Giselle

Lo spettacolo inizia con una proiezione di immagini d’acqua e di donne; donne che nell’acqua dopo la morte vivono e ne affiorano a tratti, come la leggende vuole,  per vendicarsi degli uomini che le hanno fatto violenza. Dolcissime immagini di donne nella regia di Campos, che raccontano la loro storia nella notte,  The woman of the waters.

In un’ambientazione moderna vediamo   svolgersi il  racconto di una storia d’amore nata all’interno di una discoteca dove fiumi di alcool scorrono copiosi, quasi a identificare il comune male sociale che colpisce la nostra gioventù. Nel suo consueto stile che l’ha reso famoso ed apprezzato in tutto il mondo, Campos evidenzia questo aspetto attuale della nostra realtà, e così facendo una volta di più rende attuale un lavoro di ieri, ponendo l’accento su di un problema di oggi.

Splendidi passi di danza si susseguono esaltando il pubblico che si esprimerà  con numerosi applausi in ripetuti momenti dello spettacolo.

Sospesi tra le note, estasiati nell’osservare i volteggi già dal primo momento si percepisce che chiunque uscirà dal teatro si porterà Giselle nel cuore.

Gli arrangiamenti musicali convergono al  genere discomusic, così gli abiti stile new gotich, il tutto per accentuare l’ambientamento odierno.

Adattamento che purtroppo fa rivivere una volta di più il mancato evolvere umano.

Un grido contro la violenza sulle donne, che neppure ieri poteva essere accettato, oggi rimane inaudito nella sua quotidiana realtà.

Troppe donne ancor oggi muoiono per mano della violenza degli uomini. Così l’arte resta un modo per esprimere dissenso, esporre una denuncia, gridare il proprio dissenso.

Si apprezza ancora di più dunque quando è un’uomo a trattare questo tema, e Campos si è espresso davvero con maestria e umanità consapevole e viva.

Chiunque sia uscito da teatro quella sera, si porterà nel cuore Giselle e il suo grido di denuncia  contro la violenza sulle donne.

Fortunatamente Giselle non è soltanto vendetta e giustizia, ma anche speranza nell’espressione della bellezza dell’amore, che varca le frontiere delle morte, per vivere in eterno, legati dal movimento del mare che con le sue onde, avvolge gli amanti in un abbraccio infinito d’estasi.

Uno spettacolo eccezionale che ha commosso e coinvolto tutto il pubblico che ha riempito per quella serata  il Teatro Politeama Rossetti.

©Laura Poretti Rizman

foto fornita da Il Rossetti

“Giselle del coreografo spagnolo David Campos e con la sua Compañía de Ballet va in scena al Teatro Stabile regionale soltanto domenica 2 dicembre alle ore 20.30. Il balletto dal linguaggio poetico e moderno si avvarrà di Aileen Gallinera nel ruolo di Giselle mentre in quello di Albrecht applaudiremo Alan Bottaini, Principal dancer del Balletto di Stato di Monaco.”

Va in scena soltanto domenica 2 dicembre 2012 al Politeama Rossetti il balletto di David Campos Giselle. Si tratta di un interessante appuntamento del cartellone Danza, che pone all’attenzione del pubblico il linguaggio poetico e innovativo di questo interessante coreografo spagnolo.

La Compañía de Ballet David Campos si esibisce per la prima volta sul palcoscenico dello Stabile regionale proprio con Giselle, ma ha una storia punteggiata di successi nazionali e internazionali. È annoverata fra le eccellenze della danza in Spagna e fin da quando è stata fondata, nel 1999,  ha coperto un vuoto molto importante nel panorama della danza di quel Paese: è stata infatti la prima compagnia di danza stabile.
Dal punto di vista dello stile e della preparazione, si tratta di una formazione che unisce tendenze contemporanee al rigore e alla disciplina del balletto classico: ai suoi componenti è dunque richiesto di essere danzatori di ottima formazione, molto completi e versatili.

