Avvince fin dal loro ingresso in scena lo spettacolo della compagnia del Tulsa Ballet. La perfezione viene espressa anche nella scelta del numero dei ballerini in scena: 8 + 8. Il numero otto simboleggia la capacità di raggiungere risultati duraturi e rappresenta la padronanza nel governare il potere materiale e spirituale. È un numero tra i più antichi: è il numero dell’infinito, della rosa dei venti, della torre dei venti ateniese, dei petali del loto e quindi nel buddhismo dei sentieri della via. È un riparo nell’alfabeto ebraico e ricorre spesso negli impianti occulti dei templari. Una soave dolcezza artistica in questo caso, che si sprigionava dalla scena alla platea. Lo spettacolo è stato caratterizzato soprattutto da spazi di silenzio dove la danza, nonostante l’assenza della musica, veniva interpretata creando musica ella stessa attraverso il movimento dei piedi sul palcoscenico, come fosse un prologo all’esibizione stessa. Seduta a fianco del direttore della compagnia e dell’assistente coreografa non ho potuto fare a meno di notare la loro partecipazione corporea e musicale: il loro fiato in sospensione mentre si svolgeva l’esecuzione dei passi e la dedizione partecipe in un’empatia che creava un filo d’energia tra ballerini e maestri, sfociante in sorrisi calorosi alla fine dell’esibizione dal visibile sollevamento dalla preoccupazione della danza su un piano inclinato quale è il palcoscenico della maggior parte dei teatri e così quello del Politeama Rossetti. La sonorità della danza con le spade creava musica. Splendidi i movimenti di danza accompagnati dalla compagna tagliente. Avvincente l’apparizione delle ballerine trasportate dallo svolgersi di un telo. La spada che ammalia come strumento di potere e di pericolo ma anche si avvicina all’estasi nell’incontro con la morte e nel suo avvicinamento con il dolore.
Uno scambio di ruoli tra maschile e femminile nel rischioso gioco del passaggio di mano dello strumento, tra un perdere e prendere distanze. Di incanto anche il secondo tempo che presentava un bellissimo effetto di ballerine che si staccavano dai loro abiti. La terza parte è stata dedicata ai Rolling Stones : molte le canzoni scelte per interpretare questo gruppo.
Le ballerine e ballerini si sono esibiti in giochi di forza nel gruppo con l’espressione di esclusioni e bisogni di appartenenza. Un tratto di rosso ha segnato ad un certo punto la scena ricordando sferzate di colore e di passione.
Un susseguirsi di danze che hanno ottenuto la Standig Ovation da parte di tutto il pubblico del teatro Rossetti di Trieste. Laura Poretti Rizman
IL PROGRAMMA
CLASSICAL SYMPHONY
Coreografia di Yuri Possokhov
Musiche di Sergei Prokofiev
Symphony No.1 in D major, Opus 25 “Classical”
Danzano: Youhee Son, Hyonjun Rhee, Maine Kawashima, Arman Zazyan, Diana Gomez, Rodrigo Hermesmeyer, Jaimi Cullen, Carla Lopez, Regina Montgomery, Beatrice Sebelin, Andres Figueroa, Matteo Manzoni, DaeHan Na, Chong Sun
Disegno luci originale di Michael Mazzola
Costumi di Sandra Woodall
PETITE MORT
Produzione/coereografia di Jiří Kylián
Assistente alla coreografia: Cora Bos Kroese
Musiche di W.A. Mozart
I Piano Concerto A major KV 488, Adagio
II Piano Concerto C major KV 467, Andante
Danzano: Julie Marquet, Daniel van de Laar, Beatrice Sebelin, Rodrigo Hermesmeyer, Gabriela Gonzalez, Joao Sampaio, Jaimi Cullen, Jonnathan Ramirez, Jennifer Grace, Arman Zazyan, MadalinaStoica, Cavan Conley
Set Design di Jiří Kylián
Costumi di Joke Visser Disegno luci originale di Jiří Kylián (concept), Joop Caboort (realizazzione)
Disegno luci ricreato da Michael Mazzola
Supervisione Tecnica luci/set: Kees Tjebbes
Prima mondiale: 23 Agosto 1991, Kleines Festspielhaus, Salzburg-Austria,
Nederlands Dans Theater
ROOSTER
Coreografia di Christopher Bruce
Danzano: Hyonjun Rhee, Jonnathan Ramirez, Chong Sun, Cavan Conley, Andrew Silks, Jennifer Grace, GabrielaGonzalez, Erin Pritchard, YouheeSon, Madalina Stoica
Costumi di Marian Bruce
Disegno luci originale di Tina MacHugh
Messa in scena di Steven Brett
Disegno luci ricreato da Michael Mazzola
Musiche:
“Paint it Black”, “Ruby Tuesday”, “Sympathy for the Devil”, “Lady Jane”
Eseguite da The Rolling Stones
Scritte da Mick Jagger e Keith Richards
Edito da ABKCO Music, Inc.
“Play With Fire”
Eseguito da The Rolling Stones
Scritto da Nanker Phelge
Edito da ABKCO Music, Inc.
“As Tears Go By”
Eseguito da The Rolling Stones
Scritto da Mick Jagger, Keith Richards e Andrew Loog Oldham
c1964 (Renewed) Forward Music Ltd., London, England
Edito da ABKCO Music, Inc. and Essex Music, Inc.
Essex Music, Inc., New York, New York and ABKCO Music, Inc., New York, New York control all publication rights for the U.S.A. and Canada
International Copyright Secured. Made in U.S.A.
All Rights Reserved Including Public Performance for Profit. Used by Permission.
“Not Fade Away”
Eseguito da The Rolling Stones
Scritto da Norman Petty e Charles Hardin
Courtesy of MPL Music Publishing, Inc. (ASCAP) & Wren Music Co. (BMI)
“Little Red Rooster”
Eseguito da The Rolling Stones
Scritto da Willie Dixon
All Songs Courtesy of ABKCO Music & Records, Inc.; www.abkco.com – See more at: http://www.ilrossetti.it/scheda_cabaret.asp?RecordID=5306#sthash.2EI8RXAu.dpuf
“Il Tulsa Ballet – eccellente formazione americana di danza contemporanea – mercoledì 30 marzo alle ore 20.30 regala al pubblico del Politeama Rossetti una magica serata di danza con le splendide coreografie di Yuri Possokhov, Jiří Kylián e Christopher Bruce. Lo spettacolo è inserito nel festival TSDanza 2.0 promosso dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”.
L’eclettismo del repertorio e degli stili, la rigorosa perfezione tecnica dei danzatori, la loro fresca espressività, la profonda cura di ogni dettaglio: sono le qualità che hanno imposto la compagnia americana del Tulsa Ballet a livello internazionale.
Un assieme multiculturale di impeccabili danzatori che mercoledì 30 marzo alle 20.30 approdano sul palcoscenico del Politeama Rossetti, nell’ambito del festival TS Danza 2.0 promosso dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, quindi saranno il 31 marzo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine e il 3 aprile al Teatro Verdi di Gorizia.
La storia del Tulsa Ballet ha inizio nel 1956, quando Roman Jasinski e Moscelyne Larkin – marito e moglie – e la musicista Rosalie Talbott, hanno condiviso un progetto artistico e fondato il Tulsa Ballet Theatre con l’idea di fondere danza classica al teatro.
Ballerini di fama internazionale e formati nella più rigorosa tradizione russa, Jasinski e Larkin hanno impostato la compagnia nel segno dell’eccellenza artistica, una base coltivata per decenni.
Nell’Oklahoma, dove opera e ha sede. oggi il Tulsa Ballet si avvale di un assieme di 29 danzatori professionisti altamente qualificati che provengono da 14 Paesi diversi. È guidato dall’italiano Marcello Angelini, un direttore artistico la cui opera è stata fondamentale per portare l’assieme a elevati risultati artistici e soprattutto ai riconoscimenti sul piano internazionale.
Masters of Dance è il titolo che il Tulsa Ballet ha scelto per lo spettacolo in scena al Politeama Rossetti, alludendo ai tre celebri e stimati coreografi che lo determinano. In programma infatti si succedono tre splendidi momenti di danza che portano in luce tutta la versatilità e le doti del Tulsa Ballet: Classical Symphony, una coreografia di Yuri Possokhov, Petit Mort coreografato da Jiří Kylián ed infine l’energico Rooster, nella coreografia di Christopher Bruce.
Presentata per la prima volta nel 2013 da questo assieme, Classical Symphony su musiche di Prokofiev si apre con un assolo maschile, mentre poi il resto del balletto segue la partitura con impressionanti e particolari combinazioni di passi, derivate dalla tradizione classica ma declinate secondo sensibilità moderna. Lavoro magistrale, fra i più significativi degli ultimi cinquant’anni, è un esempio di pura fisicità spinto fino all’estremo ed esaltato con grande eleganza dai danzatori: «È un lavoro neoclassico di inconsueta bellezza e di esplosiva energia – commenta il direttore artistico del Tulsa Ballet, Marcello Angelini – probabilmente uno dei lavori più impegnativi per sette coppie di danzatori che io abbia visto da dieci anni a questa parte».
La coreografia successiva, Petite Mort, è uno dei capolavori di Jiří Kylián che lo ha concepito quale omaggio nel secondo centenario della morte di Mozart – sulle cui musiche è danzato – e presentato al Festival di Salisburgo del 1991. Il termine francese “la petite mort” (la piccola morte) sottolinea il momento culmine di un incontro appassionato: si tratta dunque un balletto avvincente, audace e molto sensuale, in cui i corpi dei ballerini sembrano quasi sculture viventi. Nella coreografia sono presenti sei uomini, sei donne, costumi barocchi e sei spade da scherma che sembrano, in molte maniere, le vere partner dei danzatori. «Jiří Kylian – secondo Angelini – è uno dei grandi maestri del ventesimo secolo: ha creato un nuovo vocabolario nella danza, una vera evoluzione del balletto classico dalla pura bellezza a un dialogo con il nostro attuale senso estetico, ispirando generazioni di coreografi in tutto il mondo. È stato interpretato dalle più grandi compagnie».
Dopo i seducenti abbandoni di Kylian, la serata chiuderà con una vera, potente sferzata di energia: quella di Rooster creato da Christopher Bruce su otto celeberrime canzoni dei Rolling Stones. Si va da Not Fade Away a Sympathy for the Devil e naturalmente non poteva mancare Little Red Rooster. Un omaggio a Mick Jagger e al suo gruppo che ha debuttato nella stagione 2013-2014 proprio nella sede del Tulsa Ballet, in Oklahoma.
Lo spettacolo del Tulsa Ballet va in scena alla Sala Assicurazioni Generali soltanto il 30 marzo alle 20.30 inserito nell’ambito del festival TSDanza 2.0 promosso dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line.
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