Dantis Exilium – una storia di confini, profuganze, inferni

Con un interessante doppio appuntamento “Dantis Exilium – una storia di confini, profuganze, inferni” alla Corte di Palazzo Morpurgo di Udine e Al Teatro dei Fabbri a Trieste è terminata la sesta edizione di FESTIL Festival estivo del Litorale diretta da Alessandro Gilleri, Tommaso Tuzzoli, e Katja Pegan; il singolare omaggio a Dante Alighieri nell’anno del sette centenario dalla morte del Sommo Poeta. 

La rappresentazione è ideata da Angelo Floramo e raffigura un viaggio leggendario di Dante tra le terre del Friuli Venezia Giulia.

Angelo Floramo ha dialogato con Gianni Cianchi riportando di volta in volta, vari tratti della vita del sommo poeta ai nostri luoghi e ai nostri tempi, tra paradiso, purgatorio e inferno, tra amore e morte, vita e difficoltà. La parte attoriale è stata interpretata e letta da Massimo Somaglino.

Uno spettacolo degno di nota e di grande dinamicità mentale ha visto dapprima la leggenda narrare di Dante che  avrebbe attraversato il Friuli Venezia Giulia e sostato all’interno del Castello di Tolmino, dove avrebbe composto alcune parti dell’Inferno della Divina Commedia.

La rete offre una bella definizione di Angelo Floramo; nato a Udine il 3 settembre del 1966 e vive con le tre donne della sua vita a Borc, sperone longobardo sul fiume Tagliamento dove ha fatto tana. Dottore in Storia con una tesi in filologia latina medievale, insegna materie letterarie al Magrini Marchetti di Gemona. Ci si incanta ad ascoltarlo mentre di narra leggende o tratti di storia. Collega l’esser esule dantesco alle profuganze odierne ma soprattutto alla nostre solitudini ed al nostro vagare continuo alla ricerca insodisfatta di risposte che non arrivano.

Nella tappa triestina associa la genialità dantesca a quella di scrittori locali che pregni di poesia e di singolare meditazione, associano spesso i temi del cammino a quelli della ricerca di una perfezione umana irragiungibile attraverso l’impossibile semplicità.

Gianni Cenchi non gli è da meno: Regista, critico teatrale e docente di Storia del teatro alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, una fra le strutture di formazione teatrali pubbliche più affermate a livello nazionale. A lui il compito di presentare i brani interpretati da Massimo Somaglino, udinese dal 1960 – Teatrante dal 1979. Tra il 1980 ed il 2001 partecipa come attore a numerose produzioni teatrali con compagnie nazionali: Noi a Trieste, prima tra tutte lo ricordiamo con  “I Turcs Tal Friul” di Pier Paolo Pasolini e “Il canto e la fionda”  ma anche per ” La vita non è un film di Doris Day”, ma il suo lavoro ovviamente è molto intenso e lo si stima dalla capacità artistica proposta: con la sua bellissima e calibrata voce  infatti svolge molta attività radiofonica in qualità di attore presso la RAI ed altre emittenti private.

Lo spettacolo, auspicabilmente riproponibile all’interno di un percorso scolastico che potrebbe rendere più accessibile il gergo dantesco dando maggiori possibilità di aperture mentali nei confronti di chi vive nelle difficoltà,  è risultato una degna chiusura di un percorso estivo di gran successo, che promette buona attesa per la prossima edizione.

Laura Poretti Rizman

Angelo Floramo, foto fornita da Festil Festival del Litorale Estivo

Il progetto viene presentato in due appuntamenti, per una sorta di dittico in cui si dipana e si rielabora la preziosa matassa di informazioni raccolte durante il processo di ricerca artistica, ma «nessuno si aspetti di incontrare il poeta vate, ma il profugo, lo sbandato, l’errante. – scrive la compagnia – In definitiva colui che a fatica cerca di riemergere dall’Inferno»: dagli inferni personali di Dante, che sono in definitiva anche i nostri, le affabulazioni di Angelo Floramo si intrecceranno con le letture di Massimo Somaglino e le glosse sapienti di Gianni Cianchi in una sorta di discanto la cui cifra è plurale, come la materia che viene cantata.

La voce del Sommo Poeta, contaminata e sporcata dalle interferenze del vivere quotidiano, diventa dunque di volta in volta canto o invettiva, incoraggiamento o condanna: «Sullo sfondo restano i paesaggi delle nostre terre di frontiera – scrive ancora la compagnia – che probabilmente lo stesso Dante attraversò da ramingo, non diversamente dalle tante altre ombre che qui continuano a cercare disperatamente i loro varchi. Forse perché in questi paraggi la storia feroce dei grandi ha spesso fatto tana divorando l’umanità multipla e plurale di cui i nostri luoghi sono intrisi».

Il cammino leggendario di Dante viene così proposto a Udine e a Trieste in due versioni autonome e figlie dello stesso sguardo. Due le linee di ricerca: da un lato i temi del tempo, della morte, della profezia, dell’esilio e dell’alterità; dall’altro, la componente dell’esilio sarà affiancata da un’attualizzazione di queste stesse tematiche, insieme alla nostalgia e alla salvezza.

 

mercoledì 4 agosto, ore 21.00 | Udine, Corte di Palazzo Morpurgo (in caso di maltempo, Teatro San Giorgio) | spettacolo realizzato con il sostegno del Comune di Udine e in collaborazione fra FESTIL_Festival estivo del Litorale e Teatro Contatto Blossoms/Fioriture

venerdì 6 agosto, ore 21.00 | Trieste, Teatro dei Fabbri

Dantis Exilium – una storia di confini, profuganze, inferni

di e con Angelo Floramo
in dialogo con Gianni Cianchi
letture a cura di Massimo Somaglino
disegno luci Mau “Willy” Tell
produzione Tinaos

prima assoluta

Per maggiori informazioni, aggiornamenti e biglietteria, visita il sito www.festivalestivodelitorale.com

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