Allegra, accogliente, solare, gioiosa: è questa l’ Ismene che ci accoglie.
Sorride a tutti come una buona padrona di casa mentre una musica allegra invito a ballare ed apre la festa. Improvvisamente però, scatta qualcosa: lei chiude la porta e il silenzio cala mentre il suo volto cambia espressione.
Racconta delle sue paure e del suo silenzio. Chiede cosa ci si aspetta da lei.
Ci spiega le voci che sente, le sagome che vede: cani e mosche, fobìe che rappresentano altri mostri, altre paure.
La scena si sposta e parte proiettata sullo schermo con la didascalia dei testi, What a Wonderful World la canzone di Louis Armstrong mentre l’attrice Nikla Petruška Panizon invita il pubblico a cantarla insieme attraverso le diciture che il karaoke offre.
Ottima la scenografia e l’idea del regista Igor Pison che somma diverse espressioni artistiche quali l’arte della recitazione, della mimica, del canto, della proiezione, e della dislocazione di palcoscenico, utilizzando la platea, la terrazza e i vari lati del palcoscenico.
Alterna momenti felici a meditazioni profonde l’ Ismene che si offre al nostro ascolto: mosche come fratelli e come sorelle, ma dove vanno? Sono così vicini da sentirne l’odore, come quello forte dei cani e del loro pelo bagnato.
Tremila sono pressapoco gli anni che non si parla di lei: Il suo è il racconto di una morta dimenticata, ma quante donne in fondo lo sono?
Da quanto tempo non si da spazio alle donne?
Love me tender, viene usato come consapevolezza che una donna si rende conto che solo attraverso il sesso può raggiungere la sua notorietà.
Ieri come oggi, le donne per riuscire ad emergere, spesso usano questa forza, non rendendosi conto che in questo agire indeboliscono maggiormente la loro figura.
L”uomo può ribellarsi al volere degli dei? Questa è un’altra delle tante meditazioni profonde che questo testo ci offre attraverso un personaggio dimenticato dalla storia, colei che non ha mai desiderato il potere.
Ismene: figlia, sorella… Null’altro. Dopo cento e mille anni ancora, lei rimane figlia, sorella e null’altro.
E la giustizia? Neppure dopo la morte.
Ma quante donne in fondo non hanno avuto giustizia neppure dopo la morte?
Ismene racconta il suo non aver scelto la morte, dopo tutti i fatti tragici avvenuti intorno a lei: ma cos’è che la teneva in vita? Gli hobby: le piccole cose, le piccole soddisfazioni. In fondo moltissime donne in sala in questa affermazione si sono riconosciute.
Splendido finale con Janis Joplin che canta Cry Baby mentre affianco Ismene scorre con un proiettore delle vecchie diapositive di se stessa ai giorni nostri e recandosi all’esterno si aggrappa a quei vetri che isolano il suono del suo urlare.
©Laura Poretti Rizman
SLOVENSKO STALNO GLEDALIŠČE/ TEATRO STABILE SLOVENO – TRIESTE
Lot Vekemans
ISMENE LA SORELLA DI
La nuova produzione del Teatro Stabile Sloveno di Trieste
prima nazionale!
regia: Igor Pison
con Nikla Petruška Panizon
È sorella di Antigone, figlia di Edipo e Giocasta…e dopo quasi tremila anni può finalmente parlare!
PRIMA (ABBONATI) VENERDì 13 NOVEMBRE ORE 20.30
Il Peer Gynt di Ibsen ha aperto con la prima nazionale di una grande coproduzione la nuova stagione del Teatro Stabile Sloveno. Una settimana dopo sarà già la volta di un nuovo debutto, la prima assoluta nella traduzione slovena (con sovratitoli in italiano) del testo Ismene, la sorella di della drammaturga olandese Lot Vekemans. Questo testo porta alla ribalta un personaggio misconosciuto della letteratura greca antica, un’eroina senza tempo e la sua vicenda antica e al tempo stesso sempre attuale. È la storia di una donna vissuta per millenni all’ombra di parenti troppo celebri. Il suo problema esistenziale più grande è infatti il fatto di essere sorella di Antigone, figlia di Edipo e Giocasta. Ognuno dei suoi parenti più stretti è diventato un imponente protagonista dei miti letterari e teatrali della Grecia antica, seppure con vicissitudini terribili. La più mite ed equilibrata Ismene non ha avuto al contrario la possibilità di farsi notare: la sua pallida figura è servita per contrasto a dare ancora maggiore rilievo agli altri membri della famiglia.
