Un grande spettacolo quello che ci riporta in scena Umberto Orsini. Uno spettacolo che Brecht ha pensato con intelligenza per contrastare l’avanzata del potere nazista. Ogni parte di questo spettacolo si collega con i passi della storia, ma purtroppo, ogni piccolo pensiero di questo spettacolo ci riporta alle difficoltà di questo nostro vivere quotidiano.
La disoccupazione, l’autarchia, il potere inarrestabile fitto di soprusi, la satira politica, la corruzione, tutto, ogni singolo pensiero ci riporta in questo nostro difficile periodo storico, e le raccomandazioni degli attori non ci permettono neppure un attimo di allontanare questo confronto.
Sul pavimento del palcoscenico un ordinato campo di cavolfiori attende l’apertura della scena.
Una enorme svastica proiettata sul rosso tendone del sipario accoglie gli spettatori in sala.
Una svastica che inizialmente portava un significato mistico ben diverso da quello che oramai ognuno conosce.
Una segno che sembra indelebile, ed invece risulta essere solo un sapiente gioco di luci che svaniranno al cambiar di scena. Ma è vero che le ombre svaniscono? Chi dimentica la storia, deve risubire la storia.
Quante cose abbiamo dimenticato di quel periodo storico ? Troppe. Eppure personalmente ho avuto l’impressione che non si stesse parlando di un pericolo passato, ma di uno che sta per arrivare. Ho sentito mormori in sala e durante l’intervallo che riportavano tutti le mie stesse impressioni: agghiacciante.
Inoltre a molti di noi deve essere sfuggito qualcosa di determinante. Il titolo riporta un’affermazione che è ricca di rimpianto per quello che è stato e di speranza per il futuro : avrebbe potuto essere resistibile.
Con un’esortazione concludono lo spettacolo con una canzone che tra le righe esorta: ..e Voi tutti: Imparate a Vedere!
Il teatro è libertà. Lo dimostra Brecht, lo dimostrano questi meravigliosi attori, lo dimostra il teatro stesso e i suoi spettatori. Se il teatro continua a vivere, il pensiero libero non potrà morire.
Laura Poretti Rizman
“La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht allude in toni ironici e corrosivi all’ascesa di Adolf Hitler. L’accurata messinscena è firmata da Claudio Longhi, che ha potuto contare su un ottimo protagonista come Umberto Orsini. Il debutto alla Sala Assicurazioni Generali sarà mercoledì 8 febbraio, si replica fino a domenica 12 in abbonamento Prosa.”
«La tragedia, molto più spesso della commedia, prende alla leggera le sofferenze dell’umanità» scriveva Bertolt Brecht nelle note al suo La resistibile ascesa di Arturo Ui. Perciò, durante la messinscena di questo suo sagace, corrosivo testo, si ride, ci si diverte, si canta… mentre si racconta la fase più tremenda, dissennata, della storia del Novecento e forse di tutta la storia dell’uomo.
È questa la poetica di Bertolt Brecht, questa la sua efficacissima, illuminata concezione di “teatro epico”, capace ancor oggi di svegliare le nostre menti, scuotere le nostre coscienze impigrite di spettatori del teatro e della vita.
C’è bisogno di questo Brecht: ce n’era fra i suoi contemporanei e ce n’è oggi. Sono attese, le repliche al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dall’8 al 12 febbraio de La resistibile ascesa di Arturo Ui.
Scritta fra il 1940 ed il 1941, quando il grande autore di Augusta era in esilio in Finlandia, La resistibile ascesa di Arturo Ui fu pubblicata ed andò in scena soltanto dopo la morte dell’autore, quando i drammatici passi che condussero alla seconda guerra mondiale avevano già avuto i loro terribili effetti, quando – dopo trascorsi laceranti – tutto era ormai giunto ad un nuovo equilibrio… La sua incisività però rimane tuttora immutata, la sua forza è vivissima. La commedia ci appare come una mordace parabola satirica sulla corruzione come volto e corpo del potere (e in ciò è molto attuale…). Una «farsa storica», che ricostruisce con sagacia ed ironia la tragicomica epopea di un trust scalcagnato in una città corrotta. L’ambientazione è americana, il periodo è quello degli ultimi anni Venti e Trenta: a Chicago l’industria del commercio dei cavolfiori prospera all’ombra sinistra del gangster Arturo Ui, dipinto come una sorta di Al Capone ai tempi della “Strage di San Valentino”, capace di ogni corruzione, di ogni violenza pur di espandere il proprio potere.
