Governo egiziano in stato di panico

Polizia spara gas lacrimogeni

Venerdì mattina (28 gennaio n.d.r.). Gli Egiziani si svegliano in una città sotto assedio. In tutta la nazione servizi internet e telefoni cellulari sono stati interrotti mentre la polizia si allinea lungo le strade del Cairo in preparazione di quello che i protestanti hanno già battezzato “il Venerdì dell’ira” per porre fine al dominio del Presidente Hosni Mubarak, al potere da 30 anni. La polizia ha reso subito chiaro che non si fermerà davanti a nulla per prevenire l’evoluzione della protesta. Oltre a gas lacrimogeni lanciati ai protestanti, la polizia ha attaccato il leader pro-democrazia e premio Nobel per la pace Mohamed ElBaradei con estintori dei vigili del fuoco. I sostenitori di ElBaradei sono anche stati picchiati con manganelli, secondo l’Associated Press. ElBaradei descrive il governo egiziano al giornale inglese, Guardian, come in “stato di panico”, in conseguenza della chiusura delle trasmissioni internet dei quattro maggiori providers alle 12:45 del mattino di venerdì.

Ecco alcuni messaggi:

“Alcuni sono in fin di vita per i maltrattamenti. Le associazioni di avvocati che hanno tentato di intervenite hano avuto il telefono fuori uso già da ieri. Da martedì la polizia sta sparando su cameramen e fotografi per bloccare la fuga di notizie. Le ultime notizie ricevute annunciavano progromi di un bagno di sangue dato che le forze speciali venivano lentamente stanziate per le strade del Cairo. Serve aiuto, e adesso. Mi spiace per il tono del messaggio ma siamo tutti allarmati, un gesto del genere non ha precedenti.”

Niente internet, niente SMS, niente telefono. NON SAPPIAMO COSA STIA PER SUCCEDERE nel paese che ospita una delle più repressive dittature al mondo. Non l’aveva fato la Birmania, non l’aveva fatto l’Iran, l’ha fatto l’Egitto.

A questo link trovate i numeri di fax del governo (sicuramente le loro linee funzionano). Spammatele. E girate. Non lasciatevi chiudere gli occhi sull’Egitto. Non avete idea del fegato che ci vuole per alzare la testa di fronte alla polizia egiziana. Noi, che in un paese libero non sappiamo neanche più liberarci di un pagliaccio a colpi di democrazia, non voltiamo le spalle a un popolo represso da trent’anni.

http://www.peoplesliberationfront.info/OpEgypt1.html

Altrimenti se volete appellarvi direttamente alla Casa Bianca,
http://www.whitehouse.gov/contact

di seguito se volete c’è un esempio di testo.

to the President Barack Obama
 
As I am writing, your middle eastern ally and president of Egypt Hosni Mubarak has just shut all communications throughout the country. There are no phonelines, no sms, no internet. WE CAN’T KNOW WHAT’S HAPPENING.
You defended the green Revolution in Iran, you condemned oppression. Yet no one ever dared doing what Hosni Mubarak just did. And the rest of what he is about to do.
The last communciations we got from Cairo said Special forces were being deployed in the streets. Dear President, let us be clear: a lot of people are going to die tonight in Egypt. They will die in silence and darkness.
You are the only one who can stop a massacre. Stability in Middle East does not need a blood bath of young democrats. Dear president, don’t let this massacre happen. Your word is the only one that can stop this massacre.
The world is waiting for an answer, don’t let people die.

Vi preghiamo, date mano alla tastiera. Non lasciate che si spenga la luce così sugli egiziani. Grazie.

http://annalenadigiovanni.wordpress.com/
http://www.terranews.it/

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