Essere o non essere Amleto è uno spettacolo che presenta una gran difficoltà nell’interpretare un ruolo così importante.
Racconta di una passione, quella teatrale, che viene condivisa da un’amica, nelle estenuanti prove che risultano più esser un’espressione di un carattere che una prova di teatro. Un ruolo che viene assorbito dal protagonista al punto da sentirlo vestirlo continuamente. Una passione che si esprime spesso attraverso la solitudine di un monologo, monologo che mai, in nessun caso e con nessuna interpretazione, potrà essere colto appieno.
Una prova difficile quella nella quale si è cimentato Andrea Germani, in questa storia che forse racconta di lui.
Lui che soffre per non poter esser accettato nel ruolo di Amleto. Lui che si crea barriere quando in realtà l’unica barriera per una carriera dovrebbe essere la fiducia in se stessi. Ricco di gran capacità, questo giovane vede alle sue spalle una buona preparazione artistica che ci porta a presupporre un futuro ricco di grandi apprezzamenti.
Una strada che è appena all’inizio ma che vede verso l’orizzonte, un chiarore luminoso.
Laura Poretti Rizman
Un’originale rivisitazione dell’Amleto shakespeariano
in scena da venerdì 3 febbraio al Teatro dei Fabbri.
Venerdì 3 febbraio debutta al Teatro dei Fabbri una nuova produzione della Contrada nell’ambito della rassegna dello Stabile privato triestino presentata nella piccola sala di Via dei Fabbri a Trieste.
Si tratta di un’originale rivisitazione dell’Amleto shakespeariano, adattata e diretta dal regista Francesco Macedonio. “Essere o non essere Amleto”, questo il titolo dell’opera, vede in scena un ragazzo, Andrea, con due sogni apparentemente irrealizzabili: recitare su un palcoscenico il ruolo di Amleto e far innamorare di sé la sua amica. Senza perdersi d’animo, Andrea riuscirà a trovare un modo per avvicinarsi ad entrambi, coinvolgendo la ragazza in una lettura del capolavoro di Shakespeare: almeno per una sera il nostro eroe vestirà i panni dell’infelice Amleto, rivivendo l’opera assieme alla sua Ofelia.
“Essere o non essere Amleto” parla del desiderio di ogni attore di misurarsi con questo personaggio fantastico. Anche se qui si scivola in un’immagine un po’ “falstaffiana”, la passione, l’amore per il teatro, uniti ad una certa incoscienza e spavalderia – sempre utili a un attore – portano il nostro protagonista ad impersonare, in una scena minimalista, la figura del dolce principe di Danimarca.
Andrea si mette quindi alla prova con l’aiuto di alcuni pupazzi e di Francesca, la compagna d’Accademia di cui è innamorato senza essere corrisposto. La ragazza interpreterà le parti di Ofelia, della regina e – per concessione di Andrea – anche alcune battute appartenenti al misterioso e ambiguo personaggio di Osric, mentre lui terrà per sé le parti maschili – Amleto, Polonio, il Re Claudio, Laerte. La pièce è ambientata in una soffitta, rifugio di topi, di fantasmi e delle strampalate idee del nostro eroe, deciso ad impiegare tutti i mezzi possibili per dare sfogo ai suoi sentimenti, anche a costo di coprirsi di ridicolo.
I vestiti che indossano i due interpreti non appartengono ad un’epoca precisa, ma sono usciti da qualche vecchio baule, da qualche vecchio armadio: indumenti del passato o comprati per pochi soldi in qualche magazzino; così come gli oggetti che aiutano a ricreare le cupe atmosfere shakespeariane: un libro, una spada, un calice, tutti di stili e gusti differenti, i classici oggetti che si possono trovare in una soffitta… Perché la soffitta è un luogo di ricordi, di vecchie carabattole, di fantasmi, uno spazio che può benissimo essere abitato dallo spettro del padre di Amleto: un luogo popolato da invisibili presenze, ma anche un rifugio dove un attore appassionato come Andrea può dar libero sfogo alla sua immaginazione.
Protagonista di “Essere o non essere Amleto” è Andrea Germani, ex allievo dell’Accademia Teatrale “Città di Trieste”. Diplomato nel 2005, Germani dopo la scuola di teatro della Contrada ha frequentato l’Accademia del Piccolo Teatro di Milano sotto la direzione di Luca Ronconi e si è già distinto in diversi spettacoli. Di recente è stato insignito del prestigioso Premio Ubu come “miglior attore non protagonista” per lo spettacolo “The history boys”. Accanto a Germani recita nel ruolo di Francesca Zoe Pernici, diplomata all’Accademia Teatrale “Città di Trieste” la scorsa estate. La voce dello spettro appartiene invece a Omero Antonutti.
Adattamento e regia sono curati da Francesco Macedonio, Direttore artistico della Contrada e regista della maggior parte delle produzioni realizzate dallo Stabile di Trieste fin dalla sua fondazione nel 1976. Le scenografie e l’ideazione dei pupazzi di scena sono di Francesco Imbimbo, mentre le musiche sono di Carlo Moser.
“Essere o non essere Amleto” debutta venerdì 3 febbraio alle 21.00 al Teatro dei Fabbri (Via dei Fabbri 2, alle spalle di Piazza Hortis), quarto appuntamento della rassegna “La Contrada ai Fabbri” realizzata con il sostegno della Friuladria-Crédit Agricole. Lo spettacolo rimane in scena fino a domenica 12 febbraio (serali ore 21; domenica ore 16.30, lunedì riposo).
Ingresso intero: 15 euro; ridotti (over 60 e abbonati della Contrada) 12 euro; ridotto giovani (fino ai 26 anni) 10 euro.
Informazioni e prevendita dei biglietti presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 – orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 – orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00).
Informazioni: 040.390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.
Causa maltempo annullate le repliche del week end
di “Essere o non essere Amleto” al Teatro dei Fabbri
e della fiaba “La freccia azzurra” al Teatro Bobbio.
A causa dell’eccezionale ondata di maltempo che sta investendo la nostra regione, la Direzione della Contrada ha deciso di sospendere le repliche di sabato 4 e domenica 5 febbraio dello spettacolo “Essere o non essere Amleto”, adattamento dell’opera di Shakespeare a cura di Francesco Macedonio, in scena al Teatro dei Fabbri.
Dopo il debutto di venerdì 3 febbraio, le repliche di “Essere o non essere Amleto” con Andrea Germani e Zoe Pernici riprenderanno regolarmente martedì 7 febbraio e proseguiranno fino a domenica 12.
Per gli stessi motivi viene anche annullata la rappresentazione di domenica mattina al Teatro Orazio Bobbio dello spettacolo per bambini “La freccia azzurra”, che sarà ripreso in data da destinarsi.
Sono invece confermate le ultime due repliche al Teatro Bobbio de “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni, con la Compagnia del Teatro Carcano, che andranno regolarmente in scena sabato sera e domenica pomeriggio.
Informazioni: 040.390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.