Teatro Verdi
Dal 30 giugno al 9 luglio
ORFEO ALL’INFERNO
Musica di Jacques Offenbach
Ed. musicali: Casa Musicale Sonzogno
Versione italiana – nuova produzione del Teatro Verdi
Maestro Concertatore e Direttore CARLO BENEDETTO CIMENTO
Regia ANDREA BINETTI
Scene PAOLO VITALE
Movimenti coreografici MORENA BARCONE
Maestro del Coro PAOLO LONGO
Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Personaggi e interpreti
Orfeo GILLEN MUNGUÍA
Euridice DANIELA MAZZUCATO
Giove MARCELLO ROSIELLO
Venere DANAE RIKOS
Aristeo/Plutone FABIO SERANI
John Styx ENNIO FICIUR
Mercurio GIACOMO SEGULIA
Cupido ILARIA ZANETTI
Diana FEDERICA VINCI
Marte RUSTEM EMINOV
Giunone FIORENZA BADILA
L’opinione pubblica MARZIA POSTOGNA
Applausi fragorosi per l’ultima operetta del Festival Estivo inserito nella rassegna Trieste Estate 2023.
Orfeo all’Inferno, ovvero Orphée aux Enfers, è un’operetta in due atti composta da Jacques Offenbach nel 1858.
Come ogni forma teatrale satirica si rispetti, anche in questa operetta, attraverso la farsa del racconto, al tempo si nascondeva una denuncia contro la nuova nobiltà borghese del Secondo Impero di Napoleone III.
L’operetta riprende il mito della discesa di Orfeo agli inferi per riportare in vita la sua amata Euridice. In questo racconto però tutto appare sotto forma di farsa e gli stessi Dei dell’Olimpo per primi risultano essere dei ridicoli personaggi molto meschini. Il collegamento alla nobiltà del tempo è immediata e la denuncia appare dunque, come nei migliori casi di satira, centrata e perfetta.
Ma quest’operetta non è soltanto famosa per questo motivo: all’interno dello spettacolo, un gruppo di ballerine, per la prima volta in quei anni hanno osato mostrarsi attraverso uno scatenato galop, il famoso can-can, scatenato ballo che divenne molto popolare e che era caratterizzato appunto da un movimento molto veloce e ritmato che portava ad alzare ripetutamente le gambe mostrandosi al pubblico.
Orfeo all’Inferno è stato magistralmente diretto dall’impareggiabile Andrea Binetti che, attraverso il suo grande amore per il genere operettistico, ha saputo mettere in piedi una rassegna così importante per la città, attraverso la disponibilità dell’utilizzo dei materiali scenografici e costumistici del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Aiutato dalla professionalità dei molti artisti coinvolti e grazie all’amore che gli stessi concittadini e turisti riservano a questa forma artistica, il successo della rassegna anche in questa rappresentazione ha avuto i suoi frutti elogiando tutti con numerosi applausi.
L’orchestra ha sul podio Carlo Benedetto Cimento, reduce dalle recenti produzioni del Salzburger Landestheater con la Bella Addormentata di Ciaikovsky e il Lucio Silla di Mozart, così da rafforzare il legame musicale col bacino danubiano, culla natia dell’operetta.
Orfeo ha invece la voce del giovane tenore spagnolo Gillen Munguía, già apprezzato dal pubblico per le due precedenti produzioni d’operetta e di certo uno degli interpreti più interessanti della sua fresca generazione, con alle spalle già importanti debutti in Scala, a Bologna, Parma e Festival Donizetti di Bergamo. Tornerà per il ruolo di Euridice la certezza d’eleganza e solido canto Daniela Mazzuccato, veterana di produzioni apicali nei migliori teatri del mondo. Il baritono barese Marcello Rosiello, anch’egli voce di lungo corso, dalla Royal Opera House alla Fenice di Venezia e già ben conosciuto dal pubblico giuliano, sarà Giove. Il giovane soprano greco Danae Rikos e l’eclettico tenore, direttore d’orchestra e musicologo Fabio Serani completano il cast rispettivamente in Venere e Aristeo-Plutone.
