Il delirio del particolare 🗓

“IL DELIRIO DEL PARTICOLARE”
di Vitaliano Trevisan
con Maria Paiato
e con Carlo Valli e Alessandro Mor
regia Giorgio Sangati
scene Alberto Nonnato
costumi Gianluca Sbicca
musiche Michele Rabbia
luci Cesare Agoni
assistente alla regia Valeria de Santis
produzione Centro Teatrale Bresciano e Teatro Biondo di Palermo

 

 

Se non perde non è un tetto

 

 

Grande prova di teatro da parte dell’ attrice Maria Paiato in scena al Politeama Rossetti di Trieste con Carlo Valli e Alessandro Mor che, sotto la regia di Giorgio Sangati, dal 24  fino a sabato 27 novembre ne “Il delirio del particolare”.

Una scenografia d’autore che riprende l’opera artistica di Carlo Scarpa mentre il testo di Vitaliano Trevisan, attraverso i ricordi della moglie di un noto industriale nella casa commissionata all’estro del famoso architetto.

Una rappresentazione che diviene parte della storia dell’architettura italiana e mondiale, mentre nelle parole e nell’interpretazione mirabile della Paiato, diviene memoria di un vissuto che vorrebbe apparire normale ma che si evidenzia nella genialità e nella bellezza seppur scomoda del vivere immersi nell’Arte.

Lo spettacolo trasuda di poesia e di simbolismo e ci riporta in quel periodo, così lontano ma non troppo da esser ricordato.
In fondo, quanti tra gli spettatori del teatro non hanno avuto la possibilità o la curiosità di avvicinarsi ad un’opera del grande artista? Venezia, la sua città, non troppo lontana dalla nostra Trieste, in uno dei suoi padiglioni più famosi della Biennale. Il suo rapporto tra cemento, arte  e marmi preziosi. L’acqua e le sue trasparenze nei vetri esageratamente grandi. Venezia e il vetro, Venezia nell’acqua e nella luce, Venezia nella trasparenza e nelle linee. La sua città nelle opere dei suoi lavori.

Rimane in scena fino a questa sera. Imperdibile soprattutto per gli studenti del Liceo Artistico Nordio di Trieste, per i quali il teatro propone una convenzione sul prezzo del biglietto.

Laura Poretti Rizman

 

Il delirio Del Particolare Giorgio Sangati foto fornita da Teatro Stabile del FVG

Si inizia da una citazione, «Se non perde non è un tetto»: lo disse Frank Lloyd Wright ed è solo il “la” di un testo metafisico e poetico, ricco di rimandi ed evocazioni, in cui Vitaliano Trevisan fa del racconto del magistero di Carlo Scarpa il pretesto per compiere una struggente riflessione sull’arte e sulla fine.
“Il delirio del particolare” di Vitaliano Trevisan debutta alla Sala Assicurazioni Generali mercoledì 24 novembre con Maria Paiato, Carlo Valli, Alessandro Mor diretti da Giorgio Sangati, produzione del Centro Teatrale Bresciano e del Teatro Biondo di Palermo.

La parabola di uno dei massimi maestri dell’architettura del Novecento – Carlo Scarpa (a Trieste l’illustre architetto si occupò della ristrutturazione del Museo Revoltella) – finisce in modo improvviso e banale, nel 1978, in seguito alla caduta dell’uomo da una scala, in Giappone.
L’architetto riposa da allora nel cimitero privato su un lago che – come la grande villa confinante – egli stesso progettò per un ricco imprenditore italiano. La pièce si avvia immaginando il ritorno – dopo alcuni decenni – della vedova dell’imprenditore nella maestosa villa, forse per venderla: lenzuola a coprire il mobilio, aria stantia, muffa… Da molto tempo è tramontato, assieme allo splendore della casa, anche il contesto economico e mondano in cui lei e il marito industriale avevano brillato.

Ma la donna è presa da un ipnotico flusso di coscienza: al badante che la accompagna rivolge racconti e riflessioni su quel passato che l’aveva vista rinunciare alla carriera di attrice teatrale per essere moglie e madre di un figlio complicato. Su quel tempo in cui era stata al centro di un ambìto salotto culturale e in cui aveva condiviso una vita coniugale non sempre serena. E poi racconta il rapporto d’elezione con il grande architetto, diverso da lei eppure presenza importante, distante eppure complice, come confida allo storico dell’arte che viene a farle visita e che studia proprio Scarpa.

«Visitando la casa, abbandonata da più di una ventina d’anni, riscoprendone mano a mano gli spazi, gli arredi e i meccanismi, la vedova risveglia lo spirito del luogo, e ritrova i ricordi di un’epoca, gli anni settanta» spiega l’autore Vitaliano Trevisan. «La villa, ormai quasi fatiscente, con le sue muffe e i suoi licheni, le sue condense e le sue crepe, non solo ha mantenuto intatta la sua personalità, ma la sua bellezza, invecchiando, ha perso quella perfezione (frigidità) che, da nuova, metteva tanto a disagio la nostra protagonista. Alla fine, la vedova non è più così sicura di volersene liberare».

Un terzetto d’attori intonati alla perfezione, Carlo Valli – nel ruolo del professore d’arte – Alessandro Mor – che interpreta il badante – e Maria Paiato che con il suo immenso talento offre un ritratto impeccabile della signora protagonista, ricamano ed esplorano ogni piega del testo, valorizzano ogni suo dettaglio, ogni accento. Senza che sul palcoscenico accada nulla di sensazionale, la platea resta incatenata alle loro prove, ai loro tratteggi che l’uno dopo l’altro pongono in luce il profilo di un artista eccentrico e geniale, ossessivamente attento al “particolare”, capace di racchiudere in forme architettoniche il mistero del tempo, dello spazio, della fine.

Giorgio Sangati orchestra nella sua regia attenta i loro contributi, mostrando poeticamente alla fine come l’enigma di Carlo Scarpa, della sua arte, della sua fine, sia racchiuso in un poema di forme che sanno intrecciare la vita con il suo progressivo disfacimento, la natura con l’architettura, l’armonia della musica con la concretezza.

Lo spettacolo replica alla Sala Assicurazioni Generali alle ore 20.30 dal 24 al 27 novembre e domenica 28 novembre alle ore 16. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito solo ai titolari di certificazione “Green Pass”. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

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