Inchieste da fermo, Ricky Russo 🗓

Martedì 20 Giugno alle 21.15

Tra gli ospiti del programma di Federico Rampini “Inchieste da fermo”

su LA7 ci sarà anche il triestino Ricky Russo che racconterà del suo sogno americano, intervistato dalla giornalista Donatella Mulvoni nel Greenwich Village, nei luoghi mitici in cui lavora con i suoi walking tour

 


IL PROGRAMMA:

Federico Rampini giornalista, scrittore, saggista ed editorialista il 20 e il 27 giugno conduce in prime time su La7 “Inchieste da fermo”, due speciali (“A cosa serve l’America” e “Che cos’è la Cina”  – Viaggio nei due imperi del nostro tempo) dedicati al presente e al futuro del mondo, con uno straordinario affresco dei nostri giorni e un lungo viaggio nei due imperi del nostro tempo: Stati Uniti e Cina. L’analisi dei due principali attori dello scacchiere internazionale, due realtà in contrapposizione e competizione, due potenze “contro” che si sfidano in quella che molti definiscono una seconda guerra fredda.

Il primo appuntamento in onda il 20 giugno – dal titolo “A cosa serve l’America” – sarà incentrato proprio sugli Stati Uniti, prima potenza mondiale, con la sua forza economica e militare, le sue armi diplomatiche e strategiche, le priorità geopolitiche, l’autosufficienza energetica e una popolazione interna ancora in crescita.

Nelle due puntate ci saranno testimonianze con interviste a esperti, giornalisti, studiosi, economisti, scienziati e youtuber tra cui: Romano Prodi, Carlo Cottarelli, Alec Ross, Rita Cucchiara, Nathalie Tocci, Costantino Della Gherardesca, Shelby Steele, Alessia Fornoni, Carlo Invernizzi, Ricky Russo, Alicia Garcia Herrero, Francesco Zhou.

In studio diversi ospiti di primo piano come Emma Marcegaglia, Oscar Farinetti, Pupi Avati e Marialuisa Frisa.

 

Ricky Russo, triestino classe ’73, guida turistica certificata, DJ & sound designer, giornalista musicale e autore di programmi radio & tv. Vive e lavora a New York da dieci anni.

 

«Propongo escursioni guidate, – spiega Ricky Russo – a piedi e in italiano, in diverse zone di New York: Midtown, Upper West Side, Greenwich Village, East Village, Harlem e Brooklyn (Williamsburg, Bushwick, Brooklyn Heights e Dumbo). Durata: 3 ore per ogni tour. Un racconto della città attraverso la musica, il cinema, le serie tv, l’arte, la letteratura, i fumetti e la storia. Sulle tracce dei Ramones, Bob Dylan, Patti Smith, Bruce Springsteen, i Beastie Boys, James Brown, Andy Warhol, la Beat Generation, John Lennon, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, gli eroi dei fumetti Marvel, i Guerrieri della Notte, i protagonisti dei film di Martin Scorsese, Spike Lee, Sergio Leone e i personaggi delle serie tv culto come “Sex and the City”, “Friends”, “Seinfeld”, “The Sopranos”».

Guida turistica, DJ, storico e giornalista musicale, autore di programmi radio e tv, organizzatore di eventi musicali (dal museo Peggy Guggenheim sino ai concerti di alcuni artisti italiani a New York), Ricky Russo è laureato in Lettere Moderne, con una tesi sulle origini del Punk-Movie, all’Università di Trieste. Ha lavorato, dal 2004 al 2014, a Radio/TV Capodistria (Slovenia), assieme alla sorella Elisa nella trasmissione culto “In Orbita”. Collabora o ha collaborato con: il quotidiano Il Piccolo di Trieste, le riviste musicali Blow Up e Rumore; Radio Ara (Lussemburgo), Radio Contrabanda Barcellona (Spagna), Radio Nuova York. Il suo ultimo libro “Daghe! – El Greatest Hits” (2017) ha vinto il premio letterario nazionale “Salva la tua lingua locale”.

«Per tutta la vita – prosegue Russo – ho desiderato trasferirmi a New York e ci sono riuscito nel 2013. Per dirla in inglese, I found my voice in New York. Mi sono realizzato ed entusiasmato talmente tanto da guadagnarmi subito il titolo di “The Most Enthusiastic Man in New York”. Per me la Grande Mela è sempre stata una sfida e un magnete. Qualcosa di leggendario, grazie anche ai racconti della mia famiglia da parte di mamma, i Čerljenco, che vissero per 50 anni nel Queens, ad Astoria. Purtroppo, però, con mio grande rammarico, non sono mai andato a trovarli (all’epoca ero troppo piccolo…). E quando mi sono trasferito, già non c’era più nessuno di loro. Sono partito da zero e senza contatti. Ho lasciato Trieste, la mia città, per inseguire il Sogno Americano. E ho trovato molto di più: l’Amore e un senso di appartenenza».

«New York – conclude – è il sogno che diventa realtà. È il centro del mondo, la capitale culturale degli Stati Uniti, il luogo delle grandi opportunità. NY State of Mind. Uno stile di vita. La città che non dorme mai. E non muore mai. Dove il cielo è il limite. E soprattutto dove il motto è If I can make it there, I’ll make it anywhere. Perché nessuno ti regala niente, certo, ma esiste una meritocrazia. C’è un’energia incredibile. L’atmosfera è elettrica. Tutto corre alla velocità della luce. Tanti input. L’unica costante è il cambiamento. Ti sembra sempre di vivere in un film e hai voglia di dare il massimo. E allora, come diciamo a Trieste: “Daghe!”».

INTERVISTA a RICKY RUSSO

A Trieste che lavoro hai fatto, di cosa ti occupavi?

«Prima di New York ho lavorato per quasi 20 anni nella musica: come DJ, giornalista, organizzatore di eventi, autore di programmi radio e TV (per lo più a Capodistria in Slovenia). La musica è sempre stata la mia grande passione, il mio ossigeno. Soprattutto il rock and roll, il punk, il soul, il funk e il rap. La musica mi ha salvato la vita più volte… e mi ha portato a New York, la città dei miei idoli musicali, ma anche cinematografici, artistici, letterari».

Quando ti sei trasferito a New York e come hai costruito la tua nuova professione?

«Sono andato la prima volta a New York per esplorarla, come investimento di vita, per tre mesi nel settembre del 2012. Mi sono trasferito nella Grande Mela con un visto da giornalista nel giugno del 2013. La mia nuova professione, la guida turistica, l’ho costruita sulla base dell’esperienza lavorativa ventennale in Italia. Tutto ha avuto un peso. Quando me ne sono andato dall’Italia invece pensavo di aver sprecato energie, progetti, investimenti. A New York mi è ritornato tutto indietro, con gli interessi. Ogni cosa è stata preziosa. Ho rivalutato “le fatiche” italiane, quello che avevo studiato, sperimentato e realizzato. Perché qua c’è una grande meritocrazia. Tutto sembra possibile. Solo il cielo è il limite. Il Sogno Americano esiste, eccome».

Dopo tanti sacrifici, quando hai capito che in qualche modo ce l’avevi fatta?

«Nei primi anni c’è stato un grande sostegno da parte della mia famiglia, soprattutto nei momenti bui (problemi di salute, il visto lavorativo da rinnovare). Quindi, li ringrazierò in eterno per avermi dato questa opportunità. Dal primo giorno però ho capito che questa era la mia città. Ho sentito un senso di appartenenza. I found my voice in New York. Non ho mai mollato, non ho mai smesso di lottare. Sono stato determinato e ho raggiunto quello che volevo abbastanza presto: essere indipendente, fare un lavoro che mi piace e pagarmi tutte le spese, più qualche extra. Vado sempre avanti. La strada è ancora lunga perché sono molto ambizioso e ottimista. E soprattutto abbastanza pazzo da vedere un futuro luminoso nell’oscurità dei tempi in cui viviamo».

Quali sono i punti di forza degli Usa per quanto riguarda il mondo del lavoro?

«New York è un mondo a parte, un’isola felice, anche rispetto al resto dell’America. I punti di forza sono la meritocrazia, l’apertura nei confronti di qualsiasi “diversità” e la quantità enorme di input che ricevi quotidianamente. Questi sono fondamentali nella vita, perché come diceva il mitico Joe Strummer, cantante dei Clash: “no input/no output”. E poi, ti senti davvero al centro del mondo. Succede tutto qua. C’è un’energia incredibile, che alimenta i tuoi pensieri e le tue azioni. Ogni giorno per me è un regalo. Mi sveglio alla mattina e ringrazio il cielo di essere a New York».

Chi è il tuo cliente tipo? Chi può partecipare ai tuoi tour? Hai avuto qualche cliente “vip”?

«Le persone curiose che vogliono approfondire un po’ di più l’esplorazione di New York, che vogliono andare oltre i soliti cliché e diventare per qualche giorno New Yorker. Sono appassionati di musica, cinema, arte, storia, letteratura, in una parola di Cultura Pop. Variano per età e città di provenienza. Ho avuto diversi ospiti che sono piuttosto famosi in Italia (Jovanotti, Luca Carboni, Gianmarco Pozzecco, Emma D’Aquino, Ghemon, la PFM, Andrea Ferro dei Lacuna Coil, Susy Laude e Dino Abbrescia, Frankie Hi Nrg, Luca De Gennaro, i Tre Allegri Ragazzi Morti, solo per citarne alcuni)».

Cosa ti porti dietro delle tue radici triestine, cosa ti rimane dello spirito giuliano e come lo traduci in risorsa positiva nel tuo vivere all’estero?

«L’Amore della mia famiglia, il nostro fantastico dialetto, lo spirito un po’ matto, la voglia di ridere e fare i mona, anche nelle avversità. Le mie radici mi danno un po’ di stabilità nel vortice dei ritmi frenetici della Big Apple. Il mio motto, tormentone anche a New York è lo slogan triestino DAGHE che si contrappone allo slogan giuliano più celebre e negativo NO SE POL. Daghe è il mio grido di battaglia, significa “forza, coraggio, sii positivo, datti da fare, non mollare, avanti tutta!”. Ai miei amici newyorchesi l’ho tradotto come “Let’s do it, C’mon, Carpe Diem, Positive Mental Attitude”. DAGHE!».

In Italia ti occupavi di musica: che peso ha nel tuo lavoro attuale e cosa significa per un appassionato di musica vivere a New York?

«La musica occupa ancora oggi uno spazio importante nella mia vita: sia personale, sia professionale. A New York è in ogni angolo e in ogni momento della giornata. Vado a vedere un sacco di concerti, faccio il DJ, frequento i negozi di vinili, continuo a collaborare con radio (Radio Ara Lussemburgo, e Contrabanda Barcellona) e riviste musicali (Rumore, in passato Blow Up), incontro spesso i miei idoli assoluti semplicemente camminando per la strada. Insomma, per un appassionato di musica New York è il Paradiso».

 

NY GROOVE WALKING TOURS a NEW YORK

Sono una guida turistica certificata e faccio parte del GANYC l’associazione delle guide a New York https://www.ganyc.org/ricky-russo

ESCURSIONI A PIEDI NELLA NEW YORK DELLA MUSICA, CINEMA e LETTERATURA 

I principali quartieri raccontati fuori dai soliti percorsi turistici

Ecco le mie proposte, si tratta di tour pubblici/di gruppo.

  1. GREENWICH VILLAGE

È un tour a piedi che esplora il quartiere newyorchese per antonomasia degli artisti, musicisti, poeti, scrittori, pittori, bohémien… Carico di Storia e aneddoti pazzeschi. Dagli italiani a George Washington, passando per Bob Dylan, John Lennon, Edward Hopper, Jackson Pollock, la Beat Generation, Woody Allen, i film (“Io Sono Leggenda”, “Spiderman”), le serie tv (“Friends”, “Sex and the City”), i grandi comici americani, la contro cultura, la comunità LGBTQ, il Jazz, i Rolling Stones, David Bowie, New York University e tanto altro.

Punto di ritrovo: Washington Square Park (sotto l’arco).

Fine tour: Sixth Avenue/Christopher Street.

  1. BROOKLYN

È un tour a piedi diviso in 3 parti: Brooklyn Heights, Dumbo e il ponte di Brooklyn (che percorriamo tutto). Anche qua tante storie, aneddoti, ma soprattutto scorci panoramici da brivido. Vedremo la casa di Truman Capote, Arthur Miller e Marilyn Monroe, Norman Mailer, della famiglia Roebling (i costruttori del Brooklyn Bridge), qualche location del film di Sergio Leone “C’era una volta in America”, di “Joker”, “John Wick”, “Il Padrino”, “Inventing Anna”, “Stregata dalla Luna” con Cher… La palestra di pugilato più famosa al mondo, la statua di Notorious Big (il celebre rapper, assassinato nel ’97). Vi racconterò com’è cambiata Brooklyn negli ultimi 20 anni, diventando il “centro del mondo”. Questo e tanto altro.

Punto di ritrovo: Fermata Subway Clark St (linee 2-3), vi aspetto su Henry St (davanti all’Hotel St. George).

Fine tour: City Hall (Manhattan).

  1. HARLEM

Durante questa escursione a piedi, vi spiegherò come quest’area storica di New York è diventata la capitale culturale degli afro-americani. Sulle tracce di Malcolm X, Martin Luther King, Adam Clayton Powell Jr., dei grandi del Jazz, Gospel, Funk, Soul, R&B, Hip Hop. Storie di basket (andiamo a Rucker Park: il playground più famoso al mondo), ma anche tanto cinema, serie tv, letteratura… Tra le tappe: l’Apollo Theater, la Columbia University e la cattedrale più grande d’America, St. John The Divine. Usiamo la Subway un paio di volte, servono almeno 4 biglietti a testa.

Non è inclusa la messa gospel (ma posso consigliarvi dove andare alla domenica).

Punto di ritrovo: Times Square (davanti all’Hard Rock Cafe).

Fine tour: Broadway/116 Street (Columbia University).

  1. EAST VILLAGE

Impossibile rinunciare a Manhattan durante una visita a NYC. Molti turisti però rimangono intrappolati nei soliti percorsi e cliché: Midtown, Central Park, la Quinta, WTC, Wall Street, Chelsea, Soho, Little Italy, Chinatown… E si perdono quartieri straordinari, vibranti e ricchi di storia (della Cultura Pop) come l’East Village. Questa zona, che altro non è che una porzione del Lower East Side, è davvero imprescindibile per gli appassionati di Rock’n’Roll, Punk Rock, Hardcore Punk, Indie, Jazz, contro cultura, poesia Beat, cinema underground e arte contemporanea. Sulle tracce dei Ramones, Patti Smith, Led Zeppelin, Rolling Stones, Iggy Pop, Joe Strummer, Charlie Parker, Madonna, Andy Warhol, Basquiat…

Punto di ritrovo: Union Square (davanti alla libreria Barnes and Noble).

Fine tour: Bowery/Great Jones Street.

Questo il calendario settimanale 2023*:

Lunedì: 9:30am Harlem in 3 ore

Martedì: 2pm Greenwich Village in 3 ore

Mercoledì: 9:30am Brooklyn in 3 ore

Venerdì: 9:30am East Village in 3 ore

*potrebbe variare in base alle richieste, consultate sempre il calendario su www.rickyrusso.com.

CONTATTI RICKY RUSSO:

Il numero americano (anche su Whatsapp): +1 347 619 4768

Mail: info@rickyrusso.com

Sito: www.rickyrusso.com

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Google Ricky Russo – NY Groove Walking Tours

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