Le repliche proseguono fino a Domenica 9 luglio come da programmazione teatrale
Laura Poretti Rizman
Con la nuova produzione di Orfeo all’Inferno di Offenbach, si chiude la prima parte di TRIESTE ESTATE 2023 dedicata all’operetta nella sua particolare declinazione italiana e soprattutto triestina, fortemente voluto dal Comune di Trieste per rinsaldare le radici della tradizione della città in questo difficilissimo genere salottiero e popolare al contempo
L’operetta in Italia ha significato per decenni televisione nazionale, teatri grandi e piccoli in ogni angolo dello stivale, una declinazione popolare di un genere nato pensando ai salotti dell’Austria Felix e nel nostro paese più colorato di cabaret, cafè chantant, fino all’anima più nobile di quell’avanspettacolo da cui sono usciti alcuni dei cantattori più importanti nella storia del cinema italiano, come Alberto Sordi o Monica Vitti. Questa tradizione tutta italiana è rimasta viva a Trieste grazie al Teatro Verdi, ma soprattutto grazie all’Associazione Internazionale Amici dell’Operetta FVG con la quale, grazie agli sforzi del Comune, è rinato il Festival dell’Operetta che chiude la sua prima parte con Orfeo all’Inferno al Verdi dal 30 giugno al 9 luglio per poi riprendere a settembre al Rossetti.
Cuore di tutta l’operazione Andrea Binetti, un factotum del genere, come era nella storica tradizione degli impresari novecenteschi. Le scene sono affidate a Paolo Vitale e i movimenti coreografici a Morena Barcone. Dunque un allestimento tutto cresciuto dentro la città e tra i collaboratori chiave del suo teatro più antico e più simbolico, il Verdi, proprio per rafforzare il senso dell’unicità del progetto e dei suoi legami con la tradizione cittadina dell’operetta.
Dunque un nuovo Orfeo all’Inferno che cercherà di bilanciare le due anime storiche dell’operetta, quella più ‘pop’ della regia di Andrea Binetti e quella più accademica attraverso la scelta delle voci, tutte di impostazione operistica, e del direttore d’orchestra, per ritrovare dunque quella cifra stilistica unica che il genere visse a Trieste per lunghi decenni all’insegna di un intrattenimento leggero, frizzate, divertente.
Il Sovrintendente Giuliano Polo commenta così l’operazione di rinascita del festival: “Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’invito della nostra amministrazione comunale a partecipare alla programmazione estiva della città. Le stagioni sinfonica 2022 e la stagione d’opera appena conclusa ci hanno dato belle risposte sia dal nostro territorio sia dal panorama nazionale e internazionale, confermando che Trieste tutta, anche la sua cultura musicale, stanno vivendo un momento di grande interesse e grandi potenzialità. Era dunque l’anno giusto per tuffarci con passione in questo primo esperimento strutturato nell’ambito dell’estate triestina, che di certo ci fornisce elementi importanti di riflessione per un futuro sempre più convincente e soprattutto ha consolidato l’immagine del teatro come centro catalizzatore delle tante energie artistiche e dei tanti talenti del nostro territorio”.
Venerdì 30 giugno 2023 ore 20.30
Sabato 1° luglio 2023 ore 20.30
Domenica 2 luglio 2023 ore 18.00
Sabato 8 luglio 2023 ore 20.30
Domenica 9 luglio 2023 ore 18.00
Platea, poltronissima, palchi pepiano e I ordine euro 55
I galleria (I fila e II fila), palco di II ordine euro 39
II galleria e palco di III ordine euro 23
Loggione, II galleria (VI e VII fila) e I galleria (IV, V, VI fila) euro 18
Ingressi gallerie e loggione euro 12
Promozione giovani UNDER 34 anni: tutti i settori euro 17