Nel linguaggio coreografico, come anche nella visione generale delle sue creazioni, David Campos predilige un approccio moderno, che – sul piano figurativo – molto si fa influenzare da visioni cinematografiche. I suoi balletti sono da intendere come veri e propri spettacoli, ricchi di piani di lettura, di spunti, di richiami alla cultura popolare degli anni Settanta da cui proviene, di citazioni. Ciò regala alle sue opere suggestioni particolari e una notevole forza comunicativa. A osservare le sue riletture di classici – a cui appartiene anche questa Giselle – si rimane colpiti da certi echi legati al cinema: ne La Bella Durmiente, le fate ricordano i Gremlins, ne Lo Schiaccianoci certe scene sembrano ispirate a Disney, anche Giselle richiama– nella scena della festa iniziale – un mondo simile a quello dei ragazzi di Grease… Frammenti di una cultura di massa che lo aiutano a narrare e a coinvolgere con uno stile fresco e vitale, lontano dall’affettazione e dal sentimentalismo e che appassiona lo spettatore.

Per il libretto di Giselle, nella sua edizione originale ottocentesca, Gautier si ispirò al libro di Heinrich Heine De l’Allemagne che riportava, fra le altre, la leggenda delle Villi. I popoli slavi credono che le Villi siano spiriti di giovani donne che non trovano la pace eterna perché sono morte infelici. Ogni notte, fra il tramonto e il primo sorgere del sole, queste anime tormentate, si aggirano per i boschi e le radure cercando coloro che le hanno tradite o abbandonate prima del matrimonio. Quando trovano i colpevoli, li costringono a danzare fino allo sfinimento e alla morte. Solo così la sete di vendetta delle spettrali fanciulle si placa e il loro spirito, finalmente trova requie.

Questa triste leggenda riverbera la sua eco in diverse culture: anche in Catalogna se ne trova traccia. Le ragazze morte di crepacuore o per la violenza di un uomo diventano “Mujeres de Agua”, donne d’acqua, e si comportano in maniera molto simili alle Villi di Heine. Ogni notte sorgono dal fondo di laghi e ruscelli per ottenere la loro vendetta sugli uomini che hanno fatto loro torto: sedotti e sfiniti dalla danza, verranno condotti sulle rive di quegli specchi d’acqua incantati, dove annegheranno.

La Giselle del coreografo spagnolo David Campos evoca proprio questa elaborazione della leggenda, e vedremo dunque che l’acqua nello spettacolo ha una presenza molto significativa.
La rilettura da lui compiuta tiene fermamente conto dello sviluppo del balletto originale (di cui ritroveremo i momenti fondamentali) e usa naturalmente le splendide musiche di Adolphe Adam. La sua regia però palpita di attualità e concilia – come accade nello stesso linguaggio coreografico – classicità e modernità.

Questo a partire dalla concezione generale dell’opera: i concetti della violenza, del tradimento e della morte sono ripresi da David Campos e rielaborati fin dal plot.  Una giovane donna muore a causa della violenza di un uomo. Non ci sono inganni né tradimenti se non l’uso della forza fisica di un uomo che domina. Non è una Giselle addolcita e nemmeno gentile: è semplicemente una giovane che ama vivere, uscire, divertirsi e cercare una felicità che verrà interrotta bruscamente, colpevolmente, prima del tempo. Questo vuole vendetta. Ma Giselle continuerà a cercare il suo amato anche oltre la morte.

Giselle vanta la coreografia e la versione di David Campos. Danza nel ruolo di Giselle Aileen Gallinera mentre in quello di Albrecht applaudiremo Alan Bottaini, Principal dancer del Balletto di Stato di Monaco.
Completano la compagnia di danza Eva Basulto, Elline Damian, Karina Campos, Rachel Gil, Gwènnaelle Poline, Eduardo Espejo, Jerome Peytour, Carlos Pires, Alen Oleg Piskunovs, Natalia Chelpanova, Karin Fouz, Mirna Squire, Triana Botaya, Laila Sanz.

Direttore associato e Ballet Teacher è Irene Sabas
, i video sono di Joan Brobot, l’adattamento musicale è opera di Llorens Peris
, i costumi sono creati da Irene Sabas e David Campos. Il disegno luci è di Kiko Planas.

Giselle è una produzione di Ballet David Campos; il tour italiano è organizzato da Just in Time – Mauro Diazzi.

Giselle rimane in scena solo domenica 1 dicembre con inizio alle 20.30: è inserito nel cartellone Danza del Teatro Stabile regionale.

Informazioni e biglietti per lo spettacolo sono disponibili presso i consueti punti vendita dello Stabile regionale, sul sito www.ilrossetti.it. Per informazioni si può contattare anche il centralino del Teatro allo 040.3593511.

La Stagione 2012-2013 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste. Si ringraziano tutti i Soci, in particolare il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trieste.

L’ufficio stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.