Anna Karenina 🗓

È un circolo vizioso. La donna è priva di diritti per insufficienza di istruzione, e l’insufficienza di istruzione deriva dalla mancanza di diritti.

Un romanzo della fine dell’Ottocento può inserirsi in un contesto moderno? Oggi le donne possono studiare, non tutte è vero, ma una buona parte si, ma per il resto? E’ vero che anche l’amore oggi è più libero ma davvero lo giudichiamo così, canzonette a parte?

Immaginiamoci Anna al giorno d’oggi: sarebbe sicuramente la bellissima moglie di un uomo facoltoso, molto probabilmente un leader politico. Anna oggi dovrebbe sottostare al giudizio della società? Certamente si. Anna, oggi come due secoli fa, avrebbe degli obblighi anche se le condizioni femminili dicono esser mutate. Molte lotte sono state fatte in merito e molti traguardi, se così si possono chiamare, sono stati raggiunti. Ma sono traguardi i raggiungimenti di una parità tra generi uguali?

Anna Karenina di Lev Tolstoj è uno dei romanzi più belli e importanti della letteratura che diventa teatro grazie alla regia di Luca De Fusco e all’emozionante interpretazione di Galatea Ranzi, grande attrice di teatro e cinema.

L’opera trae ispirazione da I racconti di Belkin di Aleksandr Puškin ed è ambientata tra i fasti dell’alta nobiltà russa. Capolavoro del realismo, Tolstoj vedeva in questo libro il suo primo vero romanzo.

Bisogna soltanto non chiudere gli occhi, per non rimaner privi della luce.

Si parla di libertà e di vincoli, di amore e di passione. Si narra una società borghese russa cche inizialmente giudica il romanzo un frivolo racconto delle vicende dell’alta società moscovita che però nella sua parte finale assume un ruolo politico antinazionalista ben definito.

Le donne sono la principale pietra d’inciampo nell’attività dell’uomo. È difficile amare una donna ed allo stesso tempo concludere qualcosa. Per questo c’è un mezzo d’amare comodamente senza ostacoli: il matrimonio. Ed io ho sentito questo dopo essermi sposato: ad un tratto mi si sono liberate le mani. Ma a trascinarsi questo fardello senza il matrimonio, le mani sono così ingombre che non si può fare nulla.

Splendide le scene nel connubio tra proiezioni e scenografia. Le riprese fotografiche dei filmati offrono allo spettatore spezzoni degni di un’alta arte esecutiva, tra riprese ritrattistiche ed utilizzo di solarizzazioni che incantano nel percorso della magia del ricordo storico dei film in bianco e nero ( primi piani dei protagonisti, simbologia del cavallo bianco nel suo primo piano morente ).

L’applauditissima edizione firmata da Luca De Fusco è in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da giovedì 20 a domenica 23 marzo.

Questo pomeriggio, venerdì 21 alle ore 18 un incontro con gli interpreti sarà moderato dallo storico del teatro Paolo Quazzolo.

Laura Poretti Rizman

Giacinto Palmarini e Galatea Ranzi in Anna Karenina ph Antonio Parrinello

Uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura – “Anna Karenina” di Lev Tolstoj – è in scena nei teatri italiani e finalmente arriva al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dal 20 al 23 marzo, nell’applauditissima edizione firmata da Luca De Fusco e con l’impeccabile, emozionante prova di Galatea Ranzi nel ruolo del titolo.
Lo spettacolo è ospite del cartellone di Prosa dello Stabile regionale e sarà approfondito assieme agli interpreti da Paolo Quazzolo in una conversazione a ingresso libero che si terrà venerdì 21 marzo alle ore 18 alla Sala Bartoli.

Lo spettacolo analizza l’animo inquieto di Anna Karenina e le sue relazioni con i personaggi che la circondano. La protagonista paga il prezzo della sua estrema sensibilità e del desiderio di vivere pienamente la propria vita, in una società governata dall’ipocrisia e dal perbenismo borghese.

L’adattamento del romanzo, risultato della collaborazione del regista con il drammaturgo Gianni Garrera, non pretende di trasferire sulla scena teatrale tutte le complessità psicologiche e letterarie dell’opera che Tolstoj pubblicò per la prima volta a puntate tra il 1875 e il 1877. Il taglio registico mette a fuoco le vicende e i meccanismi attorno alla protagonista, concentrando l’attenzione sulle tre coppie del racconto, intese come metafore di tre destini diversi: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Oblonskij e Dolly, e quello sereno e benedetto di Levin e Kitty.

L’evocativa scenografia dello spettacolo richiama una imponente stazione ferroviaria, che grava come un infausto destino sulla protagonista, e si avvale di proiezioni di gusto cinematografico secondo un meccanismo meta-teatrale usato spesso da De Fusco. L’intenzione di valorizzare il romanzo ha portato il regista alla scelta di mantenerne la struttura letteraria attraverso dialoghi fedelmente riprodotti, momenti narrativi, ai quali si alternano diversi “a parte” che creano un effetto di straniamento.
«Come raccontare a teatro una delle storie più belle del mondo?» – si è chiesto il regista De Fusco nell’affrontare questo lavoro. «Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda in vari modi. Innanzitutto, con un cast rilevante che parte da una delle migliori attrici italiane, Galatea Ranzi, per il ruolo di Anna, ma anche da un insieme di interpreti di grande livello, che vanno da Paolo Serra nel ruolo di Karenin, a Giacinto Palmarini per quello di Vronskji, a Stefano Santospago che veste i panni di Oblonskij, Francesco Biscione, Debora Bernardi, Irene Tetto, Giovanna Mangiù e la giovane Mersila Sokoli. Insieme al drammaturgo Gianni Garrera abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoj sono interpretati dagli stessi attori. I pensieri dei personaggi sono invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione di Ronconi del “Pasticciaccio” e configurando degli “a parte”, tipici del linguaggio teatrale, come lo stesso coro. A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie, di Marta Crisolini Malatesta, Gigi Saccomandi e Ran Bagno. Le coreografie sono di Alessandra Panzavolta».

Venerdì 21 marzo alle ore 18 alla Sala Bartoli, si terrà l’incontro a cura di Paolo Quazzolo – storico del teatro – dedicato al capolavoro di Tolstoj a cui parteciperanno i protagonisti dello spettacolo. L’incontro è a ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste.

Lo spettacolo va in scena giovedì e venerdì alle ore 20.30 sabato alle ore 19.30 e domenica alle ore 16. Biglietti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

ANNA KARENINA
di Lev Tolstoj
adattamento Gianni Garrera e Luca De Fusco
regia Luca De Fusco
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Gigi Saccomandi
musiche Ran Bagno
coreografie Alessandra Panzavolta
proiezioni Alessandro Papa
aiuto regia Lucia Rocco
con
Galatea Ranzi (Anna Karenina)

e con (in o.a.)
Debora Bernardi (Dolly)
Francesco Biscione (Levin)
Giovanna Mangiù (Betsy)
Giacinto Palmarini (Vronskij)
Stefano Santospago (Oblonskij)
Paolo Serra (Karenin)
Mersila Sokoli (Kitty)
Irene Tetto (Lidija)

produzione Teatro Stabile di Catania / Teatro Biondo di Palermo

“Venerdì 21 marzo alle ore 18 un incontro con gli interpreti di “Anna Karenina” – lo spettacolo firmato da Luca De Fusco in scena in questi giorni al politeama Rossetti – sarà curato dallo storico del teatro Paolo Quazzolo. L’iniziativa – a ingresso libero – si tiene alla Sala Bartoli ed è organizzata dal Teatro Stabile regionale con il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste”.
«Tutte le famiglie felici si assomigliano, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo»: l’incipit di “Anna Karenina” è un capolavoro come l’intero romanzo di Tolstoj, fra le cui righe il pubblico avrà la fortuna di addentrarsi – confrontandosi con gli interpreti e con lo storico del teatro Paolo Quazzolo – nel corso dell’incontro che venerdì 21 marzo alle ore 18 alla Sala Bartoli, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia organizza in collaborazione con il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste.
Il romanzo diventa teatro grazie alla regia di Luca De Fusco e a un cast di prim’ordine capitanato da Galatea Ranzi, che sarà Anna, e composto da Debora Bernardi, Francesco Biscione, Giovanna Mangiù, Giacinto Palmarini, Stefano Santospago, Paolo Serra, Mersila Sokoli, Irene Tetto.
Lo spettacolo analizza l’animo inquieto di Anna Karenina e le sue relazioni con i personaggi che la circondano, spesso prigionieri dei cliché ipocriti di una società conformista e borghese. I protagonisti racconteranno come hanno dato vita a personaggi tanto avvincenti e palpitanti.
L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Informazioni sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

from to
Scheduled Arte e spettacolo Trieste

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.