Esagerate! 🗓

Cinzia Spanò – Esagerate©Laila Pozzo

Laura Poretti Rizman intervista Cinzia Spanò 

Buongiorno a Cinzia Spanò. I lettori di Freaksonline hanno avuto il piacere di conoscerla a teatro ma anche anche attraverso la recensione de Le Eccellenti.    Oggi la ritroviamo in una rassegna degna di tanto rispetto in occasione di una ricorrenza che prosegue nonostante gli anni, nella disparità di genere. Cosa la lega a Trieste, Cinzia?

Cinzia Spanò: Trieste è una città che amo molto, sono venuta spesso, sia per gli spettacoli ma anche perchè ho la fortuna di avere amici e amiche che vengo spesso a trovare.

LPR: Ho sentito parlare di Amleta in periodo di Covid e mi è sembrata una notizia meravigliosa ed incoraggiante. Vuole raccontare ai nostri lettori qualcosa in merito a questo collettivo importantissimo?

Cinzia Spanò: Amleta è un’associazione creata da attrici per contrastare disparità e violenza nel mondo dello spettacolo. In questi tre anni sono state fatte molte cose, comprese linee guida e protocolli che rendono il mondo dello spettacolo un posto più sicuro per le donne. C’è ancora molto da fare, ma la rete funziona, sempre.

LPR: Un curriculum degno di nota il suo, tra scuola e partecipazioni televisive e teatrali. A cosa si sente oggi più legata?

Cinzia Spanò: Sicuramente il teatro è il mezzo che mi appartiene di più, perchè permette il contatto diretto con il pubblico che è per me è fondamentale. Ma la cosa che mi sembra più importante è scegliere, rispetto ai progetti che immagino, il mezzo migliore per valorizzarli.

LPR: La condizione femminile nel mondo è stata anche una fonte di ispirazione e denuncia teatrale personale. Come crede possiamo emergere da tutta questa sofferenza?

Cinzia Spanò: E’ necessaria consapevolezza di quella che è la situazione reale e anche quello che è in nostro potere fare. Bisogna fare rete, unirsi, allearsi, stare insieme. La lotta per i diritti non si può mettere in pausa, quando non si avanza, inevitabilmente si torna indietro. Lo spettacolo con cui debutterò a Trieste ha proprio questo messaggio. Così come un invito a non farsi ingabbiare dalle parole.

LPR: Ringraziandola le chiedo di lasciarci una frase a conclusione di questo incontro.

Cinzia Spanò: “Esagerate! Più che un aggettivo un’esortazione!”. Vi spiego il significato quando verrete a teatro.

 

 

 

Sabato 2 marzo ore 20.30, Teatro Miela, Trieste

Cinzia Spanò
ESAGERATE!
PIU’ CHE UN AGGETTIVO UN’ESORTAZIONE

di Cinzia Spanò
collaborazione al testo Paola Giglio
con Cinzia Spanò
illustrazioni di Ginevra Rapisardi
aiuto regia Valeria Perdonò
costume Adriana Morandi per Molce Atelier
allestimento tecnico Giuliano Almerighi
produzione Effimera Produzioni
prima assoluta

 

Esagerate! È uno spettacolo, una Stand Up Comedy (ma anche un po’ Tragedy), un corso per tutte e tutti finalizzato a raggiungere importanti traguardi in termini di parità di genere e il superamento degli stereotipi.
Chi meglio di Cinzia Spanò, che da anni opta per il buon umore come scelta consapevole e l’attivismo femminista come missione di vita, può smascherare tanti (tutti?) i pregiudizi figli di una cultura maschilista e patriarcale lunga 3000 anni. Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non si è sentita dire: “esagerata!”.

Lo spettacolo, prodotto da Effimera Produzioni, che debutta in prima assoluta il 2 marzo al Teatro Miela di Trieste, si avvale per le scene delle illustrazioni di Ginevra Rapisardi che crea per ogni capitolo dello spettacolo un’immagine di accompagnamento al testo di Cinzia Spanò. Il costume di scena è disegnato dalla stilista Adriana Morandi per Molce Atelier – la sartoria che cura, associazione che sostiene donne vittime di violenza sotto il duplice aspetto della formazione professionale e del sostegno psicologico.

L’Italia si trova agli ultimi posti in Europa nella classifica delle pari opportunità redatta ogni anno dal World Economic Forum, se andiamo avanti di questo passo la parità verrà raggiunta fra circa 130 anni. Ma questa previsione non è fissa, a volte si avvicina, a volte – come è stato per esempio a causa dell’impatto del Covid- si allontana (come sappiamo durante il periodo di Covid il 98% di chi ha perso il lavoro è risultato essere una donna).
L’andamento di questa proiezione dipende da molti fattori, non tutti prevedibili. Uno però è certo, ce lo ha insegnato la storia; per ottenere diritti bisogna lottare, chiedere, protestare, manifestare.
Per farlo però bisogna conoscere, vedere le trappole degli stereotipi e dei pregiudizi, anche quelli che abbiamo introiettato, e costruire alleanze. E soprattutto liberarsi della gabbia delle parole:

“Le vie dedicate alle donne sono solo il 4%. Ne vogliamo di più.” Esagerate!
“I tassi di occupazioni femminili nel nostro Paese sono i più bassi
d’Europa. Vogliamo investimenti e riforme strutturali” Esagerate!
“Le donne muoiono di alcune note patologie molto più degli uomini. Ma questo non si sa… perché gli studi medici sono fatti solo su uomini. Vogliamo più dati raccolti in una prospettiva di genere.” Esagerate!
“Il costo della virilità secondo le economiste ammonta a 98 millardi di euro all’anno, pari al 5% del PIL italiano. Vogliamo si tenga conto di questo dato.” Esagerate!

Ogni lecita richiesta o analisi del reale da parte delle donne si scontra contro questa parola, e le parole lo sappiamo, possono trasformarsi in gabbie. Occorre quindi prima di tutto liberarsi da questo bisogno di piacere e compiacere con cui noi donne siamo state cresciute. Se ad ogni lecita richiesta ci danno delle esagerate, allora esageriamo!

Un corso di esageranza quindi, una stand up che intrecciando numeri, dati, storia, sacro e
profano intende divertire, indignare e soprattutto mettere i puntini sulla i. Anzi sulla ǝ!

Cinzia Spanò vive a Milano, è attrice, drammaturga e attivista.
Nel 2020 il Corriere della Sera l’ha inserita fra le 100 donne dell’anno da ricordare.
È socia fondatrice e presidente di Amleta, associazione per il contrasto alle disparità e alla violenza nel mondo dello spettacolo, Premio Amnesty International Arte e diritti umani 2021.
Come attrice ha vinto il Premio Hystrio alla vocazione, il Premio Imola, il Premio Anteprima ed è stata nominata agli Ubu per il teatro.
I suoi testi sono prodotti dal teatro dell’Elfo di Milano: La Moglie, vincitore del Premio Donne e Teatro 2017, Tutto quello che volevo, vincitore del Premio Milano Donna 2019. Palma Bucarelli e l’altra Resistenza dedicato al salvataggio delle opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale. Nel 2022 e 2023 porta in scena con il patrocinio di Amnesty International il romanzo Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi, primo episodio di serie sulla libertà intitolato primo Letteratura e Libertà – I Reading Concerts. Leggere Lolita a Teheran.

Paola Giglio attrice e drammaturga, nel 2015 debutta come autrice con Finalmente Sola, per la regia di Marcella Favilla. Vince il Premio Anima e corpo del personaggio femminile dell’Ass. Candoni nel 2015, il Premio Maldipalco nel 2016 e il riconoscimento per la Miglior Attrice e il Miglior Allestimento al Premio Nazionale città di Leonforte nel 2018; nello stesso anno è menzione speciale al Premio Giovane Scena delle Donne e il suo testo Grasso che cola arriva tra i dieci finalisti al Premio Hystrio Scritture di Scena. Nel 2020 si unisce al progetto Il menù della Poesia; nel 2021 debutta al Venice Open Stage il suo testo Interno Camera, diretto da Marcella Favilla che la vede in scena con Matteo Prosperi. È socia fondatrice dell’Aps Amleta, per la parità di genere nel mondo dello spettacolo.

Ginevra Rapisardi è illustratrice e vive a Milano. Ha lavorato come architetta fino al 2020. Da sempre appassionata di arte dal gennaio 2021 decide di perseguire il suo sogno e si diploma al Mimaster di Milano. Attualmente lavora come illustratrice editoriale e designer di copertine di libri.
È incuriosita da un approccio multidisciplinare sperimentando stili e tecniche diverse.

Molce Atelier – la sartoria che cura, ha sede a Milano per donne che si trovano in una condizione di vulnerabilità causata da violenza fisica, psicologica e/o economica, offrendo gratuitamente un percorso di sostegno psicologico e, in parallelo, corsi di formazione sartoriale con l’obiettivo dell’inclusione lavorativa.

Teatro Miela Bonawentura, Piazza Duca degli Abruzzi, 3, Trieste
Info e prenotazioni: tel. 040 365119 – teatro@miela.it

LE ALTRE DATE: dal 27 al 31 maggio Esagerate! Sarà in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano nella rassegna Nuove Storie

Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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