Il Comitato pace convivenza e solidarietà “Danilo Dolci” indice l’edizione 2011 della più che ventennale Marcia di pace che muoverà dal piazzale di S. Giusto alle 15.30 di sabato 1° gennaio.
La Giornata mondiale della Pace ispirata all’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, viene celebrata da Benedetto XVI con un messaggio dedicato alla libertà religiosa, via per la pace che nella sua dimensione pubblica, pur muovendo dalla sfera personale, si realizza nella relazione con gli altri.
“Anche l’anno che chiude le porte è stato segnato da persecuzione, discriminazione e atti di violenza ed intolleranza religiosa”. Il pensiero del papa si rivolge all’Iraq che continua ad esser scenario di violenze (come il vile attacco alla Cattedrale di Baghdad il 31 ottobre), alla situazione in Palestina affrontata di recente dal Sinodo dei Vescovi del Medio Oriente, e all’Africa coi suoi insoluti endemici problemi. Promuovere la verità morale nel mondo della politica vuol dire agire in maniera responsabile; fino a destrutturare ideologie che promuovono pseudo-valori col pretesto della pace, dello sviluppo e dei diritti umani, dice Benedetto XVI. Nel 2011 la città multireligiosa di Trieste rinnoverà con le elezioni le Amministrazioni di Comune e Provincia.
Il 1° gennaio, in occasione della Marcia, il Comitato organizzatore propone alle persone impegnate pubblicamente l’adozione di alcuni atti amministrativi per il consolidamento della vocazione di pace in Città. Trieste è Porto nucleare militare di transito, come la vicina Capodistria. La Prefettura ha redatto i Piani di emergenza in caso di incidente al porto nucleare, mentre la Provincia e i Comuni di Sgonico Dolina Muggia e Monrupino hanno deliberato per la sua abolizione, e per l’adesione alla “2020 Vison” promossa dal Sindaco di Hiroshima, per un Mondo libero da armi nucleari.
Il Sindaco e la Presidente della Provincia hanno sottoscritto un anno fa la Carta d’intenti di una Tavola Interconfinaria per la pace, già riunitasi a Sgonico Dolina Buje (in Croazia) e Capodistria (in Slovenia) ma non ancora a Trieste.
Il Comune di Trieste ha approvato anni fa un ordine del giorno per la partecipazione alla Marcia Perugia – Assisi, l’adesione al Coordinamento degli Enti locali per la pace e l’istituzione di un Ufficio sul tema. Nulla è stato realizzato. La Provincia ha poi istituito un assessorato alla Pace che sarebbe opportuno sviluppare.
Il lascito de Henriquez prevede la realizzazione del Museo così intitolato, quale strumento di conoscenza della guerra per la costruzione della Pace, attraverso un’attività costante di educazione e formazione, utile anche alle attività di Cooperazione internazionale.
L’attività d’informazione per le Scuole, l’Università e il Volontariato dedicata agli “Interventi civili di pace”, già realizzata in collaborazione col Ministero degli Esteri, inquadra le conoscenze necessarie a comprendere come Legge e Costituzione sanciscano la pari dignità della Difesa armata e non armata dello Stato, in base ai decenni di Obiezione di coscienza e di Servizio civile trascorsi col coinvolgimento di ottocentomila italiani.
Il poeta sociologo educatore ed architetto italo sloveno di Sezana Danilo Dolci, tre volte candidato al Nobel per la pace quale precursore della lotta nonviolenta alla mafia, persona di livello mondiale che dell’Obiezione di coscienza è stato fra gli ispiratori, è tuttora sconosciuto a Trieste.
“Nonostante gli insegnamenti della storia e l’impegno degli Stati, delle Organizzazioni internazionali sul piano mondiale e su quello locale, delle Organizzazioni non governative e di uomini e donne di buona volontà, che ogni giorno si spendono per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, ancora oggi nel mondo si registrano persecuzioni, discriminazioni, atti di violenza e di intolleranza basati sulla religione” dice il Papa, che aggiunge “occorre infatti dare alla Pace altre armi, che non quelle destinate ad uccidere e a sterminare l’umanità”.
La marcia della Pace anche quest’anno ricorderà i numerosi stati del mondo che sono in guerra.
Scendendo da S. Giusto passerà alla chiesa Evangelica Metodista di Scala dei Giganti, per Corso Italia verso la chiesa Greco Orientale sulle Rive, in via Milano presso la chiesa Luterana, in via Roma e San Spiridione per la chiesa Serbo Ortodossa. Si concluderà verso le 17.00 – 17.15 sul Sagrato di sant´Antonio Nuovo, dove seguiranno al microfono le testimonianze di Erica Mastrociani presidente delle ACLI, padre Antonio Santini per Beati i Costruttori di Pace, Daria Bertocchi per l’SKGZ e la Comunità slovena, un intervento dal mondo dell’Immigrazione, e il presidente del Comitato Pace e Convivenza Luciano Ferluga.
Sarà presente anche lo scrittore sloveno Boris Pahor. La marcia gode del patrocinio del Comune di Trieste, mentre la Provincia sarà rappresentata dall’assessore alla pace e alla legalità Dennis Visioli.