Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani.
Il secondo appuntamento della rassegna teatrale AiFabbri2, ha presentato il 13 ed il 14 ottobre, uno spettacolo contemporaneo composta da lettura a leggio interpretativa e musica. In scena il racconto giovanile di Fëdor Dostoevskij, divenuto poi uno dei suoi capolavori, Le notti bianche.
Ci sono diverse interpretazioni nella definizione Notte bianca. Per alcuni significa passare la notte senza dormire, la definizione in realtà deriva dal modo di chiamare la veglia d’armi che anticamente precedeva l’investitura di un cavaliere, a Fëdor Dostoevskijsi riferiva in particolare al chiarore crepuscolare che illumina la notte di San Pietroburgo per alcune ore dopo il tramonto del sole, collegato al fenomeno della rifrazione solare nelle latitudini inferiori al circolo polare, fino a circa il 60º parallelo.
Si narra la storia di un incontro notturno prolungato nei giorni, quattro notti ed un mattino esattamente, tra un ragazzo ed una ragazza. Timido lui, più intraprendente lei ma allo stesso tempo più problematica, raccontano un sogno d’amore che si svolge d’estate nella Pietroburgo di metà Ottocento.
Interpreti di questa delicata pièce Giacomo Segulia insieme a Zoe Pernici sanno interpretare la lettura in maniera avvicente e interessante fornendo molti spunti di riflessione. Ad accompagnarli il Trio Melos formato da Alberto Forti, Andrea Furlan e Sergio Lazzaro, che aumentano con soavità musicale la gradevolezza di uno spettacolo che potrebbe divenire un’ottima proposta radiofonica.
Giacomo Segulia, giovane diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine è attore, cantante e regista. Nella sua città natia i suoi concittadini hanno avuto più volte modo di applaudirlo e molte ancora saranno le giornate a breve che lo vedranno sui tanti palcoscenici triestini. Uno spettacolo tra tutti, partito anche in tournèe nella capitale ungherese è stato Il Barbiere di Trieste ed il prossimo lo vedrà sul palcoscenico del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste per l’opera breve Il Flauto Magico.
Zoe Pernici, anch’essa giovane attrice diplomata alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine ha al suo carico anche partecipazioni di recitazione cinematografica oltre che teatrali, collaborando con altre realtà importanti del mondo teatrale. Non abbandona la sua arte e la sua creatività neppure nel tragico periodo di lockdown, intraprendendo nuove collaborazioni e progetti importanti come la sua prima regia sotto la supervisione di Moni Ovadia in Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano con lo spettacolo Alcesti – è ancora buio?
Laura Poretti Rizman
SECONDO APPUNTAMENTO “AIFABBRI2”
CON LA PRODUZIONE CONTRADA
“NOTTI BIANCHE”
DAL 13 AL 14 OTTOBRE 2023
Secondo appuntamento venerdì 13 e sabato 14 ottobre al Teatro dei Fabbri nell’ambito della terza edizione della rassegna “AiFabbri2”, ideata dalla Contrada e dedicata al teatro contemporaneo, con “Notti Bianche”, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij e con l’adattamento e la regia di Giacomo Segulia, qui anche interprete di questa delicata pièce insieme a Zoe Pernici. A impreziosire questo racconto di Dostoevskij, reinterpretato oggi da due giovani attori, saranno anche le musiche dolce e misteriose a cura del Trio Melos formato da Alberto Forti, Andrea Furlan e Sergio Lazzaro, che accompagneranno il tempo, quattro notti e un mattino, in cui due giovani vivono la loro storia d’amore.
«Il lavoro di adattamento – spiega Giacomo Segulia – è consistito nel rendere teatrale il racconto di Dostoevskij, puntando a sottolineare i dialoghi presenti nell’opera originaria. Importante è l’aspetto musicale, la presenza del trio di musicisti dal vivo che eseguirà brani di Bruch e Brahms non è di contorno, ma in rapporto con la parola. A volte la musica sottolinea delle emozioni vissute dai personaggi, altre commenta i non detti dei personaggi, in una sorta di concerto per voci e strumenti.»
Protagonista della sceneggiatura, prodotta da La Contrada, è la figura del Sognatore, nella cui esistenza, chiusa in un mondo di fantasticherie, irrompe per un breve attimo la giovane Nastenka. Simbolo del pulsare delle emozioni, Nastenka offrirà per la prima volta al Sognatore scampoli di vita vera, finché una sua lettera non lo “risveglierà” per riportarlo al suo destino di illusioni. Sullo sfondo di una Pietroburgo deserta e quasi magica, si inserisce l’intenso dialogo tra i due protagonisti, pure voci, la cui identità è l’oggetto stesso delle loro riflessioni e della loro autocoscienza.Un idillio divenuto celebre per l’atmosfera sognante, la profonda introspezione psicologica dei personaggi e i loro sentimenti profondi e brucianti.
Tanti appuntamenti per sognare e riflettere insieme sotto il tetto di mattoncini rossi del Teatro dei Fabbri.