Cabaret

“I buoni amici sono molto più rari degli amanti. Per giunta, il sesso manda sempre all’aria anche le migliori amicizie.”

E’ stato uno spettacolo inaspettato, quello presentato al Teatro Politeama Rossetti l’altra settimana. Una rappresentazione diversa dalle aspettative, con una regia che mirava all’essenza più macabra del musical Cabaret, che già di suo porta sul palcoscenico un argomento molto doloroso, ovvero la nascita del nazismo prima della seconda guerra mondiale.
Giampiero Ingrassia nei panni di un Joker di lugubre aspetto che nel ruolo del direttore del locale dove si esibiscono e offrono, donne e uomini, con aria sinistra non smetteva mai di alludere al pericolo che il passato ritorni. Forse la sua interpretazione in fondo ha dato spazio alla nostra parte maligna che sicuramente non riconoscendola, non ci piace.
Grande la sua interpretazione che si merita un plauso d’eccellenza.
Un applauso anche al resto della compagnia che a mio avviso, ma forse volutamente, risultava essere slegata e mostrava un lato individuale che non creava gruppo, ma esaltava le personalità singole.
Non ho apprezzato per nulla invece l’ostentata allusione alla volgarità che a mio avviso era esagerata, così come il triplice richiamo alla scena del The Rocky Horror con le ombre cinesi.
Belli i costumi, l’inserimento di danza aerea e la scenografia, scarna e perfetta in questo contesto. Splendida la scelta scenografica del telone che copriva i corpi e lasciava Ingrassia come direttore di gambe che si muovevano in una danza asincrona nel pezzo Money, Money.
Importante e inquietante, la scena finale, dove tutti possono vestire i panni degli altri, passando da primi a ultimi, rinchiusi in una scatola immaginaria dove l’unico spiraglio lascerà intravedere un miscuglio di mani che cercano aiuto.

A spettacolo finito rimaneva un senso d’incompiuto. Non era questo il Cabaret che avevamo in mente.

Eppure molte sono le domande che risuonano ancora:
Ma davvero possiamo pensare che noi non cadremmo mai nell’errore del passato?
La nostra intollerabilità nei confronti di chi minaccia la nostra quiete riuscirà a non farci ripetere gli errori disumani del passato?
Andiamo a  teatro anche e soprattutto per continuare a valutare la strada da percorrere, tenendo ben a mente le probabili conseguenze.

 
Laura Poretti Rizman
cabaret_phgiuliamarangoni, fornita dal Teatro Stabile del FVG

“Sabato 19 novembre alle ore 11.30 all’Antico Caffé San Marco si parla di musical, con Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello e gli altri interpreti di Cabaret. A condurre la conversazione sarà il direttore organizzativo del Teatro Stabile regionale, Stefano Curti. Cabaret – nella produzione della Compagnia della Rancia – è ospite della stagione Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia fino a domenica 20 novembre”.

Sabato 19 novembre alle ore 11.30 all’Antico Caffé San Marco si parla di musical, si parla di Cabaret.
Protagonisti di un nuovo appuntamento di “Aperiteatro” saranno infatti Giampiero Ingrassia – l’applauditissimo Maestro di Cerimonie – Giulia Ottonello (Sally Bowles), Alessandro Di Giulio (Cliff Bradshaw), e gli altri ottimi interpreti della Compagnia della Rancia.

A condurre la conversazione sarà il direttore organizzativo del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Stefano Curti. Come sempre, l’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Cabaret con le splendide musiche di John Kander e la regia di Saverio Marconi, replica al Politeama Rossetti dal fino a domenica 20 novembre, primo spettacolo del cartellone Musical.
Per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

“Debutta giovedì 17 novembre alle 20.30 Cabaret firmato da Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia. Il celebre musical vanta una colonna sonora da favola (musiche di John Kander) e una storia forte e universale interpretata da un cast eccellente. Nel ruolo del Maestro di cerimonie un grande Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello è la giovane star Sally Bowles, Alessandro Di Giulio è Cliff. Repliche fino a domenica 20 novembre per il cartellone Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”.

«Willkommen, Bienvenue, Welcome» canta il Maestro di Cerimonie davanti al sipario del suo locale: ammiccante e tentatore, ma anche inquietante, nell’interpretazione di Giampiero Ingrassia. Siamo nella Berlino degli anni Trenta, sull’orlo del baratro del nazismo e della seconda guerra mondiale. Ma la gente rifugge quelle prospettive o almeno ci prova… e allora perché non entrare al Kit Kat Club, come suggerisce il Maestro di Cerimonie?