In realtà la commedia possiede un fortissimo sottotesto, e ammicca in modo lapalissiano alla situazione economica e politica della Germania dello stesso periodo. Arturo Ui non è che un satirico alter ego di Adolf Hitler contornato dalle temute squadre naziste che prendevano forza sullo sfondo della Berlino degli anni Trenta. È assolutamente affascinante il meccanismo drammaturgico con cui Brecht riesce a far corrispondere perfettamente ad ogni nodo dell’evoluzione del plot un evento della storia tedesca, a partire dalla crisi economica del 1929 per arrivare all’Anschluß dell’Austria al Reich. Tutto attraverso una serie di numeri acuti e brevi che si succedono in modo rocambolesco, grottesco e in questo modo pongono alla berlina con eleganza gli eventi della storia e il terribile nonsenso che s’impadronì degli uomini…
Da non perdere dunque le repliche di questo capolavoro al Politeama Rossetti, ancor più per l’accuratezza della messinscena, firmata da un regista colto e raffinato come Claudio Longhi per Emilia Romagna Teatro con il Teatro di Roma, e interpretata da un cast giovane e appassionato capeggiato da un ineccepibile Umberto Orsini. Assoluta interpretazione la sua, riconosciuta unanimemente dalla critica più accreditata: egli incarna uno straordinario Arturo Ui-Adolf Hitler, corrosivo e incandescente.
«Le coordinate di regia fondamentali – spiega Longhi – mi sono state dettate, in sostanza, dallo stesso Brecht. L’Arturo Ui – impressionante parabola (o forse meglio “rivista”) della salita al potere di Hitler – mi si è presentato come una lucida parodia delle violente (s-)ragioni della borghesia capitalistica di irresistibile (quanto agghiacciante) comicità».
La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht va in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, nella Sala Assicurazioni Generali, da mercoledì 8 a domenica 12 febbraio alle ore 20.30; giovedì 9 e domenica 12 febbraio ci sono gli spettacoli pomeridiani con inizio alle ore 16. La resistibile ascesa di Arturo Ui è programmato nell’ambito del cartellone Prosa.
Nel cast figurano accanto a Umberto Orsini (Arturo Ui, capogangster / Un attore), Nicola Bortolotti (Clark, truster / Fish, imputato per l’incendio ai Magazzini), Simone Francia (Dogsborough junior / Bowl, marinaio della ditta di Sheet / Inna, un giovane della cerchia di Roma / Quello di Cicero), Olimpia Greco (Una fisarmonicista/Un servo), Lino Guanciale (Prologo/Ernesto Roma, luogotenente di Ui / Avvocato accusatore), Diana Manea (Una donna / Dockdaisy / Betty Dullfeet), Luca Micheletti (Giuseppe Givola, fiorista, gangster / Un saxofonista), Michele Nani (Dogsborough / Un giudice), Ivan Olivieri (Ted Ragg, reporter / O’Casey, inquirente nell’inchiesta sul prestito civico / Avvocato difensore / Quello di Chicago), Giorgio Sangati (Sheet, truster armatore / Emanuele Giri), Antonio Tintis (Flake, truster / Hook, grossista di ortaggi / Ignazio Dullfeet).
La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht, per la regia di Claudio Longhi va in scena nella traduzione Mario Carpitella e con le musiche originali di musiche originali Hans-Dieter Hosalla. Altre musiche sono di Fryderyk Chopin, Hanns Eisler, Friedrich Hollaender, Rudolf Nelson, John Ph. Sousa, Mischa Spoliansky, Johann Strauss Figlio, Kurt Weill.
Il Dramaturg è Luca Micheletti, le scene sono di Csaba Antal ed i costumi sono firmati da Gianluca Sbicca. Ha creato le luci Paolo Pollo Rodighiero, mentre gli arrangiamenti sono di Olimpia Greco.
La produzione è firmata da Emilia Romagna Teatro Fondazione con il Teatro di Roma.
La Stagione 2011-2012 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Informazioni dettagliate sulla stagione nonché sui biglietti ed i relativi prezzi, sono disponibili in tutti i punti d’informazione e vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: dedicato agli studenti universitari, dal 2011-2012 è attivo il punto vendita di Radio Incorso, nel campus universitario.
Tutta la stagione e le possibilità di adesione ai diversi cartelloni sono illustrate anche sul sito HYPERLINK “http://www.ilrossetti.it” www.ilrossetti.it; inoltre il Teatro può essere contattato telefonicamente al centralino 040.3593511.
L’ufficio stampa