Il bonsai ha i rami corti

Sono stata invitata a vedere la rappresentazione teatrale in prima nazionale, Il bonsai ha i rami corti, il giorno 14 luglio 2021 alle ore 21.00 presso il Teatro dei Fabbri di Trieste.

Lo spettacolo, andato in scena nell’ambito della sesta edizione di FESTIL_Festival estivo del Litorale, diretto da Alessandro Gilleri, Tommaso Tuzzoli, e Katja Pegan, si svolge sull’idea e sul testo di Serena Ferraiuolo e Giuseppe Nicodemo, con Serena Ferraiuolo nel ruolo della protagonista e per la regia di Giuseppe Nicodemo.

Di grande talento l’attrice e di buona lettura la regia per questi due rappresentanti del Teatro Italiano a Fiume.

La produzione dello spettacolo è del Dramma Italiano Teatro Nazionale Croato Ivan pl. Zajc di Fiume dove loro sono stabilmente impiegati e durante il periodo di Covid, hanno elaborato questo spettacolo che pur trattando temi delicati come l’isolamento e la sempre più accentuata mancanza di relazione fisica rispetto a quella virtuale, riesce ad entrare con il sorriso in un mondo esasperato dove in molti possono riconoscersi.

Si esce in fondo senza avere la piena convinzione che quanto accaduto sia reale, ma per una volta ci si sente quasi sollevati nel non comprenderlo appieno. Quello che rimane addosso però, passato il sorriso per i comportamenti assurdi visti sul palcoscenico, è la consapevolezza del rischio di non riuscire a riprendere in mano una vita fatta di contatti su cui poter affidarci nei momenti di bisogno.

La solitudine in fondo, troppo spesso si nasconde dietro ad un sorriso, e l’amore non sempre ritorna quando le colline sono in fiore.

Laura Poretti Rizman

 

Serena Ferraiuolo In Il Bonsai ha i rami corti, regia di Giuseppe Nicodemo, foto fornita da Teresa Terranova per FESTIL | Festival estivo del Litorale

Il lato comico dell’autoisolamento

Stefania Laganini nasce in quarantena, nel salotto di casa, tra angosce e risate.

Serena ed io ci siamo detti: “Non è una vacanza, siamo costretti a casa per una pandemia! Che fare!?”.

Così abbiamo unito idee, desideri, passioni, film e personaggi che ci piacciono ed è nata Stefania con il suo mondo, “laganini”, cioè tranquillamente, pian piano, senza stress: un regalo per il teatro, per noi stessi e per il nostro pubblico.

Stefania è una donna divertente e piena di vitalità: sta a casa, cura il suo bonsai, registra tutorial, fa a maglia, adora il fitness, i bei vecchi film ed i vodka martini.

In questo mattino uguale a tanti altri, la sua amica Rosalba le dà tanti consigli utili; anche Alexia -un’intelligenza artificiale- le fa compagnia. Ma qualcosa, forse una canzone speciale, rompe l’equilibrio che aveva trovato e racconta senza freni al bonsai e a noi la sua vera storia.

Con un sorriso a volte sguaiato e a volte amaro, Stefania ci mostra cosa si cela dietro a tutorial apparentemente inutili o dietro a troppi vodka martini, mentre guarda Marlon Brando ne Un tram che si chiama desiderio, Sophia Loren ne La baia di Napoli, Liza Minnelli in Cabaret o Liv Ullman in Scene da un matrimonio o ascolta Le colline sono in fiore di Wilma Goich.

Stefania Laganini, con le sue fragilità, il suo coraggio e le sue manie, ci ha aiutato a sopravvivere in questo periodo, costretti lontano dalle nostre famiglie e dal nostro pubblico. Ci ha tenuto vivi come artisti e come esserei umani. Ci ha fatto capire che, ogni tanto, ci sentiamo tutti come Stefania: una Penelope contemporanea che, con ironia e disicanto, continua a fare e disfare la sua maglia e la sua vita.

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