A porgere l’invito, oltre a lui è un numeroso e ottimo cast assieme a Saverio Marconi, il regista del nuovo allestimento di Cabaret della Compagnia della Rancia, in scena al Politeama Rossetti dal 17 al 20 novembre, primo titolo del cartellone Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Saverio Marconi (che affronta il titolo per la terza volta) ha concepito uno spettacolo raffinato, essenziale, in linea con le recenti edizioni internazionali e di ottima qualità. Un musical trascinante ma in cui – come si dice in un’altra canzone – «vi emozionerete, piangerete sicuramente e vi farete molte domande…».

«Uno spettacolo che conosco molto bene – spiega infatti Marconi – e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero. Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che – come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto, senza soluzione di continuità e di emozioni. Insieme a un cast straordinario, raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca il coraggio di affrontare la realtà».

A questa universalità e forza dello spettacolo concorrono molti elementi, a partire naturalmente dal testo di Joe Masteroff e dalle musiche di John Kander con le liriche Fred Ebb (tradotte da Michele Renzullo), una colonna sonora travolgente, che ha reso questo titolo un classico del teatro (e anche del cinema, se pensiamo al film con Liza Minnelli).

L’allestimento della Rancia gioca tutti gli assi che testo e partitura offrono, contrapponendo all’incisività della linea registica, l’accuratezza delle interpretazioni e la potenza delle coreografie di Gillian Bruce, fra cui senz’altro resta memorabile la sensuale Mein Herr, in cui le ragazze del Kit Kat Club fanno da cornice alla star, la fragile Sally Bowles cui Giulia Ottonello regala un profilo ricco di sfumature.

La fumosa routine del Cabaret ed il commento del Maestro di Cerimonie fungono da filo rosso fra le tante vicende, i sogni, le delusioni di coloro che – avventori o artisti – frequentano quel piccolo mondo, che non resisterà per sempre al vortice incombente della Storia. Così Sally sogna di diventare una grande attrice e vive un amore tempestoso con il giovane romanziere americano Cliff Bradshaw, che cerca in quei luoghi un’ispirazione, e intanto gli innamorati Fräulein Schneider e il timido ebreo Herr Schultz sono costretti loro malgrado a separarsi, e poi ci sono la libertina Fräulein Kost, il temibile Ernst Ludwig… «La vita è un cabaret» canta nel finale con drammatica vocalità la protagonista, ed è quasi un monito: dietro lo sfavillio del sipario, la bellezza delle ragazze, le piume dei boa, infatti, un’epoca si chiude.

Al Politeama Rossetti, la scenografia di Cabaret firmata da Gabriele Moreschi e dallo stesso Saverio Marconi che “invaderà” il palcoscenico. Raffinati ed eleganti i costumi di Carla Accoramboni, frutto di un’attenta ricerca storica. Le luci di Valerio Tiberi regalano atmosfere ora intense ora quasi sospese. Esplosivi i quadri musicali del Kit Kat Klub, grazie alle coreografie di Gillian Bruce. La direzione musicale è di Riccardo Di Paola, la supervisione musicale è di Marco Iacomelli, il disegno fonico di Enrico Porcelli.

In scena applaudiremo Giulia Ottonello (Sally Bowles), Alessandro Di Giulio (Cliff Bradshaw), Altea Russo (Fräulein Schneider), Michele Renzullo (Herr Schultz), Valentina Gullace (Fräulein Kost), Andrea Verzicco (Ernst Ludwig). E, a sorvegliare tutti, come un personaggio brechtiano, l’eclettico Giampiero Ingrassia nel ruolo del Maestro di Cerimonie.

Completano il cast Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Marco Rigamonti e Matteo Tugnoli. Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia della Rancia.

Cabaret debutta al Politeama Rossetti giovedì 17 novembre alle ore 20.30, replica con lo stesso orario venerdì 18, sabato 19 novembre, mentre domenica 20 novembre la recita è pomeridiana con inizio alle ore 16. È il primo titolo del cartellone Musical dello Stabile regionale.

La compagnia di Cabaret incontrerà il pubblico sabato 19 novembre alle ore 11.30, nel corso di un incontro “Aperiteatro” all’Antico Caffé San Marco. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per abbonamenti e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

 

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