La Scala di Milano‚ dal Place des Artes di Montreal al Teatro dell’Opera di Tel Aviv. In periodi diversi ha assunto il ruolo di prestigio di Direttore Artistico e Coreografo Principale del Balletto di Napoli‚ del Balletto di Roma e del Teatro Petruzzelli di Bari, del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli e da settembre 2005 è Direttore del Corpo di Ballo al Teatro Massimo di Palermo.
Ha esordito nella carriera di coreografo e regista in Israele nel 1986 con la produzione Passi Falsi, titolo a cui segue un vastissimo elenco di coreografie, spesso concepite per artisti del calibro di Carla Fracci, o, più di recente di Alessio Carbone o Sabrina Brazzo.
Amarcord diretto e coreografato da Luciano Cannito liberamente ispirato all’omonimo film di Federico Fellini viene danzato su musiche di Nino Rota e Marco Schiavoni, Alfred Schnittke, Glenn Miller e su canzoni popolari degli Anni Trenta. I costumi sono di Roberta Guidi di Bagno.
Danzano Sabrina Brazzo con i ballerini di DANZITALIA Italian Touring Dance Company: Nicolò Noto e Diego Millesimo, Sergio Nigro, Rossela Lucà, Grazia Striano, Veronica Maritati, Giacomo Deleidi, Giada Pallara, Calogero Failla, Vittoria Pellegrino, Raffaele D’Anna.
Lo spettacolo è presentato da Daniele Cipriani Entertainment
Amarcord rimane in scena solo mercoledì 21 novembre con inizio alle 20.30: è inserito nel cartellone Danza del Teatro Stabile regionale.
Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511.
La Stagione 2012-2013 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste. Si ringraziano tutti i Soci, in particolare il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trieste.
L’ufficio stampa
“Un serio infortunio in sala prove costringe Rossella Brescia a rinunciare al ruolo di protagonista nel balletto Amarcord: la danzatrice – che nei prossimi giorni subirà un intervento d’urgenza al ginocchio – sarà sostituita dalla prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano Sabrina Brazzo, che ha già interpretato Amarcord sulle coreografie di Luciano Cannito al Teatro alla Scala di Milano e al Metropolitan di New York. Amarcord sarà in scena regolarmente allo Stabile regionale il 21 novembre”.
Rossella Brescia a causa in un infortunio in sala prove è stata costretta a sospendere il debutto dello spettacolo Amarcord che l’avrebbe vista protagonista nei panni di Gradisca, mitico personaggio Felliniano.
La danzatrice subirà un intervento di urgenza al ginocchio questa settimana. Lo rende noto la produzione Daniele Cipriani Entertainment che conferma il momentaneo annullamento delle prime date a Roma e Milano dello spettacolo.
Restano invece invariate le date successive del tour e dunque Amarcord andrà in scena regolarmente il 21 novembre al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: Rossella Brescia sarà sostituita dalla prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano Sabrina Brazzo, che ha interpretato il balletto Amarcord al Teatro alla Scala di Milano e al Metropolitan di New York, diretta dallo stesso regista e coreografo Luciano Cannito, in quello che fu il primo allestimento dell’opera.
Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it e al centralino del Teatro 040-3593511.
L’ufficio stampa