La Contrada Teatro Stabile di Trieste
Residenze Artistiche/Artisti nei Territori 2022/2024
VETTORI 2023
con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
e del MiC – Ministero della Cultura
presenta
“IL LIBRO DELLE PAROLE NUOVE”
Restituzione aperta al pubblico il 2 settembre alle 18
Trieste – Nella Sala Polacco di via Limitanea, 8
(accanto al Teatro Orazio Bobbio)
Prosegue il progetto Vettori della Contrada a sostegno delle nuove leve artistiche emergenti: questa volta si tratta di due dramaturg con profondi legami con i Balcani, per nascita e ricerca che esplorano attraverso la scrittura il viaggio e i confini. Un nuovo modo di raccontare la guerra, senza paura di mostrare la violenza dell’essere umano sui suoi simili: questo è alla base del testo teatrale vincitore del Premio Hystrio – Scritture di Scena, Menzione Speciale RomaEuropa nel 2022, “Il libro delle parole nuove” del duo Simone Corso e Jovana Malinarić, protagonista del quinto appuntamento di VETTORI 2023 – Residenze Artistiche del Teatro La Contrada, reso possibile dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal MiC – Ministero della Cultura, in collaborazione con il Comune di Trieste.
Nella loro residenza a Trieste il duo formato da Simone Corso e Jovana Malinarić gli artisti svilupperanno il loro progetto soprattutto sulla linea del polilinguismo: il testo infatti, muovendosi tra regioni del mondo diverse e distanti, in bocca a personaggi provenienti da contesti culturali e linguistici altrettanto differenti, dovrebbe avere inserimenti di quattro lingue distinte: l’italiano, il serbo-croato, l’arabo e l’inglese quale lingua franca.
Il racconto prevede infatti cinque personaggi di quattro nazionalità diverse (PAOLA, la fotoreporter italiana; ĐEMILA, l’insegnante bosniaca; NASSER, un migrante siriano; IL CLOWN; LEON, il poliziotto croato); cinque luoghi, di cui uno collocabile nello spazio dell’accadere scenico, gli altri quattro in tre Paesi differenti (la Bosnia, la Siria e la Croazia) e quattro tempi (l’adesso, il novembre del 2016, il dicembre del 2020 e l’aprile del 2021) che, sfuggendo alla tradizionale progressione cronologica, non si susseguono consequenzialmente, ma ricadendo l’uno dentro l’altro e trasportando con sé, di conseguenza, personaggi, luoghi e azioni. Al centro, una domanda chiave inseguita dalla fotoreporter Paola: quando inizia davvero una guerra? Il testo sperimenta il passaggio da un mondo all’altro, da un tempo all’altro, da un personaggio all’altro; e se è vero che ai protagonisti basta guardare in un fondo di caffè per passare a un’altra dimensione, tutto si svolge in un luogo preciso: nell’anima violenta di chi non sa avere compassione.
La restituzione, aperta al pubblico e ad ingresso gratuito, avverrà sabato 2 settembre alle 18 nella Sala Polacco del Teatro Orazio Bobbio di Trieste (per prenotare scrivere a contrada@contrada.it o telefonare al numero 040 948471). A fare da evento collaterale alla restituzione ci sarà la consueta intervista dal titolo: Melting pot: il multilinguismo a teatro, un manifesto di poetica? Conversazione con Simone Corso e Jovana Malinaric e lo spettatore esperto Walter Chiereghin insieme gli interventi di Livia Amabilino, al Teatro dei Fabbri il 30 agosto alle 18 (conversazione aperta al pubblico e anche in diretta streaming sui canali social e YouTube della Contrada).
Simone Corso e Jovana Malinarić formano un duo artistico dal 2020, quando hanno iniziato a collaborare a conclusione del Corso di Perfezionamento Dramaturg Internazionale presso Emilia Romagna Teatro Fondazione. Il primo esito di questa sinergia è Povezi se sa Pozoristem – Connecting Theatre, finanziato dal Ministero della Cultura del Montenegro nell’ambito di Živimo Kulturu (Viviamo Cultura); un progetto di audience development sviluppato tra l’Italia e il paese balcanico nel pieno della crisi pandemica, suddiviso in tre linee di intervento per diversi target di pubblico (bambini, giovani e adulti). Successivamente ideano insieme a Davide Tortorelli ed Enrico Bollini Congiunzioni, ultima tappa del progetto Mediatori del Reale, vincitore del bando SIAE Per Chi Crea e prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione. Tra il 2021 e il 2022 lavorano allo spettacolo Liberamente ispirato a La Maschera della Morte Rossa di E.A. Poe (selezionato per la rassegna Contemporanea del Teatro Menotti di Milano e al Catania Off Fringe Festival), prodotto da Nutrimenti Terrestri, e a Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte, vincitore del premio di produzione Città Laboratorio del Festival delle Orestiadi di Gibellina dove ha debuttato nel luglio dello stesso anno.
