Ci siamo noi, un uomo e una donnaCon tutte le nostre speranze le nostre paureChe a fatica ogni giorno cerchiamo di capireChe cos’è questa cosa che noi chiamiamo amore
Un uomo e una donna, Giorgio Gaber
Quando si va a vedere uno spettacolo su Giorgio Gaber ci si aspetta di trovare una similitudine espressiva in quello che è il ricordo di Gaber. Questo non avviene con la dolcezza e la fragilità di Fabio Troiano che fa suo un testo ancora molto attuale. Il regista Giorgio Gallione, che dal 2007 ha lavorato su Gaber con attori quali Neri Marcorè, Claudio Bisio, Eugenio Allegri ed Elio, ha fortemente voluto Fabio Troiano per questo lavoro. La bravura e la capacità attoriale di Troiano ha coinvolto il pubblico durante la serata, nel racconto di un testo che sembra esser scritto oggi. Si narra il punto di vista di un uomo nel suo rapporto di vita con la donna e con la vita stessa. Troiano risulta essere l’uomo nel quale molti si identificano e, per scelta del regista, la presenza di Gaber viene resa costante nell’ascolto dell’inconsueto inserimento di canzoni che rendono maggiormente l’atmosfera ed il pensiero gaberiano.
Una scelta azzeccata anche l’utilizzo di un retroscena luciccante e rumoroso formato da strisce di teloni simile all’argento che cadendo e rialzandosi offrono un’effetto sonoro di grande impatto, così come nella scena di maggior impatto emotivo portano l’occhio dello spettatore quasi dentro una grotta, a simboleggiare una nascita imminente.
Una scenografia che punta alla fragilità ed alla dolcezza, visibile nelle rose che tapezzano il suolo e tra le sedie ed i tavoli rovesciati. Una fragilità che Troiano evidenzia con il suo stile recitativo, che completa lo spettacolo offrendo una volta di più, un lato ulteriore e diverso del grande poeta e artista.
La risposta del pubblico è stata immediata; quasi tutti i posti sono andati esauriti per tutte le tre serate proposte.
Laura Poretti Rizman
“Fabio Troiano è al centro dello spettacolo “Il Dio bambino” scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini e messo in scena nella regia di Giorgio Gallione. Un appuntamento da non perdere nel segno di un teatro che guarda la realtà e la fotografa con ironia e chiarezza. Lo spettacolo è ospite del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dal 28 al 30 ottobre alla Sala Bartoli».
Va in scena per la Stagione di Sala Bartoli venerdì 28 ottobre alle ore 19.30 “Il Dio bambino” di Sandro Luporini e Giorgio Gaber ospite del del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Un testo contemporaneo e ironico interpretato da Fabio Troiano e diretto da Giorgio Gallione.
Che il dittico Gaber-Gallione sul palcoscenico sia garanzia di successo, è ben chiaro dall’esito avuto in passato di spettacoli come “Un certo Signor G” oppure “Il Grigio”. “Il Dio bambino” rappresenta un altro brillante incontro fra il genio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, e la vena creativa del regista Giorgio Gallione, che per questanuova impresa collabora con un artista versatile e carismatico come Fabio Troiano.
Sarà funambolica la sua prova d’attore, unico interprete di uno spettacolo scritto nel 1993 ma intriso di una tragicomica, commovente contemporaneità.
Ambientato in un metaforico locale in rovina, tra bottiglie semivuote e fiori calpestati, a raccontare allusivamente una sorta di festa finita male, lo spettacolo è contrappuntato da frammenti di canzoni di Giorgio Gaber, che guidano lo spettatore nell’interpretazione di un racconto in cui tutti trovano un riferimento. La regia valorizza quest’attualità e l’empatia del testo, trovando un perfetto connubio con l’interpretazione di Fabio Troiano, abile nell’attraversare con analogo successo testi comici e intimisti.
Il tema attorno a cui tutto si articola, è la “crescita” del protagonista che deve decidere se rimanere un eterno bambino o assumersi un ruolo adulto e le conseguenti responsabilità: la pietra di paragone per verificare quest’evoluzione non può che essere una figura di donna, un essere tanto simile, eppure tanto diversonel confronto.
Ne esce un’indagine profonda, mai autoassolutoria e molto divertente dell’uomo contemporaneo, posto al centro di un teatro disturbante e contemporaneamente molto intrigante e che con ironia stimola a ripensare sé stessi.
Lo spettacolo va in scena alla sala Bartoli alle ore 19.30 venerdì 28 ottobre, replica sabato 29 alle ore 21 e domenica 30 in pomeridiana, alle ore 17. Per biglietti e prenotazioni e per acquistare nuovi abbonamenti si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.
FABIO TROIANO
Dopo il diploma in recitazione al Teatro Stabile di Torino nel 2000, Fabio Troiano è diretto da registi quali Giancarlo Cobelli e Mauro Avogadro e si distingue in alcuni grandi classici, tra cui Didone abbandonata e L’impresario delle Smirne, aggiudicandosi nel 2003 il Premio “Salvo Randone” come migliore attore.
Nel 2000 esordisce in televisione con La squadra, cui seguono molte altre serie di successo: Le stagioni del cuore (2004), Caterina e le sue figlie (2005), RIS – Delitti imperfetti (2008), Benvenuti a tavola (2013), Squadra Antimafia (2015), Amore pensaci tu (2017).
Al cinema la svolta arriva con il film Dopo mezzanotte (2004) di Davide Ferrario, per il quale riceve il Premio “Magna Grecia” e la candidatura ai David di Donatello. Seguono molte interpretazioni per il migliore cinema d’autore italiano: Se devo essere sincera (2004) e Tutta colpa di Giuda (2008) di Ferrario, Giorni e nuvole(2007) di Silvio Soldini, Il giorno più bello (2006) e Non c’è 2 senza te (2015) di Massimo Cappelli, La classe dell’asino (2016) di Andrea Porporati, Stato di ebbrezza (2018) di Luca Biglione.
Nel 2013 si avventura con successo nel ruolo di conduttore nella prima edizione del talent show The Voice of Italia (Rai 2).
Ritorna sul palcoscenico nel 2011, al Teatro Sistina, chiamato dal regista Massimo Romeo Piparo a interpretare il ruolo rivestito da Domenico Modugno e poi da Massimo Ranieri nella commedia di Garinei e Giovannini Rinaldo in campo. Nel 2017 è il protagonista di Lampedusa, del drammaturgo inglese Anders Lustgarten, e nel 2019 è al fianco di Irene Ferri nell’adattamento teatrale de La camera azzurra di Georges Simenon, per la regia di Serena Sinigaglia.
“IL DIO BAMBINO”
testo e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Fabio Troiano
regia Giorgio Gallione
scene e costumi Lorenza Gioberti
disegno luci Aldo Mantovani
foto e video Likeabee
produzione Nidodiragno/CMC
con il contributo di Comune di Barletta/Teatro Curci
in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber