Pasolini. Il Caos contro il terrore 🗓

“La mia è una visione apocalittica. Ma se accanto ad essa e all’angoscia che la produce, non vi fosse in me anche un elemento di ottimismo, il pensiero cioè che esiste la possibilità di lottare contro tutto questo, semplicemente non sarei qui, tra voi, a parlare.”
Pier Paolo Pasolini

Pasolini. Il Caos contro il terrore, foto Laura Poretti Rizman

Da tempo, Diana Höbel è conosciuta anche nel mondo teatrale triestino grazie anche ma non soltanto, alla sua costante presenza nel cartellone legato a La Contrada.

Attrice, autrice e regista si è diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi nel 1995, ma si è formata negli anni successivi studiando i più svariati metodi teatrale e le loro tecniche con maestri dell’arte teatrale, mimica e musicale e registi cinematografici di fama internazionale.

Gli spettacoli offerti al pubblico triestino hanno sempre toccato temi molto scientifici, toccando miti che hanno influito nel nostro vivere, quali Tesla e Hack.

Questa volta Diana affronta il caso Pasolini, omaggiandolo in una ricorrenza, ma facendo notare bene che troppe volte attendiamo anni prima di svelare verità molto scomode che quando affiorano, quasi passano inosservate.

Diana presenta il suo spettacolo dopo averlo studiato bene, costruendolo con dati certi e cognizione di causa.

Assistere ad un suo spettacolo ti porta a immaginare quanto sarebbe bello vivere un percorso scolastico in questo modo. Quanto sarebbe migliore il mondo se gli insegnanti trasmettessero passione nel loro viaggio annuale con i ragazzi? Quale società migliore potremmo avere se davvero venisse sollecitato il pensiero ed il ragionamento? E ancora, quanto più inclusiva sarebbe la società se si iniziasse a svolgere un programma fuori sede, nei musei e nei teatri, nei luoghi della storia e tra la gente che la storia l’ha vissuta o la sta vivendo?

Ascolto Diana e scopro molte cose che non sapevo, io che la scuola l’ho fatta nel modo tradizionale.

Scopro che la scenografia è composta da disegni creati da un Maestro triestino di pittura, Paolo Cervi Kervischer.

Ascolto lo spettacolo e mi immergo nella musica dei Baby Gelindo, spaziando in altre dimensioni.

Ascolto tutto questo e ne esco migliore, con maggiore conoscenza, musicalità, bellezza dell’arte e dolore per tutto quello che si sa e non si muove.

Laura Poretti Rizman

 

TERZO APPUNTAMENTO “AIFABBRI2” 

CON LA PRODUZIONE CONTRADA

PASOLINI IL CAOS CONTRO IL TERRORE” 

DAL 26 AL 28 OTTOBRE 2023

Pasolini. Il Caos contro il terrore

Terzo appuntamento a partire da giovedì 26 e in scena fino e sabato 28 ottobre al Teatro dei Fabbri nell’ambito della nuova edizione della rassegna “AiFabbri2”, ideata dalla Contrada e dedicata al teatro contemporaneo, con la produzione Contrada dedicata a Pier Paolo Pasolini e ispirata agli articoli che scrisse per il settimanale «Tempo» dal 1968 al 1970: “Pasolini. Il Caos contro il terrore” di e con Diana Höbel, accompagnata  dalle musiche originali dal vivo dei Baby Gelido – Daniele e Stefano Mastronuzzi – e dai contributi visivi di Paolo Cervi Kervischer. 

Lo spettacolo prende le mosse  da “Il Caos” (riedito da Garzanti nel 2015), silloge di articoli scritti da Pasolini per «Tempo» dal 1968 al ’70, per aprirsi a riflessioni sul presente e attraverso la coerenza del pensiero di Pasolini e i suoi riferimenti, su personalità e concetti, ne attualizza i temi e le domande (contestazioni giovanili, diritti civili, ruolo dell’intellettuale nella società ecc..).

Il passaggio all’oggi è reso attraverso un lavoro drammaturgico originale, a cura di Diana Höbel, che trae spunto anche dalle riflessioni di cinque giovani partecipanti a un laboratorio svolto dall’autrice all’Istituto D’Annunzio Fabiani di Gorizia.

«Pasolini nudo – racconta Diana Höbel – Messo a nudo, nell’ottobre del ’75, nella Torre di Chia, dove si era ritirato a scrivere Petrolio, immortalato dal fotografo Dino Prediali, “il Caravaggio della fotografia”, che già aveva ritratto o ritrarrà, sempre nudi, Giacomo Manzù, Giorgio De Chirico, Marcel Carné, Alberto Moravia, Federico Fellini, Rudolf Nurejev, Andy Warhol, Man Ray… La sua figura magra e atletica, a dispetto di chi lo voleva deboluccio, effeminato perché gay, che nudamente legge un libro, a pochi giorni dalla sua morte, dal suo omicidio. Questo ritratto a pochi giorni dalla morte lo rende davvero simile a un Cristo, fragile e forte grazie all’oggetto libro, che lo veste e lo accompagna. Diana Hobel, incisiva e dissacrante ci svelerà quanto Pasolini sia nostro e attuale. “Facciamo nostra questa necessità civile, come facciamo nostro il desiderio di vincere la tendenza al disimpegno, in un percorso che dal secolo scorso attraverso le parole di Pasolini ci porti dentro al nostro presente, lasciando che più che raccontare Pasolini, sia Pasolini a raccontarci a noi stessi.»

Un progetto spettacolo realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia all’interno del Bando Pasolini 2022 e inserito nella rassegna “AIFABBR2” che offre tanti appuntamenti per sognare e riflettere insieme sotto il tetto di mattoncini rossi del Teatro dei Fabbri. Per informazioni contrada@contrada.it oppure 040947481

Scheduled Arte e spettacolo Trieste

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