La Fondazione

“La replica di sabato 31 gennaio di La Fondazione SOSPESA ieri per improvviso malessere del protagonista Ivano Marescotti. Oggi l’attore sta bene, e la replica delle 17 al Teatro Miela ANDRA’ IN SCENA REGOLARMENTE. Gli spettatori che ieri non hanno potuto vedere lo spettacolo potranno presentarsi oggi al Teatro Miela, avranno diritto a un posto alla pomeridiana”.
È stata improvvisamente sospesa ieri sera – sabato 31 gennaio – la replica de La Fondazione di Raffaello Baldini, in programma al Teatro Miela per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: il protagonista, Ivano Marescotti, ha avuto infatti un problema di salute che non gli ha permesso di proseguire lo spettacolo.
Oggi – domenica 1 febbraio – l’attore si è ripreso e la recita pomeridiana delle ore 17 de La Fondazione ANDRÀ IN SCENA REGOLARMENTE.
Si avvertono gli spettatori che ieri sera non hanno potuto vedere lo spettacolo, che oggi potranno recarsi a partire dalle ore 16 alla biglietteria del Teatro Miela: verrà loro assicurato un posto alla pomeridiana, per poter recuperare lo spettacolo perduto ieri.
Ne La Fondazione, Ivano Marescotti – dalla notevole carriera teatrale, televisiva e cinematografica – costruisce un delicato ritratto di un uomo anziano e solitario, così vicino ai protagonisti ruvidi di Thomas Bernhard, ma colorato anche da qualche accento di clownerie beckettiana.
Lavora con sensibilità, sostenuto fin nei più minimi dettagli dall’intelligente e accurata regia di Valerio Binasco che lo inserisce in una scena dai cromatismi forti, dove diviene facile  per il pubblico immaginare – grazie alla perizia interpretativa di Marescotti – il cumulo di oggetti insignificanti che il protagonista ha assurto a compagni di una vita altrimenti desolata, dato che nessuno, nemmeno la moglie, gli è rimasto al fianco.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
La simpatia di Ivano Marescotti riesce fin dalle prime battute a rendere scherzoso anche affrontare il difficile tema della morte.
Nell’ususale frase ” sembra che dorma ” parte con un ricordo della morte collegata agli occhi chiusi e scherzando ricorda il rito del porre delle monete sugli occhi perchè non è mica vero che tutti i morti tengono gli occhi chiusi, ma mentre fino a poco tempo fa bastavano 200 Lire ad oggi per parificare le dimensioni delle monete da mettere sugli occhi occorre usare le monete da 2 Euro per un totale di 8.000 vecchie Lire.
Ricordi del passato che ritornano nel discorrere di un’anziano, che trovatosi da solo dopo l’abbandono della moglie, inizia a fare i conti con se stesso.
Prigioniero di una ossessione tale da renderlo degno partecipe di programmi televisivi ad oggi noti sul piccolo schermo, dove simili manie trovano spazio nell’esibizione, conserva tutto quanto gli passi sottomano, compreso gli scarti degli altri.
Dona valore ad ogni cosa, perfino ai ricordi non vissuti, in quanto memore di un passato di vite altrimenti vissute.
Desideri di rimanere, di non chiudere per sempre, e conservare per la paura di morire.
A tratti qualche nota musicale accompagna spezzoni di dialogo in forma dialettale, com’era prevedibile immaginare, essendo l’autore di questo testo un grandissimo poeta romagnolo, Raffaello Baldini.
Lo spazio vuoto di una grande casa, si riempie di gesti mimati a simboleggiare il pieno; la creazione di un mondo illusorio di oggetti effimeri che sembrano riempire ma aumentano esponenzialmente le distanze dal calore degli altri.
La solitudine, la malattia, i difficili rapporti personali, portano il protagonista ad accentuare l’importanza ad ogni singola cosa, considerandola nella sua sensibilità e conservandola sistemandola per bene.
Una grande mania che nella sua esagerazione porta a sorridere molto spesso il pubblico il quale si ritrova a rispecchiarsi in piccoli frangenti e nell’esasperazione del gesto, sorride soprattutto di se stesso.
Nel ricordo riaffiorano piccoli oggetti dimenticati, come i rocchetti di filo. Le cose cambiano continuamente forma, così la vita scorre troppo velocemente, e non tutti riescono ad adattarsi al suo cambiamento.
Dal scherzoso accenno al mutamento del vasetto della marmellata, si passa alla considerazione del cambio di confezione dei medicinali: perfino la lingua parlata cambia così rapidamente che a volte ci si chiede se saremmo sempre in grado di comprenderla davvero.
Ma la vera tragedia affrontata da questo personaggio è nel dover rinunciare ai propri ricordi nello specifico materiale delle cose che l’hanno accompagnato nel corso della sua vita.
Un percorso che in molti, una volta anziani, soli e incapaci di affrontare la vita quotidiana si ritrovano al bivio della scelta del dover vivere in una casa di accoglimento, devono affrontare. Lasciare le cose, spesso di poco valore ma che hanno significato moltissimo a livello personale, è un dolore immenso.
Buttare via le cose, spesso coincide con il buttare via la persona.
Non c’è nulla che serva, viene recepito con “neppure tu puoi servire più”.
Così il protagonista nel finale si abbandona ad un sonno che assomiglia alla morte.
©Laura Poretti Rizman
Ivano-Marescotti_La-Fondazione_3_phRaffaellaCavalieri, fornita da Il Rossetti
Ivano-Marescotti_La-Fondazione_3_phRaffaellaCavalieri, fornita da Il Rossetti
“Prosegue la sinergia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Teatro Miela/Bonawentura con La Fondazione, in scena dal 30 gennaio a domenica 1 febbraio e inserito nel cartellone altripercorsi dello Stabile. Ne è interprete struggente e raffinato Ivano Marescotti diretto da Valerio Binasco”.
Tappi, cartine delle arance, stuzzicadenti, cose… oggetti di nessun valore che si incontrano per un istante della vita, che si tengono fra le mani senza dargli un senso e si buttano via. Per il protagonista de La Fondazione di Raffaello Baldini – al Teatro Miela da venerdì 30 gennaio a domenica 1 febbraio, per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia –  non si tratta di semplici e fuggevoli cose. Sono brandelli di sé, di vita, e non riesce a percepirla nel presente se non rimane circondato da tutti quegli insignificanti compagni di viaggio, testimoni di insignificanti momenti di vissuto… È per questo motivo che il protagonista intende creare una Fondazione – da qui, appunto il titolo del monologo – dove conservare tutte le cose che non contano ed anche i pensieri che non riescono ad assurgere ad alti interessi…
È proprio questo il ritratto dell’anziano e solitario uomo che è al centro de La Fondazione, ultimo testo di Raffaello Baldini, ottimo poeta e scrittore romagnolo da poco scomparso.
Poco prima di morire lo stesso autore ha affidato questo suo ultimo gioiello  a Ivano Marescotti, attore raffinato, che così spesso e sapientemente ha già dato voce alle sue apprezzate poesie.
Anche in quest’occasione l’attore – dalla notevole carriera teatrale, televisiva e cinematografica – costruisce un delicato ritratto di questo personaggio, così vicino ai protagonisti ruvidi e solitari di Thomas Bernhard, ma colorato anche da qualche accento di clownerie beckettiana.
Lavora con sensibilità, sostenuto fin nei più minimi dettagli dall’intelligente e accurata regia di Valerio Binasco che lo inserisce in una scena dai cromatismi forti, dove diviene facile  per il pubblico immaginare – grazie alla perizia interpretativa di Marescotti – quel cumulo di oggetti insignificanti che il protagonista ha assurto a compagni di una vita altrimenti desolata, dato che nessuno, nemmeno la moglie, gli è rimasto al fianco.
Egli si muove lungo percorsi labirintici, borbottando, confessando il proprio animo con pudore e umanità: una figura struggente, dai toni toccanti e mai patetici.
La Fondazione di Raffaello Baldini con Ivano Marescotti, vanta la regia di Valerio Binasco, le scene di Carlo De Marino, le musiche di Arturo Annecchino, le luci di Vincenzo Bonaffini, i costumi di Elena Dal Pozzo, il suono di Giampiero Berti. Lo spettacolo è una produzione di Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Miela venerdì 30 e sabato 31 gennaio alle ore 21 e domenica 1 febbraio alle ore 17.
I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it all’acquisto on line. La biglietteria del Teatro Miela è a disposizione del pubblico a partire da un’ora prima dello spettacolo.

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