La Verità

foto©Tommaso Le Pera

 Uno splendido testo per una splendida interpretazione in una rotante scenografia.

Si parlava di Verità in questa rappresentazione, di come sia importante esporla o quanto invece sia ancor più necessario nasconderla.

In un esilarante susseguirsi di malcelate azioni mascherate da assurde bugie, i personaggi si scambiano ruoli definendo l’impossibilità per l’essere umano ad assumere un ruolo perfettamente veritiero.

Due ore di risate ed allegria, ma anche di riflessione profonda, che attraverso il sorriso forse ci attraversa maggiormente di come potrebbe con testi di maggior importanza drammatica.

Nel dialogo di queste coppie, di amici, amanti, compagni, sicuramente il pubblico si sarà rivisto in più passaggi di dialogo, e forse o soprattutto per questo il divertimento era così accentuato. Nel testo della commedia erano infatti moltissime le frasi fatte, quelle di comune espressione, che ognuno di noi ha detto o sentito almeno un paio di volte nella propria vita.

Dubita di tutto, ma non dubitare mai del mio amore... diceva lo splendido Massimo Dapporto nel ruolo del marito infedele alla moglie, proprio dopo aver lasciato l’amante.

Sai cosa è più triste di tutto? Perdere gli amici. Ma non perderli perchè muoiono…ma prima, prima ancora. Accorgerti che tu sei cambiato e non ritrovi più l’intesa con l’amico di sempre. Su questa riflessione che potrebbe appartenere in linea generale ad ognuno di noi, Massimo Cimaglia nel ruolo dell’amico, cercava di giustificarsi nel suo commettere adulterio con la moglie del suo migliore amico, pur sapendo che l’altro aveva fatto lo stesso.

In fondo, poi, tra i due uomini, neppure si  è capito se l’offesa è stata il rubarsi le mogli o il fingere al gioco del tennis, lasciando vincere ora l’uno ora l’altro a seconda dei sensi di colpa.

E proprio mentre le coppie si ricomponevano, promettendosi La Verità, questa appariva distorta da un’ombra che aleggiava costantemente sopra di loro, come sopra ogni essere umano.

Laura Poretti Rizman

La verità

una pièce di: Florian Zeller
traduzione di: Giulia Serafini
adattamento e regia: Maurizio Nichetti
scene: Alessandro Chiti
costumi: Silvia Morucci
disegno luci: Luigi Ascione
con: Massimo Dapporto  Antonella Elia
Susanna Marcomeni, Massimo Cimaglia
produzione: Enzo Sanny/Andromeda Spettacoli srl
genere: commedia

in scena dall’11 al 13 novembre 2011

Massimo Dapporto torna alla Contrada con “La verità” di Zeller.

Debutta sulle scene del Teatro Orazio Bobbio venerdì 11 novembre il secondo spettacolo della Stagione di Prosa della Contrada 2011/2012. Primo dei quattro spettacoli “blu” a tre recite, va in scena la pièce teatrale di Florian Zeller “La verità”, con Massimo Dapporto nel ruolo del protagonista, affiancato da Antonella Elia, Susanna Marcomeni e Massimo Cimaglia.
“La verità” di Zeller gioca con il classico tema del tradimento coniugale portandolo alle estreme conseguenze in un continuo scambio di ruoli tra i quattro personaggi della storia: un gioco di specchi (che è il vero divertimento della commedia) su cui rimbalzano di continuo verità sorprendenti.
Michel e Alice, rispettivamente sposati con Laurence e Paul, hanno una relazione clandestina. Mentre l’uomo non sembra porsi grossi problemi nei confronti della moglie, Alice è tormentata dai continui sensi di colpa, anche perché Michel è il migliore amico di suo marito.
Laurence non ci mette molto a capire che quelle continue riunioni serali in ufficio sono solo una miserabile scusa, ma sopporta in silenzio per paura di compromettere il suo matrimonio. Alice invece non resiste più e racconta tutto a Paul, il quale stranamente non si scandalizza più di tanto. Si scopre così che secondo lui tutti hanno diritto alle proprie zone di libertà e che lui stesso non è immune da qualche distrazione…
Scoperto il tradimento, a Michel non rimane che giustificarsi col suo migliore amico di un’azione davvero indegna. Ma mai così bassa come quella che Paul gli confesserà col sorriso sulle labbra…
Le molteplici verità di questa storia a questo punto si complicano: il pubblico viene condotto per mano, allegramente, tra tradimenti veri e tradimenti raccontati, dove la reale natura dei singoli personaggi oscilla continuamente dal ruolo della vittima a quello del colpevole…
E alla fine agli spettatori rimarrà il piacere di capire dalle ultime battute di Laurence dove risiede la verità del titolo… ma sarà un bene conoscerla davvero? Perché, si sa, “La verità” può anche far male…
Giovanissimo scrittore e autore francese, Florian Zeller ha pubblicato il suo primo libro (Neve artificiale) nel 2002 a soli 22 anni, raggiungendo la fama nel 2004 con il suo terzo lavoro, “Il fascino del male”. Per il teatro ha composto dal 2004 ad oggi già sei opere: La vérité, scritta quest’anno, è alla sua primissima trasposizione italiana (con la traduzione di Giulia Serafini).
Nei panni di questi quattro coniugi nevrotici e infedeli ritroviamo Massimo Dapporto, che torna a calcare le scene del Bobbio dopo il successo di due anni fa con “L’appartamento” di Wilder, Antonella Elia (che ricopre il ruolo inizialmente previsto per Benedicta Boccoli), Susanna Marcomeni e Massimo Cimaglia, diretti con arguzia e stile da Maurizio Nichetti. Le scenografie sono di Alessandro Chiti, mentre i costumi sono di Silvia Morucci e il disegno luci di Luigi Ascione.
Prodotto dalla Andromeda Spettacoli, “La verità” debutta venerdì 11 novembre alle 20.30 (Turno A) e replica sabato 12 alle 20.30 (Turno B) e domenica 13 alle 16.30 (Turno C). Parcheggio gratuito all’interno della Fiera di Trieste (ingresso principale in P.le De Gasperi) per tutte le recite.
Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Orazio Bobbio o del TicketPoint. Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it).
Informazioni: 040.390613; contrada@contrada.it; www.contrada.it.

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