L’anatra all’arancia  🗓

ALLA CONTRADA 

TEATRO ORAZIO BOBBIO

“L’ANATRA ALL’ARANCIA”

di William Douglas Home e Marc-Gilbert Sauvajon

con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli 

con Antonella Piccolo

e con Ruben Rigillo e Beatrice Schiaffino

scene Fabiana Di Marco

costumi Alessandra Benaduce 

disegno luci Massimo Gresia

regia di Claudio Greg Gregori

produzione Compagnia Molière e Teatro Stabile di Verona

 

Lisa, mi sai dire a questo punto, cos’ha lui più di me?

 

Quasi tre ore di spettacolo spaventano non poco, eppure a sipario chiuso, ti ritrovi a sorridere ancora ed a chiederti se davvero sia già finito.

Non è consueto a teatro, sorridere continuamente durante uno spettacolo. Non è consueto neppure continuare a sorridere nei lunghi e voluti momenti di pausa che trascinano la comicità gestualmente.

La scena rimane invariata ma  piacevole così come i costumi, consoni al periodo del racconto, che in realtà si svolgeva nel secolo scorso ma avrebbe potuto svolgersi benissimo attualmente.

Il tema al tempo voleva sminuire uno scandalo dato dalla libertà di usi e costumi nel rapporto di coppia. Oggi, pur non possiedendo la stessa potenza di scalpore, riesce ad ogni modo scherzando, far sorridere molto sul tema della gelosia e del possesso. Dialoghi pieni di ironia e di cinismo che nella loro mescolanza creano una comicità irresistibile.

L’anatra all’arancia è un film commedia italiano del 1975 al tempo diretto da Luciano Salce. Gli interpreti  principali sono stati Ugo Tognazzi, Monica Vitti e Barbara Bouchet. Trama a mio avviso ben più godibile a teatro che al cinema, nonostante l’indiscussa capacità dei Maestri Tognazzi, Vitti e Bouchet il testo di William Douglas Home e Marc-Gilbert Sauvajon ha già visto Luca Barbareschi, Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi portarlo a teatro, ma in questo cast teatrale troviamo l’eccellente Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli nel ruolo dei protagonisti e Antonella Piccolo, Ruben Rigillo e Beatrice Schiaffino nel cast.

Tutti hanno recitato alla perfezione il loro ruolo. Bravissimo Emilio Solfrizzi che ha saputo tenere le redini della recitazione alla perfezione come sempre ha dimostrato anche su questo palcoscenico triestino, ma altresì brava la sua compagna d’arte Carlotta Natoli, Beatrice Schiaffino nel ruolo della perfetta segretaria tentatrice, Antonella Piccolo in quello della balia cameriera e Ruben Rigillo nel ruolo del nobile amante.

L’anatra all’arancia prevede una cura costante ed uno svolgersi lento, accortezza che è bene mantenere in ogni rapporto importante. Così, mentre nella tela del ragno tesa dal marito per evitare il divorzio, alla fine ci sono caduti tutti, il finale risulta festoso in quanto tutti, ma proprio tutti, rimangono felici e contenti della scelta raggiunta.

 

 

Laura Poretti Rizman

 

 

Da giovedì 29 febbraio a domenica 3 marzo

Teatro Orazio Bobbio
Via del Ghirlandaio, 12 – Trieste

ALLA CONTRADA 

TEATRO ORAZIO BOBBIO

“L’ANATRA ALL’ARANCIA”

di William Douglas Home e Marc-Gilbert Sauvajon

con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli 

con Antonella Piccolo e con Ruben Rigillo e Beatrice Schiaffino

scene Fabiana Di Marco

costumi Alessandra Benaduce 

disegno luci Massimo Gresia

regia di Claudio Greg Gregori

produzione Compagnia Molière e Teatro Stabile di Verona

TRIESTE – Alla Contrada di Trieste arriva, dal 29 febbraio al 3 marzo, un classico senza tempo dove i personaggi si muovono gelidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti. Claudio Greg Gregori dirige Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, insieme ad Antonella Piccolo, Ruben Rigillo e Beatrice Schiaffino, ne L’anatra all’arancia di William Douglas Home e Marc-Gilbert Sauvajon, un testo che dopo cinquant’anni di rappresentazioni fa ancora tanto divertire.

Celeberrima fu la trasposizione cinematografica che ne fece Luciano Salce nel 1975 con Ugo Tognazzi e Monica Vitti, ma questa produzione per il palcoscenico da parte della Compagnia Molière, diretta dallo stesso Solfrizzi, non tiene tanto conto della pellicola, quanto della commedia originale di William Douglas Home — del 1967 — poi riadattata da Marc Gilbert Sauvajon. Entrambi i drammaturghi, a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, vi trasfusero il loro senso dell’ironia dando vita ad un mix di humour inglese e comicità francese che è probabilmente il segreto del successo di questo spettacolo col titolo di un famoso piatto per gourmand, che tutti credono francese mentre invece è di origine italiana.

Una coppia sposata da quindici anni, principalmente a causa delle bugie e delle infedeltà di lui, è ormai ai ferri corti. Quando, al culmine dell’esasperazione, anche la moglie si trova un amante, si affaccia la possibilità di una separazione amichevole da suggellare con un pranzo a quattro nella villa al mare al quale, oltre a marito e moglie, sono invitati a partecipare i rispettivi amanti. Il menù prevede, appunto, l’anatra all’arancia, il piatto che la coppia di protagonisti consumò durante il viaggio di nozze. Naturalmente niente andrà liscio e il pranzo sarà tutt’altro che amichevole.

Ogni mossa dei protagonisti ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco e il cinismo lascia il passo ai timori, all’acredine, alla rivalità, alla gelosia; in una parola all’Amore, poiché è di questo che si parla. L’anatra all’arancia è una commedia che afferra immediatamente e trascina il pubblico nel suo vortice di battute sagaci, solo apparentemente casuali, perché tutto è architettato come una partita a scacchi. La trasformazione dei personaggi avviene morbida, grazie a una regia che la modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi, talvolta repentini, ma sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerire il modo di sbarazzarsene. Serali alle 20.30, domenica alle 16.30.

Biglietti in vendita presso la biglietteria del Teatro (Via del Ghirlandaio, 12 • tel. 040.390613/948471), sulla App gratuita della Contrada, Vivaticket, TicketOne oppure online sul sito contrada.it.

La Contrada si avvale del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste; e nella realizzazione delle sue attività può contare sulla collaborazione, tra le altre, di istituzioni importanti come l’Ente Regionale Teatrale, la Coop Alleanza 3.0, l’Università degli Studi di Trieste.

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