Notti

NOTTI

regia, luci, video, musiche Rajeev Badhan
drammaturgia Elena Strada
con Elena Strada, Ruggero Franceschini, Alberto Baraghini
scene Rajeev Badhan/Elena Strada realizzate da Matteo Menegaz
direttore della fotografia Federico Boni

produzione esecutiva Rajeev Badhan
assistente alla produzione Alex Paniz
produzione SlowMachine con il sostegno di Fondazione Teatri delle Dolomiti, FUNDER 35, Fondazione Cariverona

Era una notte incantevole, una di quelle notti come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore. Il cielo era un cielo così stellato, così luminoso che, guardandolo, non si poteva fare a meno di chiedersi: è mai possibile che esistano sotto un simile cielo persone irritate e capricciose?

Fëdor Michajlovic Dostoevskij

 

 

 

Tre sono gli spettacoli dedicati agli autori russi che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha voluto inserire nel cartellone 2023 / 2024. Uno di questi è lo spettacolo Notti, inserito nel cartellone degli eventi in scena alla Sala Bartoli dal 16 al 18 novembre 2023.

Notti è ispirato al racconto giovanile Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij, capolavoro dell’artista russo nel quale si racconta dell’incontro e dell’innamoramento repentino di due sconosciuti durante una passeggiata. La storia di articola in un lasso di tempo molto breve: quattro notti e una mattina.

In questo spettacolo il regista Rajeev Badhan a capo della compagnia SlowMachine porta avanti la propria ricerca sui linguaggi contemporanei rendendo lo spettacolo ricco di contaminazioni e suggestioni sull’amore. L’utilizzo di luci, suoni, proiezioni, video, scritte e recitativo, creano un’alternanza di livelli che producono una tridimensionalità sul sentimento analizzato. Notti è oggi un’analisi dell’innamoramento, dell’amore, della precarietà del sentimento e di quanto tutto questo sentire si possa collegare al sentire di un tempo, in un altro luogo, con altri usi e possibilità tecniche. Il tempo non conta, oggi come ieri, evidenziando il tutto da lampi di luce e musica che violentano la poesia rendendola crudemente realistica.

 

Laura Poretti Rizman

Notti_SlowMachine_ph.Elisa Calabrese

La letteratura russa è protagonista a novembre, nella programmazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, e sicuramente una delle più originali riletture è quella proposta dalla compagnia SlowMachine con il regista Rajeev Badhan che porta avanti la propria ricerca sui linguaggi del contemporaneo anche in “Notti” ospite alla Sala Bartoli dal 16 al 18 novembre.
Gli artisti partono da un quesito che riguarda la capacità di un classico come “Le notti bianche” di Dostoevskij, a due secoli dalla nascita del suo autore, di dialogare con le generazioni contemporanee.
Elena Strada che ha curato la drammaturgia di “Notti” ha dunque scelto di prendere come punto di partenza il sentimento dell’amore oggi, analizzandolo nella sua assolutezza e fragilità, intrecciando gli stimoli ricevuti dal racconto dostoevskijano e dal saggio “Amore liquido” del filosofo polacco Zygmunt Bauman.
Il testo così prodotto, nelle mani di Rajeev Badhan si traduce in una visionaria contaminazione fra teatro, video, video live e una recitazione che porta alla desaturazione, che analizza le relazioni sentimentali contemporanee confrontando più piani visivi e temporali. I tre attori in scena, allora, narrano e interpretano, sono irreali e proiezioni di sé e dei rispettivi pensieri, creano parallelismi e labirinti esaminando il concetto di amore attraverso il confronto tra epoche, generazioni, tecnologie e mezzi espressivi.
Ma lo studio non porta risposte univoche: piuttosto nuove induzioni e quesiti. La liquidità della nostra epoca influisce anche sui sentimenti che riteniamo inscalfibili? Il concetto di amore ha un denominatore comune? Amore e libertà sono un binomio incompatibile?
«L’opera di Dostoevskij è il punto di partenza, drammaturgico e narrativo, dell’intera performance teatrale che, con forza, riemerge attraverso il mezzo del video, quasi fosse un sogno o una proiezione caleidoscopica di ciò che è accaduto o potrebbe accadere» scrive infatti nelle sue note Rajeev Badhan. «Il testo diventa sia elemento d’indagine e ricerca artistica che strumento metateatrale, all’interno del quale i personaggi stessi si immergono e si perdono, facendo affiorare nuove domande sull’amore nella liquidità dell’oggi attraverso una recitazione “liberata” da cliché o sovrastrutture teatrali che possa così correre in parallelo alle emozioni e mettersi in dialogo con la costruzione visiva e artistica che viaggia tra il video e il reale».
SlowMachine è una realtà di produzione e programmazione artistica diretta da Rajeev Badhan che lavora sulla contaminazione delle arti. Nasce a Belluno nel 2012 con l’esigenza di creare un polo che racchiudesse in sé la diffusione e la produzione di lavori teatrali e performativi con una particolare attenzione nei confronti dei nuovi linguaggi, delle community arts e dell’interazione tra teatro e cinema del reale.
SlowMachine, dal 2021, è riconosciuta dal Ministero della Cultura come Impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione.
In SlowMachine, macchina lenta – macchina umanizzata – l’utilizzo della tecnologia è partecipato e partecipativo, è interattivo, è live, è esperienziale e scardina l’immaginario comune che lega le nuove tecnologie al concetto di freddezza e distacco emozionale.
Oggi questa ricerca acquisisce un ulteriore significato, ovvero quello di portare in primo piano la ricerca sui linguaggi e la capacità di realizzare nuove produzioni con mezzi innovativi.
Rajeev Badhan nasce a Feltre (BL) nel 1983. Dopo una laurea in Biotecnologie Mediche, consegue la laurea magistrale in Produzione e Progettazione delle Arti Visive presso lo IUAV di Venezia e si diploma come attore all’Accademia Teatrale Veneta specializzandosi poi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2021 porta a termine il Master di II Livello in Arti performative e spazi comunitari – presso Università di Roma tre. Segue numerosi workshop con alcuni dei più importanti maestri della scena contemporanea.
Fonda nel 2012 la compagnia SlowMachine.
Lo spettacolo va in scena giovedì 16 novembre alle ore 21.30, venerdì 17 novembre alle ore 19.30 e sabato 18 novembre alle ore 21 alla Sala Bartoli nella programmazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dedicata alla “Scena Contemporanea”. Biglietti sono disponibili nei punti vendita del Teatro stabile, alla Biglietteria del politeama Rossetti o su internet tramite il sito del teatro www.ilrossetti.it. Informazioni anche allo 040.3593511.

 

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