BIOGRAFIE
Simone Corso nasce a Patti, sulla costa settentrionale della Sicilia, nel 1990. Dopo la laurea in discipline dello spettacolo presso l’Università di Messina è attore per Michele Di Mauro, Ninni Bruschetta e Giorgio Bongiovanni. Nel 2015 debutta col suo primo testo, Contrada Acquaviola n.1 per 2 la regia di Roberto Bonaventura cui seguono, negli anni, Vina Fausa – In morte di Attilio Manca diretto da Michelangelo Maria Zanghì, Dante Muore (vincitore del bando internazionale Giovani Artisti per Dante del Ravenna Festival) di cui è anche regista, Vento da Sud-Est di cui è autore insieme ad Angelo Campolo, Lo scoglio del mannaro, Casca il vento (esito del progetto teatrale Il Deserto e la Fortezza finanziato dal fondo PSMSAD dell’INPS) e 82 pietre (vincitore della VI edizione de I Teatri del Sacro) di cui è anche regista. Negli anni continua a formarsi seguendo diversi stage con Claudio Collovà, Claudio Longhi, Richard Schechner, Massimiliano Civica, Ivan Vyrypaev, Marius Von Mayenburg. Nel 2020 è tra i partecipanti al corso Perfezionamento Dramaturg Internazionale presso la Scuola di teatro Iolanda Gazzerro di Emilia Romagna Teatro Fondazione. Nell’estate 2021 è stato selezionato tra i dieci partecipanti per il workshop tenuto dal leone d’oro per il teatro Krysztof Warlikowski presso Biennale College. Nello stesso anno, il suo testo, Bestie incredule, vince il concorso nazionale Mezz’ore d’Autore, promosso e prodotto dal TeatroDue di Parma dove ha debuttato con la regia di Nicoletta Robello nel febbraio del 2022 parallelamente alla pubblicazione per CuePress con la prefazione di Paolo Di Paolo. Nel 2022 gli viene assegnata la Menzione RomaEuropa – Premio Hystrio Scritture di Scena per Il Libro delle Parole Nuove e nel maggio dello stesso anno, il suo progetto Quando le porte delle case resteranno di nuovo aperte vince il Premio Città Laboratorio Under35 del Festival di Gibellina dove debutta nel luglio dello stesso anno, cui seguirà, nel 2023, la pubblicazione del testo, di nuovo per CuePress. Coltiva un pluriennale rapporto artistico con Nutrimenti Terrestri, ente riconosciuto dal MiC quale Impresa di Produzione Teatrale nel campo dell’Innovazione e della Sperimentazione.
Jovana Malinarić nasce in Montenegro nel 1993. Nel 2021 lavora in veste di dramaturg per il progetto Mediatori del reale – dramaturg tra teatro e città, prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e vincitore del bando SIAE PerChiCrea 2018. Nel luglio del 2021 è selezionata per partecipare al workshop di drammaturgia con il Maestro internazionale Martin Crimp presso Biennale Collage Teatro Venezia. Nel 2020 si diploma alla Scuola di teatro Iolanda Gazzerro dopo aver partecipato al corso Perfezionamento Dramaturg Internazionale. Nello stesso anno idea e dirige il progetto internazionale Povezi se sa pozoristem – Connecting Theatre finanziato dal Ministero della Cultura del Montenegro nell’ambito di Živimo Kulturu (Viviamo Cultura). Nel luglio dello stesso anno vince la borsa come dottoranda di ricerca presso l’Università di Bologna con un progetto dal titolo Pratiche teoriche e teorie pratiche: Il lavoro e la formazione del dramaturg nella scena contemporanea che gode della co-tutela dell’Università di Utrecht sotto la supervisione della professoressa e dramaturg olandese Maaike Bleeker. La sua ricerca presenta un approccio innovativo alla drammaturgia contemporanea intesa come conoscenza pratica, indagandone i processi creativi e la relazione con il pubblico. In quanto dramaturg ha attive collaborazioni nei Paesi Bassi con artisti del DAS di Amsterdam e colleghi dell’Università di Utrecht. Ha collaborato con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Bologna Teatri, Stratagemmi – Prospettive Teatrali, Kotor Art Festival in Montenegro e col Teatro Nazionale del Montenegro. Parla montenegrino, italiano, inglese e russo.
Il LIBRO DELLE PAROLE NUOVE
Restituzione aperta al pubblico: 2 settembre 2023 ore 18, nella Sala Polacco del Teatro Orazio Bobbio – in via Limitanea 8 Trieste