Lot Vekemans è autrice di testi teatrali per l’infanzia e per gli adulti, tradotti e messi in scena in tutti i continenti. Grazie alla traduzione di Mateja Seliškar Kenda il pubblico sloveno (e quello italiano, grazie ai sovratitoli) potrà conoscere per la prima volta l’Ismene della Vekemans nello spettacolo del TSS portato in scena dal regista Igor Pison. Ismene ha quasi tremila anni, ma è in questo testo ancora fresca e umana come molte donne del nostro tempo, oppresse da frustrazioni simili, ed è per questo anche comica e teatrale come le eroine televisive che sentono la necessità di confessare pubblicamente le proprie difficoltà e disagi.
Ismene racconta di se stessa, ricostruisce le proprie disavventure davanti al pubblico, forse anche per valorizzare le piccole storie di una vita normale (come lo è la vita della maggior parte delle persone) in una famiglia per niente normale. Il testo della Vekemans rivendica il diritto di eroi per niente eroici alla parola, anche a un posto sotto i riflettori. Di questo diritto parlerà con profondità ed ironia, nel ruolo di Ismene, la protagonista di questo monologo, l’attrice della compagnia del TSS Nikla Petruška Panizon.
Ismene, la sorella di, non è soltanto la reinterpretazione delle celebri vicende di Edipo e Antigone. Oltre alla confessione della protagonista che ottiene il diritto di presentare la propria posizione e di far sentire la propria voce dopo che tutte le note vicende si sono già concluse, questo monologo è un invito a riflettere sul senso dell’eroismo, senza fermarsi alle apparenze. Qual è il vero eroismo? Chi può decidere quale sia la cosa “giusta”? E non da ultimo, cosa accade dopo? Esiste un “dopo”?
Lo spettacolo andrà in scena dal 13 novembre nello Spazio Club del TSS. Tutte le repliche verranno corredate da sovratitoli in italiano. L’anteprima per giornalisti e ospiti andrà in scena giovedì 12 novembre alle ore 20.30. A causa del numero limitato di posti la prenotazione sarà sempre obbligatoria. In occasione della prima dello spettacolo il bar del teatro proporrà un menù a tema KulinArTeater ispirato alla Grecia.
Anche dopo questo spettacolo il pubblico potrà votare per il Premio Primorsi dnevnik.
PRIMA E REPLICHE
Giovedì 12 novembre, ore 20.30 (anteprima)-media e ospiti!
Venerdì 13 novembre, ore 20.30 (prima)
Sabato 14 novembre, ore 20.30
Domenica 15 novembre, ore 16.00
Giovedì 19 novembre, ore 20.30
Venerdì 20 novembre, ore 20.30
Sabato 21 novembre, ore 20.30
Domenica 22 novembre, ore 16.00
Giovedì 26 novembre, ore 20.30
Venerdì 27 novembre, ore 20.30
Sabato 28 novembre, ore 20.30
Domenica 29 novembre, ore 16.00
Giovedì 3 dicembre, ore 20.30
Venerdì 4 dicembre, ore 20.30
Sabato 5 dicembre, ore 19.00
Domenica 6 dicembre, ore 16.00
Giovedì 10 dicembre, ore 20.30
Venerdì 11 dicembre, ore 20.30
Sabato 12 dicembre, ore 19.00
Per le repliche domenicali è previsto il servizio di autobus navetta
FOTO (sopra): Nika Furlani
web. www.teaterssg.com
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