Grandi talenti. Gli Oblivion non sanno solamente cantare, ma dimostrano un grandissimo talento derivato non soltanto dal loro dono personale ma soprattutto da un notevole studio. Trapela in ogni loro esibizione una grande preparazione artistica: musicale, canora, attoriale, mimica e di movimento che, associata ad un profondo studio degli argomenti trattati ed a una cultura politica attuale e storica, li porta ad un livello superiore di qualità.
I loro spettacoli sono, da tempo, di grande sagacia e divertenti, ma tessono una consapevolezza di conoscenza di ogni argomento trattato.
Davvero bella la riproposta dei loro pezzi migliori di repertorio, ma anche l’inedito “History of Rock” che porta il pubblico attraverso un itinerario in sei minuti attraverso cinquanta miti del rock e cinquantatre celebri hit.
Due sono state le giornate al Politeama Rossetti di Trieste per celebrare il traguardo dei loro dieci anni di tournée, ad inaugurare il nuovo cartellone dedicato al Teatro Brillante.
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli per la regia di Giorgio Gallione, hanno riempito, in entrambi i giorni, il teatro triestino come non si vedeva da tempo, allontanando per un attimo lo spettro giallo delle paure di chi ama lo spettacolo e vede qualsiasi forma di esibizione come il picco più alto di espressione di libertà di pensiero.
Laura Poretti Rizman
Agli Oblivion, da sempre beniamini del pubblico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, va il compito di inaugurare – venerdì 12 novembre, con replica sabato 13 – il cartellone dedicato al “Teatro Brillante”, una novità della Stagione 2021-2022.
«Gli Oblivion sono i cinque sensi della satira musicale, i cinque continenti della parodia, i cinque gradi di separazione fra i Queen e Gianni Morandi. Li hanno definiti “atomizzatori di repertori musicali, pusher di pillole caricaturali” ma anche “meravigliosamente superflui, come le Piramidi”» si legge nella presentazione del gruppo «Gli Oblivion giocano con la musica e il teatro. Sono uno Spotify vivente che mastica le note e le digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Un OGM che spazia tra genio e follia, giocoleria e cabaret, intrattenimento leggero e profonda demenzialità».
Gli Oblivion sono tutto questo, in tournée sui palcoscenici italiani, da 10 anni: un traguardo importante, che Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli hanno scelto di celebrare a modo loro, con uno show intitolato “Oblivion Rhapsody”.
“Oblivion Rhapsody” è la summa dell’universo Oblivion come non si è mai visto né sentito prima d’ora. Questo promettono i cinque straordinari artisti che autodefinendosi ironicamente “rigorosi cialtroni in piena crisi di mezza età” raccontano di aver condensato nello spettacolo una vera e propria sfida a sé stessi, con un’inedita e sorprendente versione acustica della loro opera omnia. Cinque voci, una chitarra, un cazzotto e miliardi di parole, suoni e note scomposti e ricomposti a prendere nuova vita.
Ecco allora che sul palcoscenico del Politeama Rossetti – sapientemente diretti da Giorgio Gallione – gli Oblivion creeranno un enorme mosaico delle loro performance più amate, passando dalle celeberrime parodie dei classici della letteratura alla dissacrazione delle hit musicali a colpi di humour, alle esecuzioni più rare che magari in quest’occasione saranno riscoperte con grande gusto dal pubblico.
Poi ci sarà qualcosa di inedito: “History of Rock”. Vi è racchiusa in 6 minuti una vera e propria rapsodia che fonde 50 interpreti immortali e 53 famosissime hit a partire dal 1955 con “Rock around the clock” per giungere ai Sex Pistols, The Doors, Jimi Hendrix e tantissimi altri. Gli Oblivion ce li restituiranno utilizzando unicamente le loro voci, anche per riprodurre gli strumenti musicali: batteria, basso, chitarra, tastiere e synth.
«Gioco, paradosso, ironia, sorriso: questo è il Comico che vedo negli Oblivion» dice di loro il regista Gallione. «Il tutto sorretto e condito da un talento continuamente messo in discussione e da una professionalità feroce. Rivolta soprattutto “contro” sé stessi. Tutto è libero e volatile nel loro teatro, ma nulla è affidato al caso. C’è costantemente una architettura ferrea che sostiene i loro castelli di carta. Così, sempre, quello che può sembrare solo uno scherzo diventa nella realtà della scena non tanto un ingrediente digestivo o ciecamente spensierato, ma un linguaggio polifonico, meticcio, contaminato. Prezioso come una filigrana lucente ma usato come strumento del pensiero divergente, del mondo alla rovescia. Una costruzione variegata e complessa di parole e musica che gode della gioia della lingua e del pensiero, ma che si trasforma presto in sberleffo liberatorio, sovversione del senso comune, ludica e ragionata aggressione alla noia».
Lo spettacolo è in scena alla Sala Assicurazioni Generali alle ore 20.30 il 12 e 13 novembre. Per biglietti e prenotazioni, ci si rivolge alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L’ingresso in sala sarà consentito solo ai titolari di certificazione “Green Pass”. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.
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“OBLIVION RHAPSODY”
uno spettacolo di e con gli Oblivion:
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
regia Giorgio Gallione
scene Lorenza Gioberti
costumi Elisabetta Menziani
luci Aldo Mantovani
produzione Agidi