Libera circolazione delle persone: un diritto umano universale

Il Movimento per la libera circolazione delle persone il 25 Settembre a Salerno ha organizzato un confronto con varie personalità sul tema sempre più pressante dell’immigrazione e la convivenza dei popoli. 

L’evento metteva in campo la seguente proposta:
«Chiediamo all’ONU che si integri l’articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo con il seguente comma!»
3. Ogni individuo ha diritto ad entrare in tutti gli Stati, nel rispetto dei principi costituzionali e delle regole della convivenza civile del paese di transito e di destinazione. 

Alla manifestazione era stata invitata una rappresentante dell’Ass. Mondo senza Guerre e senza violenza, Emanuela Fumagalli, che non potendo presenziare, ha inviato il seguente intervento: 

“Mi scuso di non poter intervenire di persona a questo convegno, con questo intervento voglio augurarvi innanzitutto una perfetta riuscita dell’evento, sperando che attraverso l’nione convergente delle nostre esperienze e dei  nostri percorsi di lotta e di rivendicazione possiamo realizzare una società senza confini geografici ed economici, dove la diversità venga finalmente vissuta come una ricchezza per tutti. 

MSGV Aspira a superare ogni forma di violenza, pertanto vorrei condividere con voi alcune riflessioni sull’importanza delle parole.
Extracomunitari… o più gentilmente immigrati.
Le parole.
Con una semplice parola oggi in Italia si stabilisce il livello di accesso ai più elementari diritti umani. Una casa, un lavoro, un posto in un ospedale, un banco in una scuola.
Le parole a volte confondono.
Al telegiornale dicono sbarcati 400 extracomunitari a Lampedusa. Le immagini mostrano 400 disperati stravolti da fatiche inimmaginabili, ma se non prestiamo attenzione rischiamo di sentirci invasi. Se i telegiornali dicessero sbarcati altri 400 schiavi da sfruttare suonerebbe scortese e poco corretto politicamente. Ma di certo la notizia apparirebbe crudelmente più vicina alla realtà di questa epoca. E quindi tutto sarebbe più chiaro… da quando gli schiavi hanno diritto a curarsi, a studiare, a vivere in una casa decente, trovare un lavoro e a scegliersi il tipo di vita da costruire? 

Qualcuno penserà quasi senza accorgersi “ma nemmeno gli italiani hanno tutti questi diritti”.
In questo momento storico forze politiche ed economiche stanno cercando di trasformare gli immigrati in schiavi e gli italiani in servi di questa logica medioevale che trasforma un pezzo di carta (il permesso di soggiorno) in un salvacondotto da una vita di difficoltà ad un’altra con qualche difficoltà in meno ma tanta umiliazione, razzismo e violenza in una situazione sociale precaria e incerta per tutti. Che meraviglia quando ci dimentichiamo che prima dei governi, delle multinazionali, delle banche e delle istituzioni senz’anima capaci solamente di violenza, ingiustizie e di soprusi, questo mondo ci appartiene di diritto e che come minimo dovrebbe consentire a tutti di avere l’opportunità di una casa, un lavoro, un posto in un ospedale, un banco in una scuola. 

Ci sono alcune priorità.
La prima è la chiusura di tutti i centri di permanenza temporanea. Seguono: 

– Pressione politica verso l’abolizione della legge razzista e incostituzionale Bossi-Fini e l’approvazione della normativa sul diritto d’asilo. 

– Creazione di vere strutture di prima accoglienza, né lager né prigioni né container, ma strutture permanenti che permettano di accogliere gli stranieri al loro arrivo in città.
– Istituzione di un assessorato comunale per l’immigrazione che si occupi di trovare soluzioni ai problemi sociali, fornisca un servizio di informazione, consulenza e sostegno legale, e promuova l’interscambio culturale con i vari gruppi di immigrati.
– Diritto di voto alle elezioni amministrative per tutti gli immigrati residenti.
– Aiuto nell’individuare luoghi idonei di ritrovo e di culto per tutte le comunità etniche, culturali e religiose.
– Istituzione di un fondo sociale per risanare i campi nomadi esistenti, dotandoli di servizi igienici e collegandolii ai servizi pubblici.
– Fornire assistenza medica gratuita a tutti gli immigrati e nomadi.
– Applicazione dei criteri stabiliti dalla legge per la parificazione delle scuole etniche come quella araba.
– Decentramento dell’assistenza agli immigrati nelle zone, utilizzando anche mediatori culturali, con particolare attenzione alle donne immigrate.
– Inserimento di mediatori culturali negli asili, scuole, consultori familiari e pediatrici.
Le trasformazioni sociali, culturali, demografiche, economiche e ambientali di questi ultimi anni hanno generato nella nostra regione forme di insicurezza e fragilità degli individui e di frammentazione delle comunità. In particolare, il fenomeno della presenza sempre maggiore di immigrati nel territorio ha contribuito ad accelerare un pericoloso processo di disgregazione del tessuto sociale, alimentando la diffidenza, la paura e una crescente distanza. Per queste ragioni crediamo che occorra realizzare eventi capaci di promuovere una forma diversa di convivenza/coesistenza per sviluppare inclusione, relazione, condivisione e promozione di una sensibilità tollerante e solidale. 

Ringrazio tutti dell’attenzione”
Emanuela Fumagalli

One thought on “Libera circolazione delle persone: un diritto umano universale

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