La Maria Farrar


Laura Poretti Rizman intervista Sara Alzetta

LPR: Buongiorno a Sara Alzetta, nota attrice  triestina. Lei ha studiato al Piccolo di Milano e all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Ci vuole raccontare quei giorni e ancor prima quando ha sentito la chiamata verso questo mestiere?

SARA ALZETTA: Buongiorno, non ho mai avuto una “chiamata”, una vocazione al mestiere del’attore: è successo per caso, volevo studiare via da Trieste e poi la vita è iniziata. Ora mi piace moltissimo

Cosa posso dirle dei giorni dell’ammissione all’Accademia (prima) e al PICCOLO (dopo)?

Le dico questo : ero un pesce fuor d’acqua, ero il turco alla predica, come preferisce : non avevo mai fatto teatro, non mi interessava, mi piaceva molto il cinema, ma da spettatrice. Ho percepito subito una grande competizione, ma credo appartenga al mondo, l’avrei sperimentata comunque, entrando nella vita adulta, quando capisci che le minacce non sono solo nella tua testa ma nel mondo.

LPR: In questa città, dove il tema psichiatrico è più sentito che altrove grazie alla rivoluzione di Basaglia, quando lei ha avuto modo di entrare a contatto con questo disagio?

SARA ALZETTA: Beh, già prendendo l’autobus, in emeroteca: questa città è piena di matti, come ne è pieno il mondo (direi che, grazie alla legge 180, questa città lo nasconde di meno) … e il teatro ha una passione per la follia, per gli irregolari, per i dropout della società.


LPR:
Quanto viene sconvolta la vita di un’attrice dopo un’interpretazione così potente come quella di un’infanticida?

SARA ALZETTA: Bisogna essere disposti ad immaginare dentro di sé il male, ma questo è un umanesimo che conviene all’attore quanto al manager o alla casalinga.

Conviene per capire sé e gli altri. sé, gli altri e il mondo.

Il male che affligge la Maria Farrar non è la perversione, affatto.
La Maria Farrar è una ragazza normale, senza nessuna passione per il male … il suo infanticidio non è una pulsione malvagia, non è un progetto cattivo : la Maria Farrar è una ragazza normale, odiata per la sua bruttezza e tenuta nell’ignoranza e nella subalternità (come quasi tutte le donne poco lontano da qui, dalle democrazie occidentali). Viene stuprata, perché nessuno protegge una donna brutta e senza famiglia; e nessuno le spiega che è rimasta incinta, se non al settimo mese.


LPR:
Cosa vuol dire esser madre, a teatro?

SARA ALZETTA: Il teatro è uno spazio del fantastico, di libertà. essere madri o recitare e fare le torte, fare gli scienziati….Quanta creatività possibile!


LPR:
Ringraziandola, le chiedo i suoi prossimi impegni.

SARA ALZETTA: Mercoledì stesso, per la rassegna Teatro al Knulp curata da Sergio Pancaldi, sarò di scena con I PEZZI , una miscellanea di Joyce, Virginia Woolf e Manlio Marinelli, lo stesso autore de La Maria Farrar.

Anche in questo caso, si dà voce all’irregolarità, ovvero alla libertà di Molly Bloom nell’intimità dei suoi pensieri, alla solitudine di mrs Dalloway, ai dubbi della domestica meridionale del famoso Cesare Lombroso, alle pene di tre transessuali alla ricerca della propria identità di genere … si dà spazio alla sincerità, a quello che ci accumuna al di là delle censure.

In marzo e in aprile invece, sarò in tournèe con LA RIUNIFICAZIONE DELLE DUE COREE di Joel Pommerat, per la regia di Alfonso Postiglione allo Stabile di Torino, allo Stabile di Napoli e al Vascello di Roma.


Laura Poretti RIzman

 

Mercoledì 19 e giovedì 20 aprile 2017

Ridottino del Miela

 

LA MARIA FARRAR

di Manlio Marinelli con Sara Alzetta

Ritorna a grande richiesta  LA MARIA FARRAR, dopo grande successo di  febbraio al ridottino del teatro Miela.

 

 

Lunedì 6 ore 21.00, martedì 7 ore 16.00,  mercoledì 8 ore 19.00  febbraio
Ridottino del Miela

50 posti disponibili

LA MARIA FARRAR
di Manlio Marinelli con Sara Alzetta

Lunedì 6 febbraio il Teatro Miela inaugura Il nuovo “ridottino”, una sala di una cinquantina di posti adatta ad un ascolto attento e raccolto e che darà la possibilità di ampliare ancora di più le proposte di Miela/Bonawentura.  Sarà  il teatro ON/OFF con la  LA MARIA FARRAR di Manlio Marinelli con Sara Alzetta il primo spettacolo della nuova sala.

Sara Alzetta, attrice triestina, ha studiato al Piccolo di Milano e all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico  e ora porta a Trieste, sua città natale, uno spettacolo crudo, denso e “polifonico” che mette in luce la sua grande bravura. “E’ uno spettacolo di un’ora, c’è una sola attrice, io, e una sedia. Da un paio d’anni replico questo spettacolo. A Palermo l’ho replicato in due diverse stagioni, perché la prima era andata molto bene”.

A Maria Farrar, infanticida rinchiusa in carcere e che per il suo crimine viene uccisa dalle altre detenute, Bertolt Brecht dedica una delle sue poesie più belle, che si conclude dicendo: “Voi, che partorite comode in un letto e il vostro grembo gravido chiamate «benedetto», contro i deboli e i reietti non scagliate l’anatema. Fu grave il suo peccato, ma grande la sua pena. Di grazia, quindi, non vogliate sdegnarvi: ogni creatura ha bisogno dell’aiuto degli altri”. Manlio Marinelli, giovane autore palermitano di stanza a Torino, apre il racconto che ne fa Brecht reinterpretandolo in senso mediterraneo, barocco. «Io ho riportato la storia in una periferia qualsiasi di una metropoli italiana, ai nostri giorni – racconta Marinelli – ma l’andamento non è descrittivo o narrativo, anzi la chiave è surreale e dalla voce dell’ attrice scaturisce una moltitudine di personaggi”. Maria Farrar diventa così una ragazza del proletariato torinese della prima emigrazione meridionale. Nel suo universo ristretto il prete è veneto, la “più baffuta delle sorelle suore del pio albergo” è meridionale come lei, le appare una Madonna modenese mentre un sorcio le parla in romanesco. Nella sua triste storia incontrerà anche uno psichiatra di Milano e un politico dalla fiera identità padana e diventerà preda dei salotti televisivi. Uno spettacolo divertente e terribile al tempo stesso e una grande prova d’attrice.
LINK

prevendita alla biglietteria del teatro Miela tutti i gironi dalle 17 alle 19  oppure su http://www.vivaticket.it/ita/event/la-maria-farrar/94026

organizzazione: Bonawentura

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