Intavolatura de Cimbalo 🗓

Paola Erdas, foto fornita da Daniela Sartogo

Venerdì 30 ottobre alle 20:30 

NELLA CHIESA LUTERANA DI LARGO PANFILI

WUNDERKAMMER PRESENTA

“Intavolatura de CIMBALO” con Paola Erdas

VIDEO

Trieste – Torna venerdì 30 ottobre alle 20.30 il festival Wunderkammer con un appuntamento a sancire il “Corso del Tempo”, questa volta con tappa nel 1500. Alla Chiesa Luterana di Largo Panfili, Trieste, Paola Erdas, al clavicembalo, si esibirà  in un concerto dedicato proprio a questo strumento: ”intavolatura de Cimbalo”,  nome del primo primo libro, redatto nel 1576, dedicato unicamente al clavicembalo, scritto con una speciale e complessa scrittura musicale inventata da Antonio Valente, il Cieco Napolitano. Cieco, si, e proprio per questo inventore di una nuova scrittura. Come spesso accadeva nei tempi antichi, era considerato cieco anche un ipovedente: Valente era probabilmente affetto da una retinite pigmentosa acuta o da un glaucoma in stadio avanzato che lo portava a poter vedere solo frontalmente e con un campo visivo circoscritto, il che gli permise quindi di inventare la sua specialissima scrittura musicale. Non unico esempio di musicista cieco del XVI secolo, poté svolgere il suo lavoro di organista con grande successo, come dimostra il libro paga della Chiesa di Sant’Angelo a Nilo in cui prestava servizio: in venti anni di servizio il suo stipendio venne quasi raddoppiato. Splendido esempio di inclusione di una persona che oggi definiremo disabile, accettata e libera di svolgere il proprio lavoro senza restrizioni, Antonio Valente fu celebre ai suoi tempi e stimato nel corso dei secoli – ma ai giorni nostri ingiustamente trascurato. Un autore fatto di contrasti, le cui musiche passano da una scrittura coltissima e raffinata all’impianto più “pop”, il tutto condito con sapiente piacevolezza, con arte sopraffina che incanta e seduce. Non sarà però l’unico compositore del periodo ad essere musicalmente riportati durante l’esibizione. «Ho voluto circondare la musica di Valente di composizioni di autori coevi di area ispanica, – aggiunge Paola Erdas – a ricreare l’ambiente musicale della sontuosa Napoli spagnola della fine del Cinquecento. Il programma si chiude con un brano del musicista che meglio rappresenta la continuazione dello stile di Valente nell’apoteosi del magnifico e delirante primo Barocco: la Canzon Francese del Principe, don Carlo Gesualdo da Venosa».

Scheduled Arte e spettacolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.