Dirty Dancing 🗓

 

Certe volte a questo mondo accadono cose che non dovrebbero accadere.

 

Questa non è solo una storia di danza. Questa è soprattutto una storia di umanità e di ribellione: è una di quelle storie che parlano della storia a chi la storia non la tiene in considerazione.

Gli anni raccontati sono quelli di Mandela, e siamo in un’America chiamata a schierarsi dalla parte delle pari opportunità. Siamo in un mondo che vuole dividere in caste, i bianchi dai neri, gli uomini dalle donne, i ricchi dai poveri; i protagonisti raccontano attraverso un musical il sentire dell’uomo medio, in una società dove le donne decidono alla fine il futuro del mondo.

Sembra un musical, ma è molto di più, soprattutto in questi tempi, dove in molti sono sopraffatti dalla paura della diversità, della mancanza di lavoro e di agiatezza alla quale eravamo abituati.

La storia è nota: il buonismo popolare cerca di bloccare la fantasia e l’arte. Alcuni per fortuna mutano il pensiero ed aprono le porte alla diversità, che attraverso la musica, la danza e l’arte in generale, apre i cancelli alla umana parità.

I buoni si distinguono dai cattivi, e il finale seppur incerto, lascia spazio alla positività.

Il musical è quanto di più bello io abbia visto ultimamente al pari di Jersey Boys. Le scenografie, le luci, i costumi, la comicità, la danza e la recitazione erano da manuale senza però lasciar scendere l’attenzione, obiettivo molto difficile quando il confronto è con un film di così gran successo. L’integrazione video era inusuale e interessante ed ha donato un tocco speciale al risultato finale.

L’anarchia della disobbedienza, soprattutto in questo spettacolo, dovrebbe lasciar spunto di meditazione per una riflessione autonoma di pensiero nei confronti umani della nostra futura realtà.

Lo spettacolo rimarrà in scena a Trieste fino a domenica 15 aprile.

Laura Poretti Rizman

Dirty Dancing, foto fornita dal Teatro Stabile del FVG

“Musiche indimenticabili, coreografie sensuali e travolgenti, e la tenera storia d’amore fra Jonny e Baby che vogliono affermarsi nella vita: “Dirty Dancing” arriva dal 10 al 15 aprile al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in uno speciale allestimento che celebra i 30 anni di successo del film. Lo firma Federico Bellone, e brillano nel cast tanti talenti del panorama del musical italiano.”

«In tutti noi si nasconde un ballerino, questa è la storia di Baby …la musica, il ballo… forse è proprio qui che si cela il segreto del successo senza tempo di “Dirty Dancing” » ha dichiarato Eleanor Bergstein scrittrice, sceneggiatrice che ha creato il film e poi la sua versione teatrale, entrambe applauditissime a livello mondiale.

Arriva a Trieste, al Politeama Rossetti “Dirty Dancing The Classic Story on Stage”, in una versione speciale, firmata dal regista Federico Bellone e creata per celebrare i 30 anni di successi dell’omonimo film. La si applaudirà da martedì 10 a domenica 15 aprile per il cartellone Musical dello Stabile regionale.

È addirittura pleonastico ricordare il planetario successo ottenuto da questa pellicola, un’icona per generazioni di spettatori che ne conoscono ogni battuta, ogni sfumatura… E ci sono poi il Golden Globe e l’Oscar per il brano “(I’ve Had) The Time of My Life”, gli oltre 40 milioni di copie della colonna sonora vendute. Anche a teatro l’esito si ripete ed il musical ha ottenuto fra i più alti incassi nella storia del teatro europeo…

In Italia lo spettacolo esordisce nel 2014 a Milano ed è accolto con grandissimo entusiasmo dal pubblico e ritorna ora in questo speciale allestimento firmato da Federico Bellone (reduce da poco dal successo del musical “Mary Poppins”) con la supervisione di Eleanor Bergstein, che ripercorre la storia d’amore tra Johnny e Baby attraverso da musiche e coreografie indimenticabili, fedelmente riprese dalla versione cinematografica.

Il sodalizio artistico tra Bellone e produzione internazionale di “Dirty Dancing” inizia nel 2014, ma è nel 2015 che Federico firma la sua prima regia di “Dirty Dancing”, diventata subito la versione ufficiale ed internazionale dello spettacolo e adottata per i debutti in Inghilterra (sia Londra che in tour), Germania, Spagna, Austria, Monte Carlo, Messico, Belgio, Lussemburgo e presto Francia.

«Dirty Dancing” è per il teatro un titolo molto più importante di quello che si pensi: infatti rappresenta uno dei pochi spettacoli in grado di portare davanti al sipario persone che non ci sono mai state, ed è l’unico titolo anglosassone in assoluto il cui allestimento italiano è stato esportato in tutto il mondo, compreso il celeberrimo West End di Londra» sottolinea infatti il regista nelle sue note. «Le coreografie hanno una connotazione sexy e sensuale in riferimento al titolo dello spettacolo, balli proibiti, e la direzione musicale affonda invece nei master originali della celeberrima colonna sonora del film, per esplodere nel canto live in momenti topici come “Time of My Life”. Le scenografie, le luci, i costumi, le acconciature e il trucco si rifanno invece proprio al periodo, 1963, più che sul grande schermo, dove per ovvie ragioni era evidente un sapore anni ’80, non più inerente oggigiorno alla messa in scena del titolo, anche se sempre con qualche eccezione come la trascinante “Hungry Eyes”. La regia, servita dal disegno del suono, desiderano scorrere in modo efficiente e “reale”, come era il film mito, dove, per volere dell’autrice, non sono i protagonisti a cantare, ma una volta da un giradischi, una volta da una radio, o ancora da un pianoforte nella sala da ballo dell’hotel, sgorgano con nostalgico ricordo le melodie che accompagnano la crescita di Baby, una ragazza semplice e in gamba, nel suo passaggio da ragazza a donna, e della sua ricerca di coraggio per l’affermazione di sé. “Dirty Dancing” è infatti un inno all’affermazione del proprio io: siate quello che sentite di essere, solo così vivrete il momento più bello, The Time of Your Life»

“Dirty Dancing” è scritto da Eleanor Bergstein, diretto da Federico Bellone , le coreografie sono di Gillian Bruce, la supervisione musicale di Simone Giusti, le scenografie di Roberto Comotti, i costumi di Marco Biesta e Marica D’Angelo, il disegno luci di Valerio Tiberi mentre Armando Vertullo firma il suono. Video e Proiezioni sono di Matteo Luchinovich e Virginio Levrio e le Parrucche di Mario Audello. L’adattamento e la traduzione sono di Alice Mistroni.

Lo spettacolo è prodotto da Wizard Productions e il primo tour italiano di Dirty Dancing è organizzato da Show Bees in collaborazione con Bananas.

Nel cast in cui figurano nomi di qualità nel panorama del musical italiano, ammireremo Sara Santostasi (FRANCES “BABY” HOUSEMAN), Giuseppe Verzicco (JOHNNY CASTLE), Simone Pieroni (DR. JAKE HOUSEMAN), Federica Capra (PENNY JOHNSON), Mimmo Chianese (MAX KELLERMAN), Claudia Cecchini (LISA HOUSEMAN/MARJORIE HOUSEMAN), Rodolfo Ciulla(NEIL KELLERMAN), Samuele Cavallo (BILLY KOSTECKI), Renato Cortesi (MR. SCHUMACHER), Russell Russell (TITO SUAREZ), Antonio Catalano (ENSEMBLE/ ROBBIE GOULD), Felice Lungo (ENSEMBLE/MOE PRESSMAN), Paky Vicenti (ENSEMBLE/ JORDAN), Sonia Lynn Jamieson (ENSEMBLE /VIVIEN PRESSMAN), Loredana Fadda (ELISABETH), Daniela Ribezzo (ENSEMBLE), Giulia Patti (ENSEMBLE).

“Dirty Dancing, The Classic Story on Stage” va in scena da martedì 10 aprile a sabato 14 aprile ogni giorno alle ore 20.30 e sabato 14 e domenica 15 aprile alle ore 16 per il cartellone musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e anche attraverso il sito www.ilrossetti